I see you: recensione del film diretto da Adam Randall
Una storia sospesa tra generi differenti, dal dramma familiare all’horror thriller paranormale fino al giallo poliziesco. I see you, di cui parleremo approfonditamente in questa recensione, è un film del 2019 diretto da Adam Randall, attualmente disponibile su Prime Video. La cosa che maggiormente contraddistingue la pellicola diretta dal regista britannico è sicuramente la commistione di generi differenti. La sceneggiatura adotta diversi linguaggi cinematografici e lo fa amalgamandoli bene tra loro. Il palcoscenico filmico di I see you, complesso e misterioso, porta avanti più filoni narrativi apparentemente non collegati tra loro. Questo intricato e complesso plot ricco di trame e sotto-trame racconta di una donna che tradisce il marito, di un’indagine di polizia sulla scomparsa di alcuni bambini e di una inquietante presenza paranormale che infesta una casa.
I toni misteriosi e cupi adottati dal comparto tecnico di tutta la vicenda ricamano una storia che forse ha più a che fare con il thriller horror, almeno nella parte iniziale. Tra capovolgimenti di fronte e colpi di scena, niente è veramente quello che sembra. Il pubblico è destabilizzato e mentre le trame del mistero vengono pian piano svelate lo spettatore è costretto a riconsiderare sotto una nuova luce tutto quello che ha visto in precedenza. Nel cast del filmtroviamo tra i protagonisti Helen Hunt, Judah Lewis e Jon Tenney. Se vi abbiamo incuriosito e volete saperne di più non vi resta che proseguire nella lettura.
Indice:
Trama – I see you, la recensione
Greg Harper (Jon Tenney) ha da poco scoperto che sua moglie Jackie (Helen Hunt) lo tradisce con un altro uomo. I due decidono tuttavia di rimanere insieme per non distruggere la famiglia; Jackie è infatti più che mai decisa a chiudere definitivamente la relazione con il suo amante. A fare le spese di tutto questo è il loro figlio, Connor (Judah Lewis), che non ha minimamente metabolizzato questa spiacevole situazione. Mentre attraversa questa crisi familiare Greg non riesce a trovare pace neanche nel suo lavoro da poliziotto; negli ultimi giorni, infatti, sono scomparsi nel nulla due bambini, apparentemente rapiti. Le indagini sono però ad un punto morto: pochi indizi, nessun sospettato o movente valido e di conseguenza nessuna pista da seguire.
Come se non bastasse “il modus operandi” del presunto rapitore ricalca quello di un criminale già affidato alla giustizia molti anni prima. Potrebbe trattarsi di un emulatore, oppure, ipotesi peggiore, il vero rapitore di bambini non è mai stato catturato. Ma le difficoltà che deve affrontare Greg non finiscono certamente qui. La casa degli Harper sembra, infatti, essere infestata da un’oscura presenza maligna che sposta gli oggetti da un posto all’altro dell’appartamento. Questi fenomeni inspiegabili diventano sempre più frequenti ed iniziano ad avere anche un certo peso quando a rimetterci la salute è una persona in particolare.
Analisi del film
Che I see you sia un film volutamente ingannevole nei confronti del suo pubblico è fuori ogni discussione. Una trama costruita attorno ad un dramma familiare a cui si aggiungono misteriose presenze e fenomeni da horror paranormale. Così come accade ai protagonisti anche lo spettatore è in bilico tra suggestione e realtà. Fondamentale è anche l’elemento giallo poliziesco, messo inizialmente un po’ in disparte quasi a non voler confondere troppo le acque di una vicenda di per sé già complessa. Da metà film in poi i colpi di scena ed un cambio dei punti di vista ci portano a rimettere in discussione quanto visto fino a quel momento
Questo completo stravolgimento di fronte ci ha un po’ ricordato le trame di alcune pietre miliari del cinema come Il sesto senso e The others. I see you mente spudoratamente allo spettatore, e lo fa maledettamente bene, in maniera convincente e sorprendente. E questo chiaramente è il suo punto di forza maggiore. Le scelte registiche di Adam Randall, unite ad una solida sceneggiatura, riescono a far intrecciare magistralmente tutte le varie vicende apparentemente scollegate tra di loro. Alla fine, come si è soliti dire, tutti i nodi vengono al pettine, ed in I see you questo è vero fino all’ultimo minuto di film, quando realizziamo il perché di tutto.
Cosa non ci ha convinto – I see you, la recensione
La prima parte del film mette molta carne al fuoco e procede molto lentamente e ne risente, almeno nei primi quaranta minuti, la scorrevolezza della storia. La narrazione nella prima metà fatica a prendere ritmo, rischiando di perdere l’interesse dello spettatore. Una seconda visione del film può aiutare ad apprezzare tutta una serie di dettagli che ad un primo sguardo potrebbero essere sfuggiti. Sebbene I see you sollevi molte domande nella seconda metà della storia arriva a spiegare anche più del dovuto. In questo senso, forse, c’è un eccessiva forzatura nel voler svelare ogni singola cosa. Il film non lascia praticamente nulla alla libera interpretazione o all’intuizione dello spettatore, cosa che forse ci si auspicherebbe da una storia del genere.
Non ci sarebbe dispiaciuto insomma avere un qualcosa di irrisolto, o quanto meno, un aspetto con più chiavi interpretative. Un mistero che rimane volutamente senza soluzione rimane sicuramente più impresso nella mente del pubblico. Il fatto che la storia abbia un’unica lettura, e qualsiasi cosa trova spiegazione, fa perdere un po’ di magia a tutto quanto.
La presenza oscura – I see you, la recensione
Abbiamo ampiamente parlato di una sceneggiatura ricca di colpi di scena che sposa contemporaneamente il linguaggio di diversi generi cinematografici. Quello che permea maggiormente le atmosfere del film è un senso di mistero ma anche di oscurità e forte negatività. Ricordiamoci che alla base di tutto c’è un dramma familiare, un’inquietante presenza infestante e la scomparsa misteriosa di due bambini. I personaggi di I see you sono persistentemente cupi, come angosciati e soffocati continuamente da pensieri malevoli. Questa spirale di sentimenti ed emozioni negative attanaglia soprattutto la famiglia degli Harper, vero centro narrativo di tutta la vicenda: dai sensi di colpa di Jackie alla depressione di Greg, fino alla rabbia di Connor.
Per rimarcare il senso di estraneità e mistero che domina l’intero film la fotografia di I see you indugia molto con inusuali inquadrature che poco hanno a che fare con il punto di vista dei protagonisti; dalle riprese aeree, o comunque dall’alto, a quelle rasenti il suolo con la telecamera che si sposta velocemente. Si ha la suggestione che i personaggi siano sempre spiati da un’entità sconosciuta e minacciosa. Per quanto riguarda la gestione delle luci una buona parte del film è stata girata in interni. Con lo scorrere del minutaggio le scene diurne lasciano sempre di più il passo a quelle notturne che diventano predominanti nel finale.
Considerazioni finali
Chiudiamo questa nostra recensione di I see you dicendo che in definitiva il film ci ha pienamente soddisfatti. La regia di Adam Randall unita ad una solida e convincente sceneggiatura ci regala un’esperienza molto particolare. Una storia che parte come thriller horror paranormale con più sotto trame apparentemente slegate tra loro e legate da uno strano alone di mistero. I see you adotta e miscela adeguatamente diversi tipi di linguaggi cinematografici: dal drammatico al thrille-horror al giallo poliziesco. La struttura caratteriale dei personaggi protagonisti alimenta quel senso di cupo che permea ogni singola scena del film. Praticamente quasi ogni elemento del comparto tecnico contribuisce ad accrescere l’aura di mistero: la colonna sonora, la regia, la fotografia e la scenografia.
Ma sono i colpi di scena ed il cambio dei punti di vista da cui viene raccontata la storia l’aspetto meglio riuscito del film. Mentre la prima parte crea i presupposti ponendo tante, forse troppe, domande la seconda svela pian piano tutti i misteri. Numerosi i particolari che possono saltare all’occhio con una seconda visione del film. Una pellicola da guardare fino in fondo con aspetti importanti della trama che vengono rivelati fino agli ultimi minuti di girato. Un intreccio che nella sua interezza appare complesso ma che viene raccontato in maniera lineare. A parte qualche calo di tensione e un po’ di lentezza nell’ingranare bene nella prima metà del film, I see you non lascia indifferenti. Per questo motivo vi consigliamo, qualora non lo abbiate ancora visto, di recuperarlo su Prime Video il prima possibile.
I see you
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- Sceneggiatura e regia
- Colpi di scena
- Inizialmente lento e macchinoso
- Ci sarebbe piaciuta un po' di libera interpretazione
Lati negativi