Homecoming: recensione della serie Amazon con Julia Roberts

Ecco la recensione di Homecoming, la serie tv disponibile su Amazon Video e interpretata da Julia Roberts

Homecoming è una delle nuove serie targate Amazon Video già disponibili sulla piattaforma di streaming. Creata da Eli Horowitz e Miach Bloomberg, la serie trae ispirazione dall’omonimo podcast prodotto dalla Gimlet Media. Due sono i motivi di interesse per questo prodotto: la regia di tutti gli episodi è di Sam Esmail, creatore di Mr. Robot, e l’attrice protagonista è una superstar del calibro di Julia Roberts. Affiancata da Bobby Cannavale, Dermot Mulroney, Stephan James e Sissy Spacek, la Roberts giganteggia in un ruolo che le offre nuove sfumature interpretative.

Attraverso due linee temporali ben definite, la storia si dipana lungo un inquietante mistero legato ai reduci di guerra. Elementi da film di spionaggio si uniscono a trovate visive innovative, creando un mix inedito. Composto da dieci episodi di mezz’ora l’uno (sia benedetta la brevità!), Homecoming si rivela un prodotto di grande interesse. Cerchiamo di analizzarne pregi e difetti nella nostra recensione!

Homecoming recensione – Il mistero

Homecoming Recensione

Heidi Bergman è un’assistente sociale coinvolta nel progetto Top-Secret “HomeComing“. Il suo scopo è quello di aiutare giovani veterani di guerra nel processo di reinserimento nella società. Un incarico che lei affronta con enorme impegno, sacrificando la sua vita privata e sentimentale. Uno dei suoi pazienti, il giovane Walter Cruz, sembra reagire meglio di tutti gli altri al trattamento. Affabile, simpatico, sempre sorridente… il candidato perfetto per un test sul campo. Eppure qualcosa non quadra e Heidi inizierà a percepire che, forse, il suo lavoro ne nasconde uno più inquietante e segreto.

Quali sono i veri obiettivi del suo capo, il sempre distante e ombroso Colin Belfast? E perché sembra che il progetto Homecoming, invece di aiutare il ricongiungimento tra i veterani e i loro famigliari, voglia allontanarlo? Il mistero si infittisce al punto tale che la narrazione viene spezzata in due linee narrative ben distinte. Infatti, alcuni anni dopo, Heidi si ritroverà a lavorare come cameriera in un ristorante. Sembra aver rinunciato al suo lavoro per badare alla madre malata ma non è vero. Bastano poche scene, infatti, per iniziare a sospettare che la donna non ricordi più nulla del suo lavoro precedente! L’arrivo di un agente del Dipartimento della Difesa che vuole indagare sul progetto Homecoming costringerà la donna ad affrontare il suo passato. Lo stesso Colin, da sempre restio al coinvolgimento personale, dovrà scendere in campo e sfidare Heidi di persona.

Homecoming recensione – Il lato visivo

Fin dal suo esordio con il film Comet (2014), Sam Esmail è sempre stato regista e sceneggiatore dei suoi lavori. La sua mania del controllo si è palesata anche nella serie tv che lo ha lanciato, ovvero Mr. Robot; in quel caso ha permesso ad altri autori di sceneggiare al suo fianco ma dalla seconda stagione si è imposto di dirigere ogni episodio. Un modo per conferire una forte componente autoriale alla serie e alla narrazione in generale. Sorprende, quindi, che, per Homecoming, Esmail sia stato ingaggiato solo in qualità di regista. In realtà, una volta vista l’intera stagione, la scelta risulta chiara e motivata.

Homecoming Recensione Serie Amazon Julia RobertsFin dal primo episodio e da un formidabile piano sequenza che mostra l’interno del centro nel quale Heidi lavora l’approccio di Sam Esmail è all’insegna della paranoia. Proprio come nel suo Mr. Robot, qui la scelta di inquadrare i personaggi attraverso una composizione “decentrata” che non li pone mai come reali soggetti favorisce la sensazione di disagio. I protagonisti si muovono in spazi vuoti che occupano la maggior parte delle inquadrature, simulando la loro sensazione di essere “piccoli” al confronto del contesto che li circonda.

Sam Esmail, però, gioca anche con lo spettatore dal punto di vista della messa in scena. Infatti, mentre le scene ambientate nel passato di Heidi e nel suo lavoro top secret sono girate in 16:9, quelle che narrano la sua nuova vita come cameriera sono girate come fossero dei “video-verticali” generati dalla fotocamera di uno smartphone! Il motivo di questa scelta è presto detto: la protagonista non vede più le cose nella sua interezza ma profondamente ristrette perché non ricorda nulla del suo reale passato. Solo sul finale, quando tutto verrà svelato, l’inquadratura si allargherà anche per le sequenze ambientate nel presente.

Il lato interpretativo

Homecoming Recensione Serie Amazon Julia Roberts

Sembra ormai chiaro come Amazon Video intenda differenziarsi da Netflix puntando su prodotti di qualità oggettiva. Mentre il suo competitor opta per prodotti seriali che rispondono al concetto di “Domanda-Offerta” (ci seguono molti teenager? Facciamo solo serie rivolte a loro!), Amazon vuole rendersi riconoscibile con il coinvolgimento di grandi nomi. Ovvio che una superstar come Julia Roberts al debutto come protagonista di una serie tv sappia attirare molta attenzione! Scelta brillante per il ruolo di Heidi, va detto: chi meglio della storica “fidanzatina d’America” può incarnare un personaggio del quale sembri possibile fidarsi fin da subito? Il sorriso, i modi affabili, la padronanza di mezzi la rendono estremamente credibile sia ai suoi pazienti che agli spettatori.

Aggiungiamo il dettaglio di come la presenza di Julia Roberts permetta a Sam Esmail quei giochetti meta-cinematografici che tanto ama. Il fidanzato che la donna trascura per il lavoro e che tratta con freddezza è interpretato da Dermot Muroney, già suo partner nel classico Il Matrimonio del mio migliore amico. Una palese strizzata d’occhio ai fan dell’attrice che potranno vederla finalmente accoppiata con quello che nel film del 1997 era l’oggetto del suo desiderio… in una relazione infelice, però!

Il resto del cast regala il solido mestiere della sempre brava Sissy Spacek, il talento in divenire del giovane Stephan James e la caratterizzazione mefistofelica di Bobby Cannavale. Quest’ultimo, nei panni di Colin, dipinge una figura a tratti smargiassa e a tratti infida, in base alle necessità. Cannavale ha già collaborato con Esmail nella terza stagione di Mr. Robot ed è evidente come questo regista sappia spingere l’attore verso vette interpretative notevoli.

Homecoming recensione – In conclusione

Homecoming Recensione Serie Amazon Julia RobertsVale davvero la pena sedersi sul divano e godersi questo nuovo prodotto Amazon Video. Per ora è disponibile soltanto in originale con sottotitoli (la traccia audio italiana è prevista per il 2019) ma riteniamo che la sua qualità possa spingervi a uno sforzo. Una storia che affronta temi cardine come la memoria, la guerra, i rapporti interpersonali attraverso uno stile che ricorda Hitchcock, De Palma e Pakula. L’interpretazione di Julia Roberts, fuori dai suoi canoni e molto elaborata, vale da sola un sentimento di sana curiosità.

Va ammesso che, essendo una serie dalla forte impronta autoriale, lo stile registico tende a farsi notare insistentemente. Questo, da un lato, entusiasma gli amanti della tecnica ma può infastidire e alienare spettatori più interessati allo sviluppo dell’intreccio che ai virtuosismi della macchina da presa. Sam Esmail insiste nell’adottare un marchio di fabbrica stilistico (anche i titoli dei credits hanno il medesimo font di quelli di Mr. Robot) e questo può facilmente portare alla qualifica di “presuntuoso.” Ai posteri toccherà l’ardua sentenza sul reale valore del suo operato. Ciò non toglie che, tolte le lungaggini che si concede come sceneggiatore, al timone di un progetto solo come regista si conferma narratore di razza e personalità. Concedetegli una chance e non ve ne pentirete.

 

 

Homecoming

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Grande qualità di messa in scena e produzione per un prodotto seriale
  • Efficacissimo cast con una Julia Roberts brillante e convincente

Lati negativi

  • Lo stile registico di Sam Esmail può infastidire per il costante sfoggio di virtuosismi tecnici
  • Si tratta di una serie che impone un certo livello di "attenzione" per essere compresa appieno...e per qualcuno questo può essere un difetto!

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