Il migliore dei mondi: la recensione del film di Maccio Capatonda

Si trova a partire dal 17 novembre sulla piattaforma Prime Video Il migliore dei mondi (qui il trailer), film diretto dal comico Maccio Capatonda, che svolge anche il ruolo di attore protagonista. Il comico, già volto amato nel panorama televisivo italiano, si era in precedenza guadagnato il consenso del pubblico della piattaforma grazie alla sua brillante performance in LOL – Chi ride è fuori 2, ma sarà riuscito a confermare le aspettative anche con questo film? Scopritelo leggendo la nostra recensione, ma nel frattempo vi anticipiamo che al momento in cui scriviamo il film è ancora saldo al primo posto della classifica dei film più visti su Amazon Prime Video Italia. Nel cast, oltre a Maccio, troviamo anche Martina Gatti, Tomas Arana, Valerio Desirò, Luca Vecchi e Pietro Sermonti.

Indice:

• Trama
• Analisi
• La Tecnologia

Trama – Il migliore dei mondi recensione 

Ennio Storto, protagonista della pellicola interpretato appunto da Maccio Capatonda, è un uomo totalmente dipendente dalla tecnologia: incontra donne solo grazie alle app di incontri, non conosce le vie che fa tutti i giorni senza affidarsi al navigatore, gli assistenti vocali fanno letteralmente tutto per lui, non può vivere senza il suo telefono, ed è totalmente dipendente dai siti pornografici. Un giorno, riparando un vecchio modem di una ragazza che ha conosciuto ad una festa, viene catapultato in un universo alternativo, in cui la tecnologia è ferma a quella degli anni 90. Mentre cerca disperatamente di tornare alla sua realtà, dovrà confrontarsi con un mondo al quale non è più assolutamente abituato e che sembra addirittura essere pericoloso per lui.

Analisi – Il migliore dei mondi recensione 

Da un punto di vista visivo, il film è discreto. La regia è piuttosto funzionale alla narrazione, senza mai avere particolari guizzi né storture. Accattivante anche la fotografia, ricca di luci a neon, che ricordano sia un impianto tecnologico più moderno che quello degli anni 90 e anche dal punto di vista tecnico il film gioca sul doppio binario temporale su cui è impostata la storia. I veri problemi stanno nella sceneggiatura che non è mai brillante né mai particolarmente divertente. Insomma, l’esatto opposto di ciò che ci si aspetterebbe da un comico come lui. Solo verso la fine della pellicola ci sono delle situazioni e battute effettivamente assurde e comiche, ma questo non è abbastanza.

Il comportamento di alcuni personaggi non è molto chiaro, inizialmente sembrano muoversi per stereotipi (e non c’è nulla di male, trattandosi una commedia, ma forse si eccede in ritratti carichi di cliché), poi si allontanano da questi stessi stereotipi, salvo per poi ritornarci verso la fine. Insomma, sembrano più degli strumenti volti a far procedere la trama che degli effettivi personaggi a tutto tondo. Nonostante ciò, sono buone le interpretazioni degli attori, che però avrebbero potuto essere ancora migliori se la scrittura dei personaggi lo avesse permesso.

La tecnologia – Il migliore dei mondi recensione 

Come anticipato, il tema principale è quello della tecnologia, da cui il protagonista è dipendente. Nel trattare questa tematica attraverso la figura di Ennio, però, sembra prevalere il caos: il nostro protagonista è infatti dipendente dal porno, incapace di guidare senza il navigatore, sempre attaccato al telefono. Queste caratteristiche non sono però interconnesse e sembra che abbiano davvero affibbiato al protagonista tutti gli effetti negativi della tecnologia in maniera piuttosto gratuita e un po’ facilona. Quando Ennio si trova nell’altro mondo, la sua totale incapacità viene messa in luce in maniera comica e ridicola, però poi il film veicola il messaggio che neanche quel mondo è tutto rose e fiori quindi in fondo forse il nostro è meglio.

Se da una parte questa è una cosa positiva perché non si cade in una retorica banale e anche un po’ spicciola, d’altra parte va in totale contraddizione con tutto ciò che il film ha mostrato fino a quel momento, ovvero una visione negativa della tecnologia moderna. Terminata la visione è facile quindi domandarsi: ma quindi qual è il valore di questo film? Quale il vero messaggio? Effettivamente, oltre ad un susseguirsi di vicende, cosa mi ha raccontato? La risposta è difficile da dare.