Inside Out 2, la recensione del sequel del capolavoro Pixar
Nuove emozioni per gli spettatori e nuove emozioni per uno dei migliori film Disney Pixar della Storia: Inside Out 2 arriva finalmente nei cinema, dopo un’uscita e un debutto al Box Office statunitense che va verso un record di incassi. Con le voci italiane di Pilar Fogliati, Deva Cassel, Federico Cesari e Marta Filippi, Inside Out 2 (qui il trailer), dopo un teaser definito il più visto tra i film d’animazione Disney, atteso sin dalle prime immagini che anticipavano l’arrivo delle nuove Emozioni, è in sala a partire dal 19 giugno 2024. E come previsto, è un film da non perdere.
Indice
- Trama
- Il mondo dell’inconscio della Pixar
- Ansia è l’emozione cardine del film
- Il target della Pixar e il target dell’universo di Inside Out
Trama – Inside Out 2, la recensione
La piccola Riley è crescita, ha 13 anni, sta per affrontare il liceo, e lo sport è ancora la sua passione. Sport nei licei americani ha una valenza non indifferente. Anzi è una delle attitudini e compiti che maggiormente influenzano il futuro e la scelta del college. L’hockey sarà per Riley banco di prova della sua pre-adolescenza. È lo sport che praticava con le sue amiche di sempre e quello a cui giocano le ragazze che potrebbero diventare le nuove compagne di squadra del liceo. Essere accettati nel team della scuola è non solo un onore e un lascia passare sicuro per avere nuovi amici, ma anche la possibilità di una carriera sportiva negli anni in cui si prendono quelle che determineranno il proprio futuro.
Riley, concentrata sull’hockey, è nella speranza di entrare nella squadra del liceo che mette in moto tutte le sue energie, le sue paure e le diverse emozioni che prova. Scoprendo che le sue migliori amiche frequenteranno un altro liceo, si sente improvvisamente sola in un mondo dove non conoscerà nessuno. E mentre la sua interiorità varca la soglia del mondo dell’adolescenza, nuove emozioni arrivano al quartier generale e Gioia, Rabbia, Paura e Tristezza si troveranno a combattere e allearsi con Ansia, Invidia, Imbarazzo e Noia.
Il mondo dell’inconscio della Pixar – Inside Out 2, la recensione
C’è qualcosa di magico nel mondo della Pixar, in ogni film della Pixar. Ma c’è qualcosa di davvero unico solo in Inside Out. È forse la tortuosa intricata rappresentazione della mente umana e di come funziona. Il concetto di inconscio e di emozione, di come queste non sono spesso regolate e scelte da noi, e di quanto può essere a volte impossibile gestirle o controllarle. Ognuna emozione è fondamentale, con a capo una di loro che si occupa della consolle, emozione predominante rispetto alle altre e che costituisce maggiormente la personalità del corpo che abitano. Tutto questo, realizzato con la tecnica d’animazione più famosa, amata e considerata la migliore al mondo, e cioè quella della Pixar. Un film apparentemente destinato ai bambini, ma capace di parlare a tutti a livelli diversi; Inside Out è qualcosa di irripetibile e impareggiabile. Nonostante non sia il prodotto Pixar preferito dagli amanti del genere ciò che concerne Inside Out non è simile a nessun altro film.
Ma la genialità arriva poi anche con il sequel, Inside Out 2 che, già da clip e trailer mostrava un all’idea alla base che non poteva che essere vincente. Realistica, interessante, perfetta, comprensibile da tutti, attuale e, ancora un volta, capace di parlare a più generazioni. La Riley protagonista, alla soglia del liceo, agli albori dei 13 anni si trova a dover fronteggiare nuove emozioni. L’inizio dell’adolescenza in Inside Out 2 è proprio la fotografia di come oggi questo periodo della vita viene visto e vissuto: un caos totale. Emozioni come ansia, invidia, imbarazzo e noia arriva senza preavviso sovrastando a volte tutto ciò che c’era prima, rischiando di compromettere uno tra i momenti più delicati nell’esistenza di una persona. Le 4 emozioni si definiscono proiettate verso il futuro. Proprio come il liceo e l’adolescenza sono determinanti nelle vite di tutti, così anche le 4 emozioni si sentono, in particolare Ansia, la Gioia delle 4 emozioni presenti nei primi anni. Ansia è non a caso l’emozione meglio rappresentata e sul quale il film spende più tempo rispetto alle altre.
Ansia è l’emozione cardine del film – Inside Out 2, la recensione
Ansia analizza tutti i possibili nuovi e disastrosi scenari che potrebbero verificarsi a seguito di una situazione o di una scelta importante. Le emozioni dell’adolescenza rappresentano la possibilità di sbagliare e analizzano il significato più profondo del libero arbitrio. Ansia si serve di quei brutti ricordi che Gioia incasella come dimenticati e mai più affrontati, quando anche quelli fanno parte della vita. L’idea di sé che ha Riley, dai suoi 13 anni, può e deve essere soggetta a cambiamenti, perché sta iniziando a capire davvero chi è, chi vuole essere e quali decisioni prendere. Come Riley cresce, anche le emozioni che la abitano devono capire che per quanto siano determinanti, c’è sempre qualcosa sul quale non possono intervenire. E tutte, senza distinzioni, vogliono il benessere di Riley. Anche se questo può voler dire a volte lasciarla andare. Questa è forse la matrice più astratta di Inside Out 2, accuratamente connessa con tutto il resto che il film Pixar riesce ad essere.
Inside Out 2 è infatti divertente, simpatico, commovente e tenero, con un’amarezza che si insinua delicata e che si risolve con l’accettazione delle difficoltà della vita, dei cambiamenti e della confusione, con emozioni diverse che convivono insieme, senza che nessuna prenda il sopravvento sulle altre. Una trama più semplice e lineare contraddistingue questo secondo capitolo, allontanandosi da quel rischio che aveva accusato il primo Inside Out. E cioè che fosse fin troppo denso di elementi difficilmente comprensibili dai più piccoli. Per quanto il target della Pixar e di Inside Out in particolare, sia stato, negli anni, il più ampio mai registrato. Affrontare il mondo dell’inconscio, dei ricordi, delle emozioni, delle funzionalità della mente umana, nel 2015, aveva la sua rarità. E rendeva Inside Out tanto unico quanto fuori dagli schemi della Pixar. Schemi che da Inside Out in poi sono stati spezzati più volte. Come in Soul, che concerne il tema della morte, o anche Coco, che abbracciando la cultura messicana, parla del Dia de Muertos, festività annuale legata sempre allo stesso tema.
Il pubblico Pixar e l’universo di Inside Out – Inside Out 2, la recensione
Per quanto in Coco si trattasse anche il fattore della memoria e del ricordo, l’argomento in Inside Out è legato al buio, straordinario ed emozionante mondo dell’inconscio, una raffigurazione senza eguali degli angoli più nascosti e dei labirinti che si instaurano nella mente umana. Il fatto che Inside Out abbia un pubblico più vasto, e arrivi ai giovanissimi, agli adolescenti e agli adulti con messaggi e sensazioni diversi non è mai stato e mai sarà il suo difetto. Anzi è quel tipo di prodotto che può davvero parlare al cuore di tutti. Suscitando, appunto, emozioni differenti in ognuno. Con maggiori e minori gradi di percezione. Ma questa volta Inside Out 2 regala altre sorprese, non tanto nell’importanza che alcune emozioni giocano, a volte inaspettatamente, nella vita delle persone. Basti pensare al primo film dove Tristezza risolve tutto.
In questo secondo capitolo è insolito e stimolante come alcune emozioni vengono raccontate: invidia non ha un’accezione negativa, è un misto di ammirazione e meraviglia, mai del tutto contenta di sé e che vorrebbe avere ciò che apprezza e le piace nelle altre persone. Imbarazzo odia stare al centro dell’attenzione, capisce le situazioni in silenzio e si chiude spesso in se stesso, ma vorrebbe avere davvero contatti con gli altri. E c’è poi Noia, dall’accento francese, snob e apatica, ma fondamentale nel periodo dell’adolescenza dove spesso ci si annoia senza apparente motivo. Inside Out 2 è come il primo, un altro capolavoro della Pixar, un altro film della vita, un altro racconto intramontabile dei momenti di crisi che si vivono nel corso del tempo e in cui tutti davvero possono riconoscersi.
Inside Out 2
Voto - 9
9
Lati positivi
- Divertente, brillante e commovente
- Ricco di significati e lineare nello svolgimento