Gran Turismo – la storia di un sogno impossibile: recensione
Jann Mardenborough è il protagonista di Gran Turismo – la storia di un sogno impossibile, film di cui vi proponiamo la recensione.
Tutti vivono di sogni. Sono loro che alimentano la nostra ambizione, loro ci spingono a dare di più. E non stiamo parlando di quei sogni che si fanno di notte, nel caldo avvolgente di un confortante lettone, ma di quelli che ti fanno sudare, disperare, ardere di passione mentre tutti lì fuori ti dicono che non sei abbastanza determinato per raggiungere il tuo obiettivo. Per fortuna però tu non li ascolti, così come ha fatto Jann Mardenborough, pilota automobilistico di fama mondiale oggi, ma solo un ragazzo con una consolle e un sogno tra le mani ieri. È proprio Mardenborough il protagonista di Gran Turismo – la storia di un sogno impossibile, film di cui vi proponiamo la recensione.
Diretto da Neill Blomkamp e con protagonista un giovane Archie Madenwe, Gran Turismo racconta per davvero la storia di un sogno impossibile per tutti meno che per Jann, un giovane giocatore di eSport che diventa un pilota professionista grazie alla sua preparazione nel videogioco sviluppato da Sony per la consolle Playstation.
Indice
- La trama
- Una storia vera che fa sognare
- Archie, David, Orlando: un team che funziona
- La pista che incontra il gioco che incontra il cinema
La trama – Gran Turismo recensione
Jann ha una passione fin da quando era solo un bambino: diventare un pilota professionista. La voglia e la caparbietà sono nate non solo dalla sua passione per i motori, ma soprattutto per quel gioco PlayStation, chiamato Gran Turismo, diventato una vera e propria ossessione per il ragazzino. Il padre, però, (interpretato da Djimon Hounson) non prende sul serio le intenzioni del figlio, anzi fa spesso di tutto per ostacolarlo, spingendolo a volare un po’ più basso e avere della passioni che facciano più al caso suo: come un dignitoso lavoro e lo studio.
Jann però non abbandona il suo sogno, ma anzi fa di tutto pur di realizzarlo. Entra in gioco la Nissan che bandisce un concorso: chi avrebbe fatto il primo posto in una gara automobilistica al gioco contro i migliori giocatori del mondo, sarebbe stato allievo di un’Academy per piloti e diventato un pilota professionista di auto da corsa. Questa è quindi la storia di Jann e di come sia riuscito a vivere la vera adrenalina delle ruote di un’auto che sfrecciano sulla pista, invece di vedere tutto ciò solo da quel gioco che tanto ha amato e consumato.
Una storia vera che fa sognare – Gran Turismo recensione
Gran Turismo è la storia di Jann e Jann non è solo il protagonista di un film che fa sognare lo spettatore, che però sa ben distinguere la realtà dalla fantasia. Jann è vero, esiste, ha una sua storia e la sua storia ha dell’incredibile. La pellicola ha messo in scena la passione e l’attenzione di Jann nel seguire il proprio sogno, senza mai perdere la sua testardaggine. Il sogno di Jann diventa automaticamente anche il sogno dello spettatore, che dopo due ore immerso nella vita del protagonista, sa di potercela fare e di riuscire a realizzare il proprio sogno anch’egli.
La vicenda di Jann viene raccontata in questo film attraverso le tappe fondamentali della sua carriera, da quando era solo un giovane pilota in camera sua a quando diventa un pilota professionista, al fianco dei più grandi corridori di tutti i tempi. La riuscita del film sta nell’aver reso coinvolgente ogni momento della vita di Jann, sia nelle sue luci che nelle sue ombre.
Archie, David, Orlando: un team che funziona – Gran Turismo recensione
In Gran Turismo, Jann è interpretato da Archie Madekwe, la cui fama è stata affermata proprio con questa sua ottima interpretazione. Apparentemente giovane e inesperto, Archie si affianca bene a due grandi nomi del cinema e della televisione, molto più grandi ed esperti di lui, che gli fanno quasi da mentori. Si tratta di David Harbour – che nel film interpreta l’allenatore di Jann Jack Salter, ex pilota ritirato che decide di allenare il vincitore della GT Academy – e di Orlando Bloom, che interpreta invece Danny Moore, colui che ha messo su il progetto della GT Academy.
Un trio – anzi un team – che funziona bene, che nonostante le difficoltà e gli incidenti di percorso riescono a portare al successo Jann. Orlando Bloom e David Harbour sanno essere degli ottimi apripista, due fari per il giovane Archie che ha bisogno di sicurezza in un campo che conosce bene attraverso il videogame, ma che deve esplorare e vivere nella realtà.
La pista che incontra il gioco che incontra il cinema – Gran Turismo recensione
Tre elementi costituiscono questo film: il cinema – che con i suoi effetti speciali ha il compito di rendere accattivante la storia – la pista – palco pericoloso e affascinante sul quale si svolge tutta la vicenda – e il gioco, alimentatore di sogni. Tre elementi che Neill Blomkamp riesce ad amalgamare bene in scena, portando lo spettatore a immergersi in una storia che mescoli in sé sia una gara automobilistica ma anche una partita alla PlayStation. Lo spettatore quindi non è solo spettatore, ma anche giocatore. Vive, gioca, assiste a ciò che succede senza perdere mai di vista che ciò che sta vedendo è reale, con persone vere, in auto vere, in una gara vera.
Gran Turismo procede velocemente, senza mai perdere di vista l’adrenalina e la voglia di sapere come andrà a finire. Questo film è una sorpresa per chi la storia di Jann non ha mai avuto il piacere di conoscerla e un buon compito portato a termine con dignità da chi i film di questo genere (quelli su pista) li ha consumati fino all’osso. L’emozione è ciò che conta all’interno di questo film, facendo dimenticare spesso a quei piccoli difetti che emergono a una visione più limpida: dialoghi poco caratterizzanti e personaggi secondari un po’ stereotipati. Tutto ciò però è facilmente perdonabile, se una volta usciti dal cinema l’unica cosa a cui si pensa è: “voglio giocare a quel gioco anche io. Voglio vivere quell’adrenalina anche io!”.
Gran Turismo - la storia di un sogno impossibile
Voto - 8
8
Lati positivi
- La pellicola ha messo in scena la passione e l’attenzione di Jann nel seguire il proprio sogno, senza mai perdere la sua testardaggine.
- La riuscita del film sta nell’aver reso coinvolgente ogni momento della vita di Jann, sia nelle sue luci che nelle sue ombre.
- Orlando Bloom e David Harbour sanno essere degli ottimi apripista, due fari per il giovane Archie che ha bisogno di sicurezza in un campo che conosce bene attraverso il videogame, ma che deve esplorare e vivere nella realtà.
- dialoghi poco caratterizzanti e personaggi secondari un po’ stereotipati.
Lati negativi