Il Verdetto – The Children Act: recensione del film con Emma Thompson
Qui la recensione del film Il Verdetto, tratto dal romanzo di Ian McEwan
Il Verdetto – The Children Act, la recensione. Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 18 ottobre 2018, Il Verdetto è una pellicola drammatica che vede il ritorno sul grande schermo di una fenomenale attrice, Emma Thompson, nei panni del giudice Fiona Maye, accompagnata dal versatile e sempre talentuoso Stanley Tucci, che interpreta il marito Jack. Il film affronta argomenti delicati come il dibattito tra moralità e giustizia e la legittimità della fede con estrema grazia ed eleganza. Ciò che lo spettatore percepisce è la potente fragilità che colpisce i protagonisti ignari della propria vulnerabilità. Gli eventi nella vita colpiscono inaspettatamente laddove si pensava di essere più forti.
Uscito in sordina nei cinema, Il Verdetto sta riscuotendo molto successo al box office, ottenendo un discreto risultato in classifica. Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo di Ian McEwan “La ballata di Adam Henry”, pubblicato nel 2014. Qui di seguito ecco la recensione del film attualmente proiettato nei cinema italiani.
Il Verdetto – The Children Act recensione: trama
Fiona Maye è giudice dell’Alta Corte britannica, specializzata nell’ambito dei Diritti di Famiglia, in cui ha il ruolo di giudicare ed emettere sentenza riguardo casi emblematici e complessi. Il lavoro però la assorbe così intensamente da non avere più tempo da dedicare a suo marito. Sposati ormai da anni, Jack e Fiona conducono una vita ormai vuota sentimentalmente, in cui non c’è spazio nemmeno per gesti affettuosi. La crisi matrimoniale che sta affrontando Fiona influenzerà psicologicamente ed inconsapevolmente le decisioni che prenderà in tribunale.
Un caso in particolare la colpirà personalmente. Il diciassettenne Adam Henry è affetto da leucemia ma i suoi genitori, testimoni di Geova, rifiutano di ricorrere ad una trasfusione di sangue per salvargli la vita. La loro religione infatti vieta lo scambio di sangue tra persone poiché considerato un dono di Dio che non può essere contaminato. Fiona sarà così chiamata a prendere una decisione molto importante, che potrebbe portare il ragazzo alla ormai accettata morte o a vivere una vita che era pronto ad abbandonare. Prima di pronunciarsi, il giudice prende l’insolita decisione di incontrare il ragazzo in ospedale con lo scopo di ascoltare attentamente la sua versione. L’incontro con Adam e i successivi eventi stravolgeranno l’esistenza di Fiona.
Il Verdetto – The Children Act: il confine tra giusto e sbagliato
È giusto morire in nome della propria fede? È sbagliato negare ad un ragazzo il diritto di avere la propria opinione? Questi e molti altri interrogativi rappresentano lo spunto di analisi attorno cui ruota il film. Esistono nella storia migliaia di casi di cronaca in cui la sentenza finale è stata discussa e criticata definendola giusta o sbagliata. In Il Verdetto la questione viene approfondita riportando un caso di estremo dubbio morale. Adam Henry è, insieme ai genitori, un fervente testimone di Geova e crede fortemente al principio per cui il sangue è il simbolo del Signore, il che rende la trasfusione di sangue inammissibile.
Essendo minorenne, Adam non può ancora prendere decisioni per se stesso. La sua vita quindi è affidata alle mani dei genitori che, da credenti, negano il consenso a curare il figlio attraverso la trasfusione. Ed è proprio qui che il sottile confine tra giusto e sbagliato diventa sempre più marcato. Da una parte troviamo l’ospedale in cui è in cura Adam, che ha il diritto e il dovere di utilizzare tutte le cure possibili per sconfiggere la malattia, dall’altra invece ci sono Adam ed i genitori, i quali credono fortemente a ciò che la loro religione professa. Nonostante le varie convinzioni morali e religiose che inducono le parti a considerare la propria opinione giusta o sbagliata, è oggettivamente ed indiscutibilmente etico la scelta di vivere.
È necessario quindi ascoltare e valutare tutti i punti di vista ed esaminare con cura la motivazione di una scelta che apparentemente all’altro può risultare giusta o sbagliata. Ma ciò che è davvero importante è non fossilizzarsi sulle proprie convinzioni e guardare il caso con occhi nuovi ed estranei per poter realmente capire la vera natura di una determinata situazione.
Il Verdetto – The Children Act recensione: un caso personale
Fiona Maye è una donna sposata, ma senza figli che ha il ruolo di giudicare le azioni ed i comportamenti degli altri in modo da emettere la più equa e giusta decisione. Ma l’aspetto austero e forte che mostra in facciata, quando siede alla corte, non rispecchia la persona che è al di là della porta del tribunale. Il regista è molto bravo nel rappresentare quello che è il retroscena di ciò che accade nella sua vita privata, ben separata e distante dal suo lavoro. Il suo matrimonio è in crisi proprio a causa del lavoro e del poco tempo che dedica alla vita di coppia e al marito.
Stufo del comportamento che Fiona ha nei suoi confronti, Jack decide di andarsene, lasciandola sola. Fiona si ritrova così ad affrontare una crisi anche esistenziale, in cui è costretta a riesaminare se stessa e il proprio ruolo. Nonostante sia abituata a giudicare obiettivamente le azioni delle altre persone, Fiona trova difficoltà nel rivolgere lo sguardo alla sua anima e giudicare in modo imparziale la sua vita. A smuovere ancor di più il fragile e precario equilibro sul quale si trova, arriva il caso Henry, che la colpirà profondamente.
Il particolare rapporto che Fiona instaura con il ragazzo e la decisione da lei presa riguardo la trasfusione stravolgeranno inevitabilmente la sua sicurezza e stabilità. Le conseguenze delle sue azioni saranno talmente inaspettate ed imprevedibili da farle rivalutare interamente la sua esistenza.
Il Verdetto – The Children Act recensione: conclusioni finali
La pellicola è considerata un legal drama in cui ciò che è realmente il punto focale della storia non è il caso di per sé, ma i sentimenti e le azioni derivanti da esso. Ogni scena ed inquadratura mostrano una grave e profonda atmosfera austera in pieno contrasto con il tepore che trasmettono le anime dei protagonisti. La struttura narrativa è lineare e semplice proprio per lasciar spazio alle emozioni. Lo spettatore non deve esser distratto da eccessivi e vistosi tecnicismi, ciò su cui deve posare l’attenzione è la trasparenza che la storia trasmette. A dare più movimento all’andamento del film è il twist plot a cui si assiste verso metà pellicola.
Nonostante alcuni dialoghi appaiono alle volte scontati e strutturalmente deboli, ciò che davvero regge l’intera storia è la superba interpretazione di Emma Thompson. Versatile e sempre alla ricerca di ruoli eleganti ed intelligenti, la Thompson mostra nel film una tremenda fragilità e, al tempo stesso, un impeccabile rigore, che spesso stridono tra loro. La sua bravura si può ammirare soprattutto nella scena del totale crollo che ha Fiona tra le braccia del marito e nei momenti in cui si prepara ad entrare in tribunale.
Un film inaspettatamente toccante e delicato, che si posa delicatamente sul cuore e lì rimane.
Il Verdetto - The Children Act
Voto criteria - 7
7
Lati positivi
- Magistrale interpretazione di Emma Thompson
- Storia toccante
- Twist plot inaspettato
Lati negativi
- Sceneggiatura a tratti scontata