Georgetown: recensione del film diretto da Christoph Waltz

L'esordio alla regia cinematografica di Christoph Waltz ispirato a una storia vera

Nel 2015 Christoph Waltz (Bastardi senza gloria, Carnage, Django Unchained) aveva annunciato il progetto del suo primo film da regista per il grande schermo. Georgetown, di cui vi proponiamo la nostra recensione, ha fatto il suo debutto al Tribeca Film Festival il 27 aprile dello scorso anno. Il film – di genere drammatico con sviluppi thriller – prende ispirazione dalla vera storia di Albrecht Gero Muth, raccontata in un articolo del New York Times intitolato The Worst Marriage in Georgetown. L’articolo, firmato da Franklin Foer racconta le vicende di Muth, un arrampicatore sociale tedesco la cui ascesa ebbe luogo nello storico quartiere di Washington.

Nel film, il personaggio di Ulrich Mott (Christoph Waltz) è la trasposizione cinematografica e alter ego narrativo di Albrecht Muth. Vanessa Redgrave interpreta invece la giornalista Elsa Brecht; il suo personaggio è ispirato a Vanessa Helms Drath, la moglie novantunenne di Muth. Georgetown è disponibile per il noleggio su diverse piattaforme tra cui Chili e Infinity. Entriamo adesso nel dettaglio della nostra recensione di Georgetown e scopriamo insieme pregi e difetti del primo lungometraggio da regista di Christoph Waltz.

Indice:

La trama – Georgetown, la recensione

Ulrich Mott (Christoph Waltz) è un cinquantenne tedesco che vive nel prestigioso quartiere di Georgetown, Washington, insieme alla moglie novantunenne Elsa Brecht. È proprio Elsa – una giornalista con una brillante carriera alle spalle e un’ottima posizione in società – ad aver aiutato il marito a farsi un nome e una carriera nel mondo della diplomazia statunitense. Elsa ha una figlia, Amanda (Annette Bening), grossomodo coetanea di Ulrich, che non approva il matrimonio della madre con quest’uomo ambizioso e sfuggente.

Una sera, Ulrich organizza una cena in onore di Elsa e – come suo solito – si occupa di tutto nei minimi dettagli. Alla cena partecipa anche Amanda che però non si sente a suo agio e decide di andarsene prima della portata principale. A fine serata, marito e moglie hanno una discussione; Ulrich non perde occasione per sottolineare il suo disappunto nei confronti di Amanda. Esasperata, Elsa va a dormire mentre Ulrich decide di uscire per una passeggiata. Nella notte Elsa viene aggredita e muore a seguito di una ferita alla testa. Chi ha aggredito e ucciso la donna? Le indagini si concentrano subito su Ulrich; si scoprirà ben presto che l’elegante diplomatico nasconde molti segreti.

Stagista, maggiordomo, diplomatico, generale: chi è Ulrich Mott?

Facciamo la conoscenza di Ulrich mentre lavora come stagista – ben poco apprezzato – alla Casa Bianca. Ansioso di fare carriera nel mondo della diplomazia, ha bisogno di qualcuno che gli spalanchi le porte di questo mondo fornendogli i giusti contatti. Questo qualcuno è proprio Elsa Brecht; con i suoi contatti, il suo denaro e la sua posizione sociale, la donna è linfa vitale per le ambizioni di Ulrich. Il loro è davvero il peggior matrimonio di Georgetown. Ulrich si comporta come un maggiordomo più che come un marito; asseconda tutte le necessità della moglie, tranne quelle sentimentali e affettive. La donna, dal canto suo, non perde occasione per farglielo notare, senza peraltro ottenere risultati. La priorità di Ulrich non è certo l’amore.

Grazie ad Elsa – consapevole della situazione, ma nonostante tutto profondamente legata al marito – Ulrich si fa strada nel mondo della diplomazia statunitense, facendosi un nome. Nome che acquisisce ancor più valore se gli si affianca la prestigiosa carica militare di generale di brigata, con tanto di medaglie al valore ottenute chissà dove e chissà quando. Ulrich è affascinato dal potere, ne vuole sempre di più e per ottenerlo è disposto a tutto. Mente continuamente e più le bugie diventano incredibili per gli altri più lui stesso ci crede e alza l’asticella. Per affrancarsi dal suo status di nessuno, Mott diventa uno e centomila. Un uomo dai mille volti, tanto affascinante e astuto quanto squallido e delirante.

georgetown recensione

Georgetown. InterTitle Films, Metalwork Pictures, Romulus Entertainment

Analisi – Georgetown, la recensione

Entriamo nella parte analitica della nostra recensione, partendo da alcune considerazioni tematiche e strutturali su Georgetown. Dall’inizio alla fine del film, Christoph Waltz si diverte a giocare con lo spettatore, raccontando una storia che presta il fianco a riflessioni anche di natura filosofica e sociale. Il regista indaga le relazioni sociali, la natura degli esseri umani, la ricerca di potere e affermazione. In ultima analisi, mette sul piatto la riflessione su cosa sia reale e cosa non lo sia, sulle maschere che ciascuno di noi indossa e sul perché lo faccia.

In tutto il film è ben presente una forte impronta e ispirazione teatrale, frutto della formazione di Christoph Waltz. La stessa struttura – potremmo dire ad atti – rimanda al mondo del teatro. Georgetown è suddiviso in capitoli (atti, appunto), ciascuno dei quali scandaglia una parte della vita e una delle molte identità di Ulrich. Per quanto riguarda la linea temporale, la storia si dipana tra i diversi flashback e i salti (anche piuttosto repentini) tra presente e passato. Per quanto riguarda il messaggio, non vi sono giudizi definitivi nel film di Christoph Waltz e lo spettatore è chiamato a farsi continuamente un’opinione personale sui personaggi durante tutta la durata della narrazione. Analizziamoli meglio nel prossimo paragrafo della nostra recensione di Georgetown.

Gli interpreti e i personaggi

Come abbiamo già detto al principio della nostra recensione, Christoph Waltz è sia regista che protagonista di Georgetown. Tutto il film si articola attorno alla sua interpretazione del personaggio di Ulrich Mott. Waltz è davvero ispirato e perfettamente calato nella parte; affascinante, istrionico, padrone dei tempi narrativi e degli spazi. L’attore austriaco rende al meglio le diverse sfaccettature e le ombre del suo personaggio, con lo stile inconfondibile che contraddistingue tutte le sue performance.

Vanessa Redgrave è letteralmente splendida nella parte di Elsa Brecht. Il fascino senza tempo dell’attrice è tutto al servizio di un personaggio tanto risoluto e carismatico quanto fragile e commovente. Peccato solo che il personaggio di Elsa – fondamentale come motore della narrazione – abbia meno spazio di quanto meriterebbe. Le interazioni tra Waltz e Redgrave non mancano di certo, ma una maggiore profondità avrebbe giovato; per comprendere meglio il personaggio di Elsa, ma anche per indagare quello di Ulrich come marito e compagno. Brava anche Annette Bening; poco presente nella storia col personaggio di Amanda, ma nonostante ciò efficace e incisiva.

Georgetown. InterTitle Films, Metalwork Pictures, Romulus Entertainment

Conclusioni – Georgetown, la recensione

Concludiamo la nostra recensione di Georgetown dando del film una valutazione ampiamente positiva e consigliandone la visione. Georgetown è un dramma dalle forti tinte thriller che riesce nell’intento di mantenere alta l’attenzione dall’inizio alla fine e di coinvolgere lo spettatore. Lo sceneggiatore David Auburn sfrutta una storia interessante e poco nota mettendola al servizio di Christoph Waltz, che la sviluppa e la mette in scena costruendo l’intero film sulla figura di Ulrich Mott.

Come già detto in precedenza, sarebbe stato interessante dare un maggior spessore ai personaggi femminili, per avere della storia un quadro più sfaccettato. Il sistema dei personaggi ruota invece attorno a Mott; scelta, questa, che affievolisce l’impatto dei comprimari come figure autonome, autosufficienti. Da questo punto di vista potremmo quindi dire che Georgetown è una sorta di one man show, peraltro riuscitissimo; quello di Mott è il personaggio ideale per lo stile interpretativo e il talento espressivo di Waltz. Un esordio da promuovere dunque, in un film di classe e qualità che vi farà venir voglia di saperne di più sulla vera storia del personaggio che l’ha ispirata.

Caricamento...

 

Georgetown

Voto - 7

7

Lati positivi

  • La struttura del film e lo sviluppo della storia
  • Le interpretazioni di Christoph Waltz e Vanessa Redgrave

Lati negativi

  • La protagonista femminile avrebbe meritato maggior spazio

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *