I’m Your Woman: recensione del nuovo thriller Amazon
Fin dove si è disposti ad arrivare pur di trarsi in salvo? Un thriller prova a rispondere a questa domanda
Con i cinema chiusi, quest’anno i film natalizi verranno rilasciati soltanto in streaming e in on-demand. Ma in mezzo alle varie commedie legate alle feste Amazon inserisce un nuovo thriller, per aggiungere un po’ di pepe a queste strane festività. I’m Your Woman, di cui vi proponiamo la nostra recensione, racconta la storia di Jean, una madre costretta a fuggire di casa per via di un misterioso crimine commesso dal marito.
Julia Hart dirige un film lento ed introspettivo con una fantastica Rachel Brosnahan. L’attrice ha già lavorato con Amazon per la celebre serie La fantastica signora Maisel, per la quale ha vinto due Golden Globe ed un Emmy Award. Oltre alla Brosnahan sono presenti nel cast Marsha Stephanie Blake e Arinzé Keane. L’ambientazione anni 70′, una storia carica di mistero e tensione ed un ottimo comparto tecnico rendono I’m Your Woman un film notevole, ma non privo di difetti. Ne parliamo meglio nella nostra recensione.
Indice
Trama – I’m Your Woman, la recensione
Anni ’70. Jean (Rachel Brosnahan) è una giovane donna sposata con Eddie, un marito amorevole ma spesso assente. Jean ha sempre desiderato un figlio, ma nonostante gli svariati tentativi le cose non vanno mai per il verso giusto. La situazione cambia quando Eddie si presenta a casa con un bimbo tra le braccia; nonostante non conoscano la provenienza del bambino, i due decidono di crescere il piccolo come un figlio. Jean inizia ad abituarsi al nuovo stile di vita quando, una notte, un uomo armato bussa alla porta con una pessima notizia: Eddie ha calpestato i piedi alla persona sbagliata e ora questi criminali danno la caccia a sua moglie.
L’uomo misterioso consegna a Jean una borsa con dei soldi e le presenta Cal, un vecchio amico del marito che si prenderà cura di lei e si assicurerà che nessuno la trovi. Cal e Jean si mettono in viaggio insieme al piccolo spostandosi di luogo in luogo, fin quando madre e figlio trovano una sistemazione in un tranquillo quartiere residenziale. La donna ora è sola con il bambino e l’unico telefono presente in casa è deputato alle chiamate d’emergenza in caso di pericolo; abbandonata a sé stessa e destinata ad una vita nell’ombra, Jean dovrà crescere un figlio con la costante paura che qualcuno possa uccidere entrambi.
Una madre in fuga – I’m Your Woman, la recensione
Gli anni ’70 sono un periodo tanto affascinante quanto spaventoso; in quegli anni, infatti, razzismo, sessismo ed ignoranza dilagavano per le strade d’America. I’m Your Woman è la storia di una madre abbandonata dal marito e costretta a fuggire dalla morte per un motivo del tutto sconosciuto; inoltre, evidenzia la difficoltà, lo sforzo e la paura provata dalla protagonista nel compiere quest’impresa. Jean viene colta di sorpresa e catapultata in un mondo crudele con un neonato tra le braccia ed è incredibile guardare il suo percorso all’interno del film. La donna affronta la solitudine, la disperazione e il terrore; il modo in cui tutto ciò è messo in scena è sbalorditivo. I’m Your Woman trasmette perfettamente le sensazioni provate dalla protagonista riuscendo a colpire lo spettatore nel profondo.
Jean ha un arco evolutivo fantastico e compie un viaggio durante il quale impara a difendersi, a sopravvivere, trasformandosi in qualcos’altro. La donna inizialmente è però incapace di vivere da sola e il tutto viene aggravato dalla presenza di un bambino. Il piccolo necessita di una madre e non smette di piangere, attirando l’attenzione dell’intero vicinato su una donna che cerca di nascondersi. La figura del neonato è motivo di tensione anche per lo spettatore, rappresentando una bomba pronta ad esplodere in qualsiasi istante, soprattutto quando c’è qualcuno che ti sta cercando. I’m Your Woman è un film toccante che racconta la storia di una donna capace di reinventarsi pur di aver salva la vita sua e del figlio. Il viaggio di Jean è molto insidioso; lo spettatore che soffre insieme alla protagonista, grazie anche a una magnifica interpretazione di Rachel Brosnahan che permette la completa immedesimazione.
Analisi tecnica – I’m Your Woman, la recensione
I’m Your Woman è stato diretto da Julia Hart, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Jordan Horowitz. La regia è molto lenta ed introspettiva; la Hart indaga la psiche dei protagonisti con primi piani, zoom e sequenze lunghe permettendo allo spettatore di immedesimarsi totalmente con i personaggi. Il film è alquanto lento e ciò non è un male; I’m Your Woman non è un classico thriller e più che sull’azione punta sulla tensione. I personaggi non combattono e non vengono coinvolti in lunghe sparatorie, ma sono in fuga e tormentati dal perenne dubbio che qualcuno possa trovarli. Questa condizione contribuisce a creare suspense e permette al film di concentrarsi sulle reazioni dei personaggi. Per quanto caratterizzata bene, però, la protagonista manca di un vero e proprio background; un’identità precedente che aggiunga informazioni sul personaggio e ciò è un vero peccato, vista l’incredibile cura con cui è stata gestita.
Il film si fa poi apprezzare per un’avvolgente quanto assillante colonna sonora; le sonorità jazz ci trasportano indietro nel tempo, anche grazie ad una credibile ricostruzione scenica del periodo; ma sono spesso insidiate da musiche incalzanti che contribuiscono a creare suspense nei momenti più concitati. I’m Your Woman si avvale poi di una fotografia molto ispirata che mette in evidenza i colori sgargianti del periodo e la tangibile aura di pericolo espressa dal buio della notte. Come già accennato, l’ambientazione anni ’70 è stata ricostruita fedelmente e una nota di merito va fatta ai costumi del film molto ben curati. Una delle pecche della pellicola è però il ritmo. Abbiamo detto infatti che questo è film si prende il suo tempo, ma nel farlo presenta un ritmo discontinuo, alternando fasi lente a incredibili risvolti di trama, per poi riprendere un andamento lento.
Considerazioni finali
Siamo alla fine di questa recensione e ci sentiamo di dire che nonostante i suoi difetti, I’m Your Woman è un film ben confezionato. I personaggi presenti all’interno della pellicola sono capaci di esercitare grande fascino e, pur non avendo un corposo approfondimento, catturano incredibilmente l’attenzione dello spettatore. Se abbiamo già lodato Rachel Brosnahan per la sua interpretazione, che ricorda un po’ quanto fatto dall’attrice nella serie House of Cards, un apprezzamento è da fare a tutto il cast in generale. Gli attori sono incredibilmente in parte e ciò permette gli di entrare subito in sintonia con lo spettatore. La gestione dei personaggi in generale è ottima e anche Eddie, marito della protagonista, pur presente per pochi minuti, resta un personaggio affascinante e memorabile.
Il mancato approfondimento dei personaggi è però un punto debole del film. Non solo Jean manca di background, ma l’intero roster di personaggi. Della loro caratterizzazione abbiamo già parlato abbastanza, ma il carisma di un personaggio è diverso dalla storia che questi si porta alle spalle. Le azioni compiute nel film delineano un carattere e nel caso, di I’m Your Woman, quasi tutti scatenano forte interesse; ma l’assenza di background non soddisfa la curiosità dello spettatore. Per concludere, I’m Your Woman è un film da apprezzare, anche solo per il visibile impegno dietro la sua realizzazione; ciononostante, con qualche accorgimento in più, il film sarebbe stato davvero eccezionale. Dunque ve ne consigliamo la visione, pur consapevoli che avrebbe potuto regalare molto di più.
I'm Your Woman
Voto - 7.5
7.5
Lati positivi
- La protagonista: personaggio ben caratterizzato e con un notevole arco evolutivo
- Comparto tecnico: Regia, fotografia e colonna sonora degne di nota
Lati negativi
- Mancato approfondimento del background dei personaggi, Jean in particolare
- Ritmo discontinuo