Il dubbio – Un caso di coscienza: la recensione
UN MEDICO LEGALE DAVANTI ALLA SUA COSCIENZA
Il dubbio – Un caso di coscienza, è il secondo film del regista iraniano Vahid Jalilvand, presentato all’ultima biennale di Venezia (premio Orizzonti per la miglior regia e interpretazione maschile). Ambientato in Iran, il dubbio è un film drammatico che pone un problema di coscienza al centro della vicenda. In un susseguirsi di eventi drammatici il film scava a fondo nella mente del Dr. Nariman, medico legale e protagonista di questa storia. Viene messo in discussione l’animo umano, troppo spesso paralizzato dalla paura di scoprire una verità scomoda.
Il dubbio – Un caso di coscienza: la recensione
Nariman (Amir Agha ‘ee) è uno stimato medico legale, virtuoso e professionale. Una sera mentre torna a casa dal lavoro provoca un incidente stradale in cui viene coinvolto un bambino. Fortunatamente a parte qualche escoriazione non sembrano esserci feriti gravi. Due giorni dopo presso l’istituto di medicina legale dove lavora arriva un cadavere di un bambino di 8 anni, lo stesso dell’incidente. La diagnosi di morte che emerge dall’autopsia è intossicazione alimentare da botulino, probabilmente carne avariata.
Nariman che non ha eseguito l’autopsia di persona è afflitto da un atroce dubbio: e se la morte fosse in realtà giunta per complicanze dovute all’incidente stradale provocato da lui stesso? Nel frattempo il padre del defunto bambino è intenzionato a rintracciare chi gli ha venduto carne avariata e contaminata a basso prezzo..
La paura di scavare nel profondo per far affiorare la verità è il dilemma umano affrontato nel film di Vahid Jalilvand. C’è un enorme dubbio che grava pesantemente sulla coscienza del protagonista. Cercare di scoprire una verità “scomoda” o no? Il film vuole mostrarci come a volte le cose possano peggiorare se viene tenuta nascosta la verità; quando prevale l’ animo bugiardo e vigliacco delle persone ci sono delle conseguenze, talvolta disastrose. Il Dr. Nariman è messo al centro di questo dilemma. E’ chiaro che lo spettatore deve necessariamente immedesimarsi in lui. Cosa avremmo fatto nei suoi panni?
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Il dubbio è un film senza colonna sonora, dalle cromie sbiadite e dai forti contrasti. Le scenografie sono spesso spoglie, con luoghi angusti, oscuri e sporchi; sembra quasi di poter percepire i cattivi odori di un mattatoio o della sala settoria. La traccia audio è caratterizzata da molti suoni rumorosi come grate di ferro che sbattono, cerniere lampo aperte violentemente, soprattutto durante le autopsie. Il tutto è tenuto insieme da una buona regia e fotografia. Ci viene mostrata una famiglia che vive in una realtà povera e corrotta che oltre alle pene quotidiane deve sopravvivere anche al lutto del proprio figlio.
Purtroppo la storia, andando avanti, perde un po’ il focus da cui era partita: la questione morale della vicenda; il film parte da una situazione particolare e intrigante e molto lentamente si trasforma in un divenire di inevitabili conseguenze catastrofiche dovute al “presunto” occultamento della verità. A volte i personaggi compiono scelte discutibili e poco logiche. Inoltre Il protagonista, il Dr. Nariman, passa in secondo piano perdendo di spessore. A questo si aggiungono alcuni passaggi francamente lenti e noiosi. Questi sono sicuramente gli aspetti più deboli della sceneggiatura, il tallone d’Achille dell’intera pellicola.
Conclusioni
Il dubbio è un film drammatico che parte con una storia intelligente e intrigante ma si perde in una sceneggiatura un po’ lenta e monotona che può far perdere l’attenzione e l’interesse di alcuni spettatori.
Vi lasciamo al trailer in italiano del film. Buona visione.
6 - 6
6
The Good
- Regia
- Fotografia
The Bad
- la storia si perde
- tendenzialmente noioso