Il Ritorno di Mary Poppins: recensione del film Disney
Mary Poppins Returns: ecco la recensione del sequel del classico Disney
Il Ritorno di Mary Poppins recensione. Certi film sono destinati a passare alla storia. Così come è stato per Mary Poppins, film che nell’edizione del 1965 degli Academy Awards portò a casa ben cinque statuette, tra cui quella per miglior attrice a Julie Andrews, che grazie alla sua brillante performance rese Mary Poppins un vero e proprio personaggio iconico.
Dunque, quando ci si approccia a certi mostri sacri, le cose possono andare soltanto in due modi: un trionfale e catastrofico fallimento, oppure con un ottimo risultato. Il Ritorno di Mary Poppins fa decisamente parte della seconda categoria. Dopo essersi avvicinata alla nascita di Mary Poppins come creatura filmica oltre che letteraria nel 2013 con Saving Mr. Banks, la Disney si è approcciata questa volta a un progetto più ambizioso. Gli Studios hanno difatti dato vita al sequel dell’iconico film del ’64, con una fantastica Emily Blunt a sostituire la meravigliosa Julie Andrews. E noi di filmpost.it ve ne parliamo in questa recensione.
Il Ritorno di Mary Poppins recensione
Con la regia di Rob Marshall, che dopo Into the Woods del 2014 ritorna al genere musical che lo aveva reso celebre (suo difatti è lo straordinario Chicago), Il Ritorno di Mary Poppins si presenta come un film che ingloba in sé una costellazione di elementi che ben si incastrano, dando vita a un prodotto omogeneo e ben strutturato. Dall’inizio alla fine.
Adattamento cinematografico del libro scritto da P. L. Travers del 1935, Mary Poppins ritorna, il film con protagonista Emily Blunt prende atto durante gli anni della Grande Depressione. E quello che una volta era il piccolo Michael Banks è ormai un uomo adulto, che ha lasciato le fantasie alle spalle e, seppur presentato come un padre amorevole, si vede costretto a scendere a patti con le esigenze della vita. Rimasto a gestire da solo la propria famiglia – con il solo aiuto della sorella Jane -, Michael è sul punto di perdere la casa di famiglia a causa di un debito contratto con la banca in seguito alla morte della moglie, che ha lasciato orfani di madre i tre piccoli Banks: Annabel, George e John.
E come tradizione vuole, è proprio quando le cose iniziando a farsi troppo complicate, Mary Poppins entra in scena, ricordando ai figli di Michael (e anche all’uomo stesso) cosa voglia dire essere bambini e quanto possa essere forte il potere dell’immaginazione… con l’aiuto di un pizzico di magia. In un vortice di nuove avventure, la vita dei Banks sarà stravolta dal ritorno di Mary Poppins, tra nuovi e vecchi compagni di viaggio.
Mary Poppins Returns: l’importanza della fantasia
Tra una strizzata d’occhio e l’altra al suo antecedente, Il Ritorno di Mary Poppins riporta in auge quello che Mary Poppins di Robert Stevenson aveva saputo brillantemente portare sullo schermo; la meravigliosa, indomabile forza della fantasia e della spensieratezza, incarnate in quella bizzarra donna – che a distanza di anni non è invecchiata di un giorno – che è Miss Poppins. Questa, assente nei piccoli Banks a causa del loro essere cresciuti troppo in fretta a causa della morte della madre e della società in crisi, ritorna con una prorompenza tale da fuoriuscire dallo schermo, coinvolgendo lo spettatore a prescindere dall’età.
Il Ritorno di Mary Poppins, difatti, non va inteso come un film per bambini. Le tematiche affrontate sono forti, così come lo erano state quelle del suo predecessore; tuttavia, la modalità in cui esse vengono affrontate fa sì che il film possa essere fruito senza limitazione alcuna. Non è una storia semplice e edulcorata, che taglia fuori la quotidianità dell’epoca; anzi, il film sfrutta proprio questo punto per tessere le fila della sua trama, reinterpretando la realtà… cambiando prospettiva.
Il Ritorno di Mary Poppins – Tecnica e recitazone
In casi come questi è completamente impossibile scindere la resa complessiva del film con quella della sua componente tecnica. In particolare, ci riferiamo a ciò che concerne il sonoro e l’animazione. Per quanto concerne il primo punto, una menzione speciale va a Marc Shaiman e Scott Wittman, che hanno curato la colonna sonora del film; i due, inoltre, hanno avuto il sostegno di Richard Sherman, che con il defunto fratello Robert era stato l’autore delle immortali canzoni della pellicola del 1964. L’adattamento italiano della componente musicale è stato poi curato nel dettaglio, pur presentando qualche imperfezione (specialmente nelle sequenze iniziali); tuttavia, ciò non toglie che nel complesso tutto il comportato sonoro sia da promuovere senza esitazione alcuna.
Inoltre, così come era stato per il primo film, anche Il Ritorno di Mary Poppins unisce sequenze in live-action e altre che utilizzano anche tradizionali disegni a mano libera. Per realizzare le sequenze animate, oltre 70 animatori degli Studios Disney sono stati interpellati, sotto la supervisione del celebre James Baxter (che, ricordiamo, è stato la mano dietro a pellicole come Chi ha incastrato Roger Rabbit, La Sirenetta, La bella e la bestia, Il Re leone e tanto altro ancora).
E in questo stile incrociato le performances degli attori principali non possono che risaltare. Emily Blunt risulta essere una fantastica Mary Poppins sotto ogni aspetto. Non cerca di emulare troppo il personaggio di Julie Andrews, ma dà una propria interpretazione della magica donna nata dalla penna di P. L. Travers. Allo stesso tempo, il pluri-vincitore di Tony Awards Lin-Manuel Miranda è assolutamente calzante nel ruolo di Jack; e i piccoli Banks interpretano i loro ruoli con convinzione e divertimento, permettendo allo spettatore di vedere il mondo tramite i loro occhi. Una menzione anche per la straordinaria Meryl Streep, che dopo Mamma Mia! si avvicina di nuovo a un film musicale con un ruolo questa volta marginale, ma sicuramente d’impatto.
Conclusioni
Il nostro giudizio su Il Ritorno di Mary Poppins non può quindi che essere positivo. Si tratta di un film per tutti, che a seconda dell’età può essere visto, e sentito, in maniera assolutamente diversa. Inoltre, come già si è accennato, nonostante il paragone con il primo film sia inevitabile, la pellicola cerca di muoversi su una linea differente, e riesce a farlo senza sforzi eccessivi. Ovviamente il paragone è inevitabile, ma noi di filmpost.it vi consigliamo di guardare il film come se fosse qualcosa di completamente nuovo; come se fosse un adattamento a se stante, che non cerca troppe connessioni lì dove queste non sono possibili. E soprattutto come un film che non cerca di entrare in competizione con il suo predecessore, sapendo che sarebbe una sconfitta in partenza.
Certo, Mary Poppins viene omaggiato a più riprese, ma sempre con ottemperanza e meticolosità. E tra ritorni inaspettati e vecchie conoscenze che bussano di nuovo alla porta, la fantastica storia della tata magica più famosa del mondo torna sul grande schermo. E lo fa rimanendo praticamente perfetta sotto ogni aspetto.
Il Ritorno di Mary Poppins
Voto - 7
7
Lati positivi
- Ottima partizione tra parti musicali e non
- Recitazione convincente
Lati negativi
- Troppe canzoni che non lasciano il segno