Genitori vs influencer: recensione della commedia con Fabio Volo
Su sky cinema uno arriva la commedia genitori vs influencer con Fabio Volo
Dopo l’era dei reality show è ormai arrivata quella dei social network. In tal senso coglie la palla al balzo Genitori vs influencer, commedia diretta da Michela Andreozzi, disponibile su Sky cinema uno, di cui vi parleremo più approfonditamente nella nostra recensione. Il film affronta le tematiche dello scontro generazionale genitori-figli in merito all’utilizzo degli smartphone e delle tecnologie moderne. Al centro della vicenda c’è il mondo dei social e soprattutto quello degli influencer di professione. Il tutto raccontato attraverso il linguaggio tipico della commedia all’italiana, quella moderna per intenderci. Paolo, un professore di filosofia, è alle prese con sua figlia Simone che non riesce a distaccarsi dal suo telefonino neanche a tavola.
A seguito dell’ennesimo litigio il padre decide di iniziare una campagna come anti-influencer contro i social. Il caso vuole che dopo una serie di eventi fortuiti lui stesso, senza volerlo, diventa un personaggio web di fama nazionale; sotto queste nuove vesti sarà affiancato da sua figlia nel ruolo di web manager. Dopo essersi scontrato contro i primi haters però Paolo capisce che i social sono un mondo pieno di luci ma anche di ombre. Avere molti followers significa anche responsabilizzarsi e pesare le parole di quello che si dice, scegliendo con cura cosa pubblicare nel proprio profilo. Nel cast tra i protagonisti figurano Fabio Volo, Ginevra Francesconi e Giulia De Lellis. Se volete sapere la nostra opinione su Genitori vs influencer proseguite con la lettura della nostra recensione.
Indice:
Trama – Genitori vs influencer, la recensione
Paolo è un professore di filosofia ed insegna nello stesso liceo frequentato da sua figlia Simone. Dopo averla cresciuta da solo si trova ora alle prese con la fase adolescenziale. Gli attriti e gli scontri tra Paolo e Simone sono all’ordine del giorno e sempre più frequenti. Complici anche la tecnologia, gli smartphone ed i social il rapporto tra padre e figlia si va sempre più deteriorando. Paolo decide di iniziare la sua battaglia personale contro gli smartphone sia a casa che a scuola.
A seguito di una serie di eventi fortuiti ed inattesi però Paolo si ritrova a diventare famoso in tutta Italia. Infatti, dopo lo scontro con la famosa influencer Ele-O-Nora, indirettamente l’uomo diventa a sua volta un influencer. Questa nuova realtà gli consente di guadagnare molti soldi ma soprattutto di recuperare il rapporto perso con la figlia. Se inizialmente l’attività da influencer è un compromesso per ottenere una serie di vantaggi dopo un po’ diventa come una seconda pelle. Paolo inizia a piacersi nel suo nuovo ruolo trascorrendo le giornate tra dirette e selfie. Tutto sembra andare per il meglio quando il professore di filosofia si trova costretto a fronteggiare anche i molti aspetti negativi dei social.
Analisi del film – Genitori vs influencer, la recensione
Che i social oggi abbiano invaso la quotidianità di molte persone è cosa nota e fuori discussione. In alcuni casi, come quello degli influencer appunto, sono riusciti a cambiarne anche la vita, o quanto meno il lavoro. Come tutte le cose social e tecnologia moderna hanno dei lati positivi ma anche negativi; tutto sta nel modo in cui vengono sfruttati, a partire da quanto tempo ed energie vengono spesi ogni giorno dietro al proprio profilo virtuale. Partendo da questi presupposti il film di Michela Andreozzi cerca di affrontare una tematica vasta e quanto mai attuale. La storia analizza vari aspetti, in primis lo scontro generazionale tra i boomer e gli adolescenti i quali non riescono a trovare un punto di incontro sull’utilizzo della tecnologia. Se da una parte quindi c’è il lato comedy dall’altra c’è almeno l’intento di soffermarsi su problematiche reali e più che mai attuali.
Gli spunti riflessivi potrebbero essere molteplici ma il film con Fabio Volo banalizza tutto. Qualsiasi aspetto dalla vita relativa al mondo social è stato affrontato in maniera troppo superficiale e frettolosa. Si percepisce tanta, forse troppa, finzione messa lì solo per raccontare una storia divertente che parte da problematiche attuali. Sebbene il ritmo narrativo sia scorrevole la storia non decolla mai. Gli esiti della vicenda sono facilmente prevedibili, ma soprattutto il film non aggiunge concreti spunti riflessivi o quantomeno utili a raccontare con efficacia una tematica potenzialmente interessante. Il messaggio che ci viene detto tra le righe è che niente è totalmente bianco e nero: i social possono avere lati positivi e negativi. Ma questo lo sapevamo già da soli prima che ce lo cercasse di far capire il personaggio interpretato da Fabio Volo, ovvero il professore di filosofia che da anti-influencer si trasforma in una macchina da social.
I personaggi – Genitori vs influencer, la recensione
Uno degli aspetti più deboli del film sono sicuramente i dialoghi e i personaggi. La storia adotta un linguaggio volutamente giovanile e “tecnico” che rimarca fin troppo le parole chiave che riguardano i social. I dialoghi pertanto risultano essere impostati e forzati, volti a spiegare tutte le meccaniche e terminologie del mondo degli influencer. Venendo ai personaggi le carte in tavola cambiano velocemente ed in maniera innaturale a partire dal percorso di crescita seguito dai protagonisti, primo tra tutti il professore interpretato da Fabio Volo. Da convinto anti-social e boomer, come lo etichetta sua figlia, diventa una web star di spessore completamente dipendente dallo smartphone ed assuefatto dalla popolarità virtuale.
L’eccessiva ossessione di mostrare gli aspetti negativi dei social prevale e finisce per appiattire i personaggi. La storia perde di veridicità, la comicità diventa superficiale e stucchevole. I protagonisti sono stereotipi che assumono unicamente sfaccettature comiche senza mostrare mai un vero e proprio lato umano. Ecco perché i protagonisti di Genitori vs influencer risultano piatti e completamente incapaci di generare empatia. Insomma non serve che ogni scena ci sia qualcuno che si spari un selfie per capire di cosa stiamo parlando.
Considerazioni finali
Come avrete potuto dedurre da queste poche righe di recensione Genitori vs influencer non ci ha affatto entusiasmati. Sebbene il ritmo sia godibile e scorrevole la commedia diretta da Michela Andreozzi fa acqua da tutte le parti. Una comicità a tratti frivola, temi affrontati con troppa superficialità, personaggi che subiscono inverosimili cambiamenti ed una storia d’amore improvvisata. Le tematiche dei social ed in particolare le figure da influencer sono quanto mai attuali e note a tutti ma questo non significa che sia semplice realizzarci un film sopra. Tanto meno non basta utilizzare “un linguaggio tecnico” e mettere in scena personaggi assuefatti dallo smartphone per raccontare una storia incentrata sul problema dei social.
La parte più riuscita è la prima metà, quella in cui il professore Paolo è in netto conflitto con la generazione di sua figlia. In seguito, quando la situazione si ribalta, la vicenda assume toni superficiali, ma soprattutto il film non racconta nulla di nuovo e ciò che racconta lo fa in modo poco entusiasmante. Che i social possano fare il buono e il cattivo tempo lo sapevamo già anche prima di vedere Genitori vs influencer. I toni e i tempi sono ovviamente quelli tipici della commedia, che in alcuni punti funziona strappando quantomeno un sorriso allo spettatore. Ci sarebbe piaciuto magari un tono più serioso nella parte finale, una sorta di presa di coscienza che evitasse la banalizzazione eccessiva del mondo degli influencer. Un film che vi consigliamo di vedere solo per rilassarvi e se proprio non avete niente da fare.
Genitori vs influencer
Voto - 5
5
Lati positivi
- Scorrevole, e in alcuni punti anche divertente
- Banale e superficiale
- Personaggi frivoli e poco credibili
- Epilogo eccessivamente prevedibile
Lati negativi