Il mondo che verrà: recensione del film con Vanessa Kirby
Presentato in concorso a Venezia 77, è disponibile su Sky Il mondo che verrà, diretto da Mona Fastvold con protagoniste Vanessa Kirby e Katherine Waterston
Il mondo che verrà, di cui vi proponiamo la nostra recensione, è arrivato l’8 febbraio su Sky. Un film in costume, in concorso a Venezia 77, diretto dalla regista norvegese Mona Fastvold. La pellicola è tratta dal romanzo di Jim Shepard Il mondo a venire, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Ron Hansen. L’azione della pellicola si svolge nel 1856, nella catena montuosa degli Appalachi, Contea di Schoharie, area centro-orientale dello Stato di New York. Abigail (Katherine Waterston) e il marito Dyer (Casey Affleck) vivono in una fattoria. La loro vita scorre via monotona. Dyer si occupa degli animali e Abigail della casa. L’inverno è molto rigido. Non mancano, infatti, le tormente. Non solo quelle causate dal clima, ma, soprattutto, quelle causate dagli esseri umani. In questo caso, da Tallie (Vanessa Kirby) che, prima porta bufera e poi primavera nel cuore di Abigail. Ed è l’amicizia tra le due donne a essere il fulcro de Il mondo che verrà.
Indice
- Due donne iniziano a vivere un’amicizia molto speciale
- Fra sorpresa, ingenuità e passione
- Uno sguardo sul concetto di libero arbitrio
Due donne iniziano a vivere un’amicizia molto speciale – Il mondo che verrà recensione
Leggendo la nostra recensione de Il mondo che verrà, si scopre che Tallie ha un rapporto molto difficile con il marito Finney (Christopher Abbott) e trova dolcezza in Abigail. Tra le due donne, infatti, l’amicizia si trasforma presto in un’unione che entrambe capiscono possa essere qualcosa di molto più forte. Si tratta, infatti, di passione, insieme alla tenerezza fatta di baci e carezze rubati. Tutto porta, inevitabilmente, al sesso. Ma questo loro amore non ha vita facile, vista la disapprovazione dei mariti. Anche se, in realtà, è più Finney a non sopportare il sentimento che Tallie prova per Abigail. Dyer, infatti, volendo bene alla moglie, sembra comprendere un minimo ciò che prova Abigail per Tallie. O, quantomeno, anche se con tristezza, la rispetta e le sta vicino. Si può dire, quindi, che Il mondo che verrà s’incentra su questa storia d’amore, che ha le caratteristiche di una tragedia. Questo legame viene scandito nel tempo, con la voce fuori campo di Abigail che ne scrive nel proprio diario.
Purtroppo, dopo un po’, questa voice over risulta fastidiosa, perché toglie troppo spazio alle immagini, come se la regista non si fidasse di loro. C’è da ammettere, però, che la parte visiva dell’opera è molto curata, grazie all’ambientazione, i costumi e l’ottima fotografia di Andrè Chemetoff. È la prima inquadratura, infatti, ha mostrare già il mood del film. Lo spettatore vede i rami spogli degli alberi dal basso. Il cielo è grigio, quasi bianco. La colonna sonora fa posare gli occhi su questi rami che sembrano vene umane o crepe del ghiaccio. Sembra anche un film dell’epoca, grazie alla grana della pellicola, piena di graffiature. Tutto in forte contrasto con questa storia d’amore molto moderna, poetica. È affascinante quanta forza ci sia in Tallie e Abigail nel vivere il loro rapporto, tenero e delicato. Le due donne si amano.
Il loro rapporto inizia con sorpresa e ingenuità e si trasforma in passione – Il mondo che verrà recensione
Si scaldano, mentre si sente il vento soffiare fuori casa. Stanno sedute nel portico per poter prendere quel poco di sole che arriva in primavera. Ciò che provano l’una per l’altra viene trattenuto, ma è potente e profondo. Formato anche da dolore e angoscia. Le due donne si sentono libere quando sono insieme. Riescono, paradossalmente, a sentirsi tanto vicine quanto lontane. Il fascino di questa storia è vivibile grazie alla scrittura dei dialoghi e dei personaggi, ma, soprattutto, grazie alla forte intesa che c’è tra la Waterson e la Kirby. Fastvold, inoltre, dà a Vanessa tutta la forza di questo amore. Perché è merito del suo fare seduttivo che Abigail si scoglie. Le toglie quella vergogna che una donna come lei potrebbe avere in una situazione del genere. Infatti, sono potenti gli sguardi di Tallie rivolti alla donna. La regista, inoltre, la presenta allo spettatore descrivendola fisicamente con i dettagli.
I capelli, gli occhi, le mani e la voce, infatti, ammaliano Abigail e il pubblico. In entrambe, poi, è forte il coraggio di far vincere il loro amore, nonostante le credenze dell’epoca e le condizioni della società. Le donne, infatti, in quel periodo, vivevano senza libertà personali, dipendevano dai mariti. Questa libertà, però, è presente nella testa di Abigail che, brava con le parole, riesce a illuminare Tallie, donna difficile da domare. La regista de Il mondo che verrà cela l’amore delle due donne all’interno della casa di Abigail che diventa proprio culla piena di passione e compartecipazione. Continuando a leggere la nostra recensione de Il mondo che verrà si può capire che l’opera, inoltre, racconta una storia dove è presente anche l’incapacità di non smettere di manifestare amore per chi si adora. In cui, però, i personaggi mettono loro stessi affinché possano ricevere un po’ di vita, nella speranza di un futuro più lucente. Nel film, quindi, si pone l’accento esclusivamente sul concetto dell’amore, che è dolore e nostalgia.
Le donne dell’800 non avevano libero arbitrio, dipendevano dai mariti – Il mondo che verrà recensione
I mariti si vedono poco. La loro presenza, appunto, si vede in lontananza; tramite la disillusione di Abigail e la sorte di Tallie. La prima è alla ricerca di qualcosa e infatti sogna di avere un Atlante. La seconda ha trovato cosa cercava e crea un altro universo, dove fa entrare Abigail. Insieme costruiscono il loro bel mondo all’interno di un brutto cosmo. Tra loro c’è pura e genuina solidarietà. Entrambe si sorprendono di ciò che provano l’una per l’altra. Superati, però, i primi problemi e dubbi, i primi attini di confusione, decidono di esprimere questo sentimento. E avviene con molta eleganza, attraverso questo bacio che viene descritto da Abigail come “stupore e gioia”. Sembra, infatti, che sia la prima volta che le due donne provino un sentimento così forte. Abituate, forse, all’idea che era giusto sposarsi da giovanissime, magari con ragazzi scelti dai propri genitori.
Donne che poi iniziano a voler bene a questi mariti, nonostante la noia o il dolore. Il mondo che verrà riesce molto bene a mettere a confronto ciò che era e ciò che è in quel momento. Quali leggi degli uomini dovevano seguire le donne; norme che, a volte, loro aggiravano. Nella pellicola, quindi, è presente anche la rivoluzione dell’amore che parte timido e poi si trasforma in passione. E invita lo spettatore a comprendere ciò che sta succedendo a queste due donne. Perché c’è sempre qualcosa per cui lottare; le donne hanno il diritto di far valere la loro libertà personale. Fastvold è bravissima a inserire pressione su tutti i personaggi e sulle donne si sente molto di più. Arrivati alla fine della nostra recensione de Il mondo che verrà è giusto sottolineare il valore delle attrici. La Waterston è bravissima a esprimere il contrasto che c’è dentro se stessa, tra la calma e la voglia di liberarsi. La Kirby è perfetta nel mostrare una donna difficile da sottomettere, ma che davanti a Tallie libera la sua dolcezza; e la trasmette in maniera attraente e creativa.
Il mondo che verrà
Voto - 8
8
Lati positivi
- Interpretazione degli attori
- L'ambientazione
Lati negativi
- Mancanza di originalità
- Voce fuori campo eccessiva