Helix: recensione della serie tv thriller disponibile su Netflix
Disponibile su Netflix, ecco la nostra recensione della serie ideata da Cameron Porsandeh
Siamo qui per parlare di una serie tv disponibile sulla piattaforma di streaming a pagamento Netflix: Helix. Originariamente lanciata e promossa dal canale televisivo americano Sify, la serie televisiva è uscita in America nel 2014 con una prima stagione, mentre la seconda stagione è uscita e si è conclusa nel 2015, con un totale di 26 episodi, prima che lo show venisse ufficialmente cancellato.
Helix racconta di una squadra di scienziati e ricercatori che vengono mandati prima in una struttura nel circolo polare artico, poi su un’isola sperduta nell’oceano, ad indagare su una strana epidemia.
Nella serie tv Helix seguiremo dunque l’avventura del dr. Halan Farragut, la sua protetta Sarah Jordan e la sua ex moglie Julia Walker. Noi di filmpost.it siamo qui per proporvi la recensione di Helix e per analizzare le molte criticità e i pochi punti forti.
Helix recensione – la trama
Abbiamo accennato la trama, vista e rivista in tutte le salse con i vari “Resident Evil“, “Z Nation” e molte altre.
Da anni primeggiano nella mente degli americani apocalisse zombie e scoppio di epidemie.
Helix è stata partorita da una di queste idee.
Nella prima stagione il gruppo di ricercatori si ritrova nel circolo polare artico ad indagare sullo scoppio di una strana epidemia. La ricerca ha come sfondo una grande quantità di sangue, morte, intrecci amorosi e non, tuttavia riesce a non essere banale. Questo vale per la prima stagione.
Nella seconda stagione, invece, la ricerca si sposta su di un’isola abbandonata dal mondo, abitata da un gruppo di estremisti sociali. Al loro comando vi è un immortale, un uomo che ha contratto il virus, che però ha raggiunto uno stadio superiore. Nella seconda stagione tutto si fa molto più prevedibile, scontato e i passaggi sono per la maggior parte forzati.
Helix recensione – seri problemi di coerenza e credibilità
Nella recensione di Helix vogliamo mostrarvi uno dei motivi per cui questa serie non ci ha convinto: la mancanza di coerenza e credibilità. Parliamoci chiaro, non che la prima stagione sia un capolavoro, però è gradevole, scorre bene. Quando si passa alla seconda stagione viene spontaneo controllare se l’ideatore sia lo stesso che ha pensato la prima stagione.
Ad ogni episodio si trova almeno un’incongruenza, questo ci fa pensare ad una seconda stagione improvvisata.
Una di queste incongruenze vede protagonista il capo dell’isola “Saint Germain”, l’immortale Michael.
A quanto pare Michael è stato il primo immortale e ha all’incirca 500 anni. Il virus che permette ad alcuni fortunati di diventare immortali viene elaborato dal Dr. Hatake meno di 50 anni prima degli avvenimenti della prima stagione. Di conseguenza alcuni passaggi sono davvero di difficile comprensione.
Con la seconda stagione, inoltre, ci si accorge subito di alcuni cambiamenti cruciali nello svolgimento della serie, uno di questi è il quantitativo di sangue. Nella prima stagione troviamo una quantità di sangue tutto sommato giusta, giustificata.
Anche se vediamo la morte di qualcuno ogni 10 minuti, non si arriva comunque allo squallore della seconda stagione.
Nella seconda stagione la quantità di sangue, morte e violenza è esagerata, tanto da appesantire ulteriormente la serie e renderla una serie trash.
La qualità si abbassa, così come si abbassano la credibilità e la suspence che avevamo trovato nella prima stagione.
Helix recensione – analisi tecnica
Anche in questo caso troviamo differenze di stile dalla prima alla seconda stagione. Nella prima stagione è buona la regia dei dialoghi, le inquadrature sono buone e seguono la discussione, nella seconda stagione invece durante i dialoghi spesso abbiamo un “primo piano” che non lascia spazio al resto dell’ambiente. La regia generale tutto sommato non è da cestinare, ma le scene di violenza spesso sono tanto crude quanto finte.
In certi casi appesantisce troppo determinate scene.
L’unico aspetto che preferiamo della seconda stagione alla prima è la scelta della colonna sonora.
Il genere musicale è praticamente lo stesso, ma a nostro avviso è più adatta ad un’isola tropicale che ad una struttura confinata nel circolo polare artico. Per quanto riguarda la recitazione nessuno degli attori eccelle in particolar modo, ma Kyra Zagorsky nei panni della dr. Julia Walker è quella che se la cava meglio.
Helix recensione – conclusione
A sostegno del nostro pensiero vi è la community americana e non: con il rilascio della seconda stagione il numero di ascolti è calato del 75%, i vecchi fan hanno abbandonato la serie e sono stati pochissimi i nuovi fan della serie. Per questo motivo fu cancellata la produzione di una terza stagione. Non sappiamo bene se questo sia un bene o un male: da una parte avrebbero potuto riprendersi dagli errori commessi nella seconda stagione, dall’altra avrebbero potuto peggiorare la serie nel suo complesso.
Rimarremo dunque nel dubbio.
Peccato davvero per il pessimo lavoro della seconda stagione, dettato forse dalla fretta di sfornare un altro prodotto che potesse portare gli incassi assicurati dalla prima stagione. Per quanto riguarda il voto, lo giustifichiamo così: sufficienza per la prima stagione, insufficienza grave per la seconda stagione.
Confermiamo l’insufficienza per la mancanza di una terza stagione che, forse, avrebbe potuto cambiare le carte in tavola.
Helix
Voto - 4.5
4.5
Lati positivi
- Scorre abbastanza bene
- Prima stagione sufficiente
Lati negativi
- Gravi incongurenze tra le stagioni
- Troppo sangue e troppa violenza nella seconda stagione
Veramente c è già da una vita siete mal informati
Volevo scrivere “Disponibile su netflix”, non “ora disponibile su netflix”.
Errore mio di battitura, grazie per l’osservazione 🙂
Veramente c è già da una vita siete mal informati
Volevo scrivere “Disponibile su netflix”, non “ora disponibile su netflix”.
Errore mio di battitura, grazie per l’osservazione 🙂