Inventing Anna: recensione della serie tv con Julia Garner
Inventing Anna è la serie tv Netflix, ideata e prodotta da Shonda Rhimes ispirata a una storia vera
Inventing Anna, di cui vi proponiamo la nostra recensione, è la nuova serie tv scritta e prodotta da Shonda Rhimes per Netflix, uscita l’11 febbraio e che si articola in nove episodi. La nuova serie tv è ispirata all’articolo scritto da Jessica Pressler sul New York Magazine, dal titolo How Anna Delvey Tricked New York’s Party People, con protagonista Anna Delvey, una ragazza condannata a 12 anni per frode. Il vero cognome di Anna è Sorokin, una venticinquenne russa, dal passaporto tedesco, arrivata negli Stati Uniti per realizzare un progetto. Si tratta dell’ ADF, Anna Delvey Foundation, un club esclusivo newyorkese per i migliori artisti della Grande Mela. Anna, spacciandosi per una ricca ereditiera, attraverso fascino e persuasione, riesce a convincere gli investitori per il suo progetto. Partecipando ai pranzi, alle cene e alle feste più glamour della città, riceve finanziamenti pari a 200 mila dollari. Il suo fine è quello di arrivare a 20 milioni di dollari ma, appena viene scoperta, tutto crolla.
Nel 2018 Netflix annuncia di aver acquisito, insieme alla casa di produzione Shondaland, i diritti dell’articolo di Pressler, il cui titolo tradotto in italiano è Come Anna Delvey ha ingannato la gente di New York. Nel cast della serie, accanto alla protagonista Julia Garner, nota per il ruolo di Ruth Langmore in Ozark, troviamo anche Anna Chlumsky, Arian Moayed, Katie Lowes (Scandal), Alexis Floyd e Anders Holm. Se siete curiosi di conoscere il nostro parere sulla nuova serie del momento, proseguite nella lettura della nostra recensione di Inventing Anna.
Indice
La serie di Shonda Rhimes è accattivante e appassionante – Inventing Anna recensione
Episodio dopo episodio, guardando Inventing Anna, si scopre quanta importanza ha per Shonda Rhimes il racconto di una figura femminile. In questo caso, si tratta di Anna Delvey, una ragazza che, con determinazione e talento, si fa strada nell’élite di New York. La serie, infatti, è la narrazione fedele di tutti i passi fatti da Anna per entrare nel mondo dei ricchi newyorkesi, raccontati dalle persone che ha conosciuto nella sua impresa. La protagonista ha in un certo senso messo da parte i sentimenti; infatti, Anna ama esclusivamente se stessa e l’universo a cui ha sempre voluto appartenere. È una ragazza estremamente intelligente, furba, perspicace e spietata. Parla sette lingue, ha una memoria fotografica e conosce alla perfezione la matematica. Anna è anche una manipolatrice narcisista e capricciosa. Tutte queste caratteristiche sono state perfettamente incarnate dall’attrice statunitense Julia Garner. Il pubblico conosce tutta la sua storia grazie alle ricerche e alle interviste fatte dalla giornalista del Manhattan Magazine, Vivian Kent, interpretata da Anna Chlumsky.
La giornalista, incinta, decide di occuparsi di questa notizia per modificare la propria reputazione, rovinata in passato da un errore fatto dal suo caporedattore e amico. Inventing Anna appassiona sin da subito, già con l’episodio pilota (l’unico scritto da Rhimes). Grazie a una narrazione incalzante e a uno stile decisamente pop. Il merito va anche ai registi che hanno diretto i vari episodi; in particolare, la regista Nzingha Stewart, che ha diretto il 7º e l’8º episodio. Di certo questi sono i migliori episodi sia dal punto di vista registico che da quello del montaggio. L’uso dello split screen, infatti, rende la visione molto accattivante e concitata. La scrittura dello sceneggiatore Matt Byrne è intrigante, l’arco narrativo dei personaggi è ben costruito e i dialoghi sono ammalianti; proprio come la protagonista, Anna, che riesce a sedurre ogni persona che incontra e riesce a convincere con discorsi intelligenti. Gli episodi durano 60 minuti, ma sono così tanto appassionanti che scorrono tutti senza annoiare mai.
Anna non ha paura di niente e di nessuno – Inventing Anna recensione
Continuando a leggere la nostra recensione di Inventing Anna si può capire quale sia uno degli aspetti più importanti della serie tv. Si tratta senza dubbio del fascino della protagonista, Anna Delvey. Il suo desiderio è quello di diventare nota, anche se si trova in carcere, e di scandalizzare i lettori dei quotidiani e dei tabloid americani. Tramite la costruzione dell’articolo da parte di Vivian, lo spettatore, infatti, scopre, pian piano, quanto sia stato complicato e ben pensato l’intero piano organizzato da Anna. Quanto sia stata brava e scaltra nel conoscere e coinvolgere persone di spicco nel mondo delle banche, dell’arte e dell’imprenditoria. Aggiorna sempre il proprio profilo Instagram con foto dei suoi viaggi, dei suoi look, degli aperitivi e delle feste a cui partecipa; per godersi la vita e per conoscere più persone famose possibili. Grazie a Inventing Anna, inoltre, il pubblico riesce a vedere come sia il vero mondo dell’élite, il denaro e tutti i benefici che Anna riesce a ottenere. E questo, nell’ottica dell’efficacia della narrazione, è un altro punto a favore.
Gli spettatori, però, vedono anche le sofferenze e il dolore che l’egoismo di Anna ha causato alle persone a lei vicine. In Anna, quindi, è molto forte l’ossessione di essere presa sul serio riguardo la sua capacità di creare un progetto enorme e originale. Per lei è molto importante la nascita di questo club, perché ama l’arte e chi la produce. Quando si trova in prigione, infatti, mentre è in corso il suo processo, è tormentata dal fatto che vuole a tutti i costi essere considerata una ragazza in gamba, un’ottima imprenditrice, nonostante il luogo di nascita e l’età. Fino alla fine, crede nelle proprie bugie e si fa male da sola. In molte scene si può vedere la disperazione di Anna quando viene rallentata da ostacoli e problemi. Tuttavia, va avanti, senza guardare in faccia nessuno. Arrivati alla conclusione della nostra recensione di Inventing Anna non possiamo fare altro che consigliarvene la visione. I nove episodi della serie sono disponibili su Netflix dallo scorso 11 febbraio.
Inventing Anna
Voto - 9
9
Lati positivi
- La scrittura degli episodi
- L'nterpretazione degli attori
Lati negativi
- La serie pecca forse di una certa indulgenza nei confronti di qualche personaggio