Into the Night: recensione della nuova serie Netflix che arriva dal Belgio
Una rincorsa all'oscurità a bordo di un aereo di linea
È arrivata nel catalogo Netflix lo scorso primo maggio Into the Night, la nuova serie belga targata Netflix di cui vi proponiamo la nostra recensione. La serie – un thriller apocalittico con elementi sci-fi – è tratta da un romanzo fantascientifico polacco di Jacek Dukaj, The Old Axolotl. La prima stagione di Into the Night si articola in sei episodi piuttosto brevi nella durata (meno di 40 minuti ciascuno) e dal ritmo incalzante.
Lo spunto da cui prende avvio la narrazione è efficace e piuttosto accattivante: come sopravvivere in un mondo in cui la luce del Sole non è più fonte di vita ma un pericolo mortale? Altrettanto efficace l’ambientazione principale dei sei episodi, che si svolgono quasi interamente a bordo di un aereo di linea. I protagonisti sono il classico gruppo di “sopravvissuti” in cerca di un modo per sfuggire alla catastrofe; il titolo di ciascun episodio prende il nome da quello dei personaggi principali. Scopriamo insieme nella nostra recensione cosa funziona e quali sono invece i difetti della nuova serie belga originale Netflix.
Indice:
La trama – Into the Night, la recensione
Bruxelles, un volo notturno diretto a Mosca è pronto per il decollo quando il maggiore italiano Terenzio Gallo (Stefano Cassetti), armato, ne prende il controllo. La maggior parte dei passeggeri, terrorizzati, scendono dall’aereo che parte con a bordo solo 12 persone, equipaggio compreso. Gallo spiega al comandante Mathieu (Laurent Capelluto) che è necessario impostare la rotta verso ovest ed evitare a tutti i costi l’arrivo dell’alba. Da alcune informazioni riservate, Gallo ha appreso che la luce del Sole è diventata misteriosamente fatale; l’alba ha già sterminato la totalità della popolazione dell’emisfero orientale.
L’unica soluzione possibile per i passeggeri e l’equipaggio del volo è procedere verso la notte, facendo brevi scali solo per i rifornimenti. La situazione a bordo dell’aereo si fa via via sempre più difficile ed iniziano a crearsi delle vere e proprie fazioni. Gallo fa squadra con l’esperto di sicurezza Rik (Jan Bijvoet), mentre l’ex pilota militare Sylvie (Pauline Etienne), Mathieu e il meccanico Jakub (Ksawery Szlenkier) formano un fronte opposto. Il viaggio nella notte procede mentre gli animi diventano sempre più tesi, i rifornimenti scarseggiano e la necessità di trovare un rifugio sicuro si fa sempre più urgente.
Dentro la notte
Il titolo della serie oggetto della nostra recensione – Into the Night, letteralmente dentro la notte – ci conduce subito all’interno del focus della narrazione. Quello dei passeggeri del volo inizialmente diretto a Mosca è un vero e proprio viaggio nella notte, una rincorsa all’oscurità. Oscurità che se da un lato è anche qui sinonimo classico di incertezza e angoscia, dall’altro è fonte di salvezza e di vita. In Into the Night il pericolo arriva con la luce del Sole, elemento che nella serie tv è foriero di morte e distruzione.
Lo spunto narrativo della serie creata da Jason George è piuttosto interessante, anche se il contesto apocalittico in cui un gruppo di persone lotta per la sopravvivenza non è certo originalissimo. L’idea che per vivere si debba – letteralmente – inseguire la notte presta bene il fianco a una serie thriller che fa della costruzione della tensione il suo meccanismo principale. In questo senso Into the Night è un prodotto che funziona dal primo all’ultimo episodio, pur con qualche calo fisiologico qua e là. Su altri fronti invece, questo thriller apocalittico presenta alcuni difetti più o meno evidenti; vediamo meglio il tutto nel dettaglio nei paragrafi successivi.
La scrittura e la costruzione degli episodi – Into the Night, la recensione
Abbiamo detto che il meccanismo di costruzione della tensione è l’elemento che in questa serie funziona meglio. Uno dei difetti maggiori risiede invece nella gestione delle tempistiche. Solo nell’ultimo episodio della prima stagione di Into the Night capiamo con certezza quanto tempo è passato dal dirottamento del volo all’ultima destinazione: una settimana. Nel corso delle puntate si fa un po’ di fatica a seguire l’andamento cronologico delle vicende, questo a causa di qualche buco nella sceneggiatura. E la sceneggiatura – non solo da questo punto di vista – è uno dei difetti maggiori della serie. Una narrazione a tratti troppo approssimativa, poca chiarezza in certe fasi del racconto e qualche trovata al limite della credibilità pregiudicano la promozione a pieni voti della serie.
Il sistema dei personaggi funziona invece piuttosto bene. Vero è che manca l’approfondimento psicologico di ciascun protagonista; nell’ottica di un racconto con al centro le reazioni di un gruppo piuttosto che del singolo, tuttavia, questo aspetto non disturba. Meno comprensibile, invece, la scelta di rivelare quasi nulla sulle ragioni del fenomeno che scatena l’apocalisse. La struttura di ciascun episodio è invece del tutto funzionale al genere, con diversi colpi di scena e imprevisti che tengono alta l’attenzione. Stesso discorso vale anche per il montaggio narrativo che permette l’immersione da parte dello spettatore nelle vicende dei personaggi.
Pregi e difetti: conclusioni
Arrivati alla fine della nostra recensione ci sentiamo di consigliare Into the Night a chi cerca una storia semplice e coinvolgente, un sistema variegato di personaggi e una buona dose di tensione. Occorre precisare che – al momento in cui scriviamo – la serie non è disponibile col doppiaggio italiano, mentre c’è la traduzione dei sottotitoli. Vista in lingua originale vi ritroverete ad apprezzare le prove degli attori, per la maggior parte convincenti e credibili nelle loro interpretazioni. Se a livello di scrittura i singoli personaggi hanno certamente alcune pecche, il sistema del gruppo funziona sia nella narrazione sia nella prova corale.
La durata dei singoli episodi presta il fianco alla fruizione tutta d’un fiato ed effettivamente una volta iniziata la serie la si porta avanti volentieri puntata dopo puntata. Questa caratteristica e il ritmo serrato della narrazione aiutano a passar sopra alcuni difetti della sceneggiatura e a qualche soluzione un po’ troppo frettolosa e abbozzata. La recitazione equilibrata e credibile degli interpreti e i dialoghi per lo più riusciti sono altri pregi di questa serie. Ben costruito anche il season finale, che lascia quella curiosità nello spettatore, propedeutica allo sviluppo del desiderio di sapere di più in una eventuale seconda stagione.
Into the Night
Voto - 6
6
Lati positivi
- La costruzione della tensione, il montaggio e la durata degli episodi
- Il sistema dei personaggi
Lati negativi
- La gestione della linea temporale
- Qualche buco nella sceneggiatura