Hunters: recensione della serie Amazon con Al Pacino
La prima stagione della serie Amazon ispirata a fatti reali
Al Pacino guida un gruppo di ebrei a caccia di nazisti nell’America del 1977. Questo, basta e avanza, per presentare Hunters, la nuova serie disponibile su Amazon Prime Video, di cui vi proponiamo la nostra recensione. Ideata da David Weil, Hunters, si ispira a fatti reali, per raccontare una storia inedita e del tutto folle. L’ incipit, è appunto l’operazione PaperClipp, storica operazione degli Stati Uniti che servì a portare in America migliaia di scienziati nazisti. Lo scopo era quello di dare allo stato un vantaggio tecnologico sull’Unione Sovietica, durante il periodo della guerra fredda.
Amazon Prime Video, principale rivale di Netflix nella “Streaming War“, dopo il successo di serie come The Boys e Fleabag, decide, quindi, di puntare tutto su Hunters. Partendo dal cast, infatti, troviamo grandi nomi, come il sopracitato Al Pacino, Logan Lerman (Percy Jackson e gli dei dell’ Olimpo) e Josh Radnor (How i met your mother). Arrivando, poi, al produttore esecutivo Jordan Peele, premio Oscar alla miglior sceneggiatura per Scappa – Get Out. Tra violenza, complotti internazionali e una buona dose di follia, Hunters si rivela essere, così, uno dei prodotti più interessanti del momento.
Indice
- Trama
- Darth Vader è nato cattivo?
- C’erano una volta un ebreo, un nazista e un mitra
- I Cacciatori
- Analisi tecnica
- Considerazioni finali
Trama – Hunters, la recensione
Jonah (Logan Lerman), è un giovane ragazzo ebreo che vive a New York insieme a sua nonna, Ruth. La sua vita, però, cambia totalmente quando una notte, un uomo misterioso, entra in casa e la uccide a sangue freddo. Questo evento, porterà il ragazzo a conoscere Meyer Offerman (Al Pacino), un ricco ebreo e amico di vecchia data di sua nonna. L’uomo misterioso, farà al ragazzo una rivelazione sconcertante: nazisti esistono ancora e l’America ne è piena.
Per questo motivo, Meyer, ha creato una squadra, i Cacciatori, un gruppo di ebrei che da la caccia ai nazisti per rendere giustizia alle milioni di persone morte durante l’ Olocausto. Così, insieme ad una suora, due anziani armati di mitra, un ex soldato, un attore in rovina e un’abile scassinatrice, i cacciatori, andranno in cerca di nazisti, finendo per scoprire un enorme complotto che potrebbe portare alla creazione del Quarto Reich.
Darth Vader è nato cattivo? – Hunters, la recensione
Il 1977 è stato l’ anno in cui debuttava per la prima volta al cinema, Star Wars. Nella prima puntata, Jonah, appena uscito dalla sala, parla con i suoi amici del film e di ciò che ha portato Darth Vader a diventare un essere malvagio. Discutendo sulla differenza tra giusto e sbagliato, i ragazzi arrivano alla conclusione che nessuno nasce cattivo, nemmeno Darth Vader. Uno dei temi principali di Hunters, infatti, è proprio il conflitto che c’è tra bene e male e sulla differenza tra i buoni e i cattivi. Jonah, per tutta la serie è tormentato da un dubbio, cosa rende i buoni, gli eroi delle storie? I cacciatori, uccidono per vendicare la morte di milioni di ebrei, ma a questo punto, qual’ è la differenza tra loro e i nazisti?
Meyer e il suo gruppo, non sono le stesse persone che erano un tempo. Nessuno nasce nazista e nessuno nasce cacciatore. I protagonisti sono solo la conseguenza della guerra causata della “malvagità” nazista. Per tutta la serie, i cacciatori commettono atroci violenze e ciò che spinge lo spettatore ad identificarli con i buoni della storia, sono le azioni orribili commesse da coloro che vengono uccisi. Ciò nonostante, durante il corso delle puntate, ci si rende conto che neanche loro sono i buoni. Uccidere nazisti per vendetta, forse, sembrerà la scelta migliore, la differenza, però, è che i buoni non fanno mai la scelta migliore, ma sempre la scelta più giusta.
C’erano una volta un ebreo, un nazista e un mitra
Sin dalla prima puntata di Hunters, si inizia a capire che la serie per quanto si ispiri a fatti realmente accaduti, si prenda delle grandi libertà. Ma è andando avanti, che ci si rende conto come non voglia per nulla attenersi alla storia, bensì andare a parare da tutt’altra parte. Uno dei punti di forza di Hunters, infatti, sono sicuramente i toni grotteschi e le follie messe in scena. La squadra di cacciatori, viene presentata in stile Suicide Squad. La serie, poi, è spesso intervallata da piccoli sketch, come un quiz a premi sul perché tutti odino gli ebrei oppure su come riconoscere un nazista. Tutto questo, potrebbe andare in contrasto con un altro lato della serie, il modo in cui è trattato il tema dell’ Olocausto.
Nel corso delle puntate, vengono mostrate scene molto crude ambientate nei campi di concentramento, che mostrano la malvagità e la disumanità di quel periodo. Allo stesso tempo, però, i nazisti vengono presentati come personaggi estremamente macchiettistici e sopra le righe. L’accostare due toni diversi, la drammaticità della Shoah e gli sketch grotteschi e i personaggi stereotipati, quindi, potrebbero essere considerati un difetto. Guardando da un altro punto di vista, però, ci si rende conto che Hunters, non è una serie sull’Olocausto, ma la storia di un folle gruppo di ebrei cacciatori di nazisti in America e che il suo essere grottesco è perfettamente coniugato con la volontà di non sminuire ciò che è successo nel passato.
I Cacciatori – Hunters, la recensione
Uno dei pregi dello show, sono sicuramente i suoi personaggi, che allo stesso tempo ne rappresentano anche un difetto. Nonostane la serie si chiama Hunters, il protagonista principale è Jonah. Il ragazzo, è uno degli elementi più affascinanti della serie, infatti, ha un arco evolutivo davvero peculiare, che, grazie anche ad un’ottima interpretazione di Logan Lerman, riesce a coinvolgere incredibilmente lo spettatore. Lo stesso discorso, vale anche per Meyer Offerman, interpretato da un Al Pacino in grande spolvero. Una sorta di figura paterna per il ragazzo, che cerca di proteggerlo, ma allo stesso tempo, di introdurlo al mondo della caccia.
D’altro canto, però, la stessa attenzione, non è stata riservata agli altri cacciatori. Ognuno di loro, infatti, ha una sua identità ben precisa e una propria caratterizzazione, ma viene detto ben poco sul loro passato e sul motivo che li spinge a commettere queste azioni. Lonny Flash, ad esempio, interpretato da Josh Radnor, sin dalla sua entrata in scena, conquista l’attenzione dello spettatore grazie al suo sarcasmo e la sua goffaggine. Però, oltre alla storia dell’attore in rovina, viene detto ben poco, facendo in modo che l’interesse dello spettatore per il personaggio, non venga colmato.
Analisi tecnica – Hunters, la recensione
Dal punto di vista tecnico, Hunters, fa davvero una bella figura. La serie riesce a ricreare perfettamente l’atmosfera anni ’70, grazie a costumi e scenografie davvero ben curate e ad una colonna sonora che propone alcuni dei pezzi più famosi di quegli anni. Anche la regia si fa notare, con un ottimo utilizzo del dutch angle nei momenti di maggiore tensione e uno stile che si potrebbe definire, in alcuni momenti, quasi Tarantiniano.
La fotografia è caratterizzata da colori pastello, che riescono a ricreare perfettamente la spensieratezza e la vivacità di quel periodo. Uno dei difetti della serie, però, è la lunghezza. Ogni puntata, infatti dura circa un’ ora, tralasciando la prima che dura addirittura un’ ora e mezzo. L’eccessiva durata di ogni puntata, così, fa in modo che il ritmo della serie risulti quasi lento in alcuni momenti. Questo smorza sia la tensione che l’aspettativa in determinati momenti della serie viene a crearsi.
Considerazioni finali
Concludiamo questa recensione di Hunters sottolineando come sia sicuramente una serie molto ambiziosa, che dimostra quanto Amazon punti sulla qualità dei propri prodotti. Presentando uno scenario così particolare, la serie risulta interessante sin dall’inizio, senza essere però scevra da difetti. L’eccessiva lunghezza di alcune puntate, infatti, spezza molto il ritmo e il mancato approfondimento di alcuni personaggi rappresenta un occasione sprecata. Ci sentiamo di dire, però, che nonostante qualche difetto, Hunters, è un prodotto davvero valido.
Amazon, dopo The Boys, è riuscita ancora una volta a partorire una prodotto fuori dagli schemi che stupisce, emoziona e fa riflettere. Con un ottimo cast, una regia alquanto ispirata e una trama davvero avvincente, Hunters risulta una visione piacevole e anche se lunga, mai pesante. Le aspettative erano alte e alla fine della visione, non vi sentirete insoddisfatti, ma dubbiosi e pieni di una spasmodica curiosità, in attesa di una seconda stagione.
Hunters
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Aspetto folle e grottesco
- Trama avvincente
- Ottima regia
Lati negativi
- Puntate eccessivamente lunghe
- Mancato approfondimento di alcuni personaggi