It’s What’s Inside: la recensione del film Netflix di Greg Jardin

Otto amici, una festa e un gioco misterioso: su Netflix c'è la horror comedy di Greg Jardin che ha conquistato il Sundance

Se state cercando un film da vedere in compagnia nel corso della spooky season, It’s What’s Inside – disponibile su Netflix dallo scorso 4 ottobre – potrebbe essere quello che fa per voi. Horror comedy (che di horror in senso stretto ha poco) misto a thriller, il film d’esordio di Greg Jardin si inserisce in quel filone di pellicole piuttosto popolari che partono dall’esperienza del gioco, variamente declinata in diversi film horror con sviluppi più o meno originali. In questo caso il gioco è una innovativa e segretissima macchina in grado di scambiare i corpi delle persone. Cosa potrebbe mai andare storto se un gioco del genere finisse a una festa tra ex compagni di college con qualche ruggine in sospeso e personalità esplosive?

it's what's inside recensione

It’s What’s Inside. Such Content, Boldly Go Productions, Edith Productions

Indice:

Otto amici e una misteriosa valigetta – It’s What’s Inside recensione

Reuben sta per sposarsi con Sophia e prima di convolare a nozze ha organizzato una festa (senza futura moglie) per riunirsi coi suoi amici storici del college Shelby, Cyrus, Dennis, Maya, Nikki e Brooke. Shelby e Cyrus stanno insieme da anni e la loro è una relazione priva della benché minima passione, Dennis è il miglior amico di Reuben nonché ex fidanzato dell’influencer Nikki che, a sua volta, è l’oggetto dell’attenzione tanto di Shelby quanto di Cyrus. Come se non bastasse il futuro sposo ha invitato a sorpresa un altro membro del gruppo, Forbes, che otto anni prima è stato espulso da scuola dopo una rissa con Dennis, che all’epoca frequentava sua sorella, e che non ha più avuto, sino alla festa, contatti con gli amici.

Ed è proprio Forbes a portare alla rimpatriata una misteriosa valigetta contenente un gioco top secret che permette ai partecipanti di scambiarsi le identità. Una volta scambiati corpi e identità i giocatori dovranno indovinare chi è chi, possibilmente con l’accortezza di non mentire. Le premesse per una serata divertente sono pari ai presupposti che la festa si trasformi in un disastro. L’idea di entrare nel corpo di qualcun altro è allettante, ma con le personalità esplosive dei giocatori, gli irrisolti e le questioni personali, lo scambio di identità è un passatempo piuttosto pericoloso. Cosa succede quando ci si distacca dal proprio corpo e ci si osserva da fuori?

L’importante è stare al gioco – It’s What’s Inside recensione

Tra escape room, giochi paranormali in cui si richiamano i morti, strane partite a obbligo o verità o mondi paralleli che si aprono grazie a vecchi videogame, il filone in cui l’horror si mescola agli elementi ludici è abbastanza popolato e vario. In It’s What’s Inside il gioco che dà il via all’azione è piuttosto originale e fertile di spunti e il film è tanto cristallino nella sua metafora (suggerita sin dal titolo) quanto piacevolmente intricato e davvero divertente nel suo svolgimento. Il piacere, qui, sta tutto o quasi nel godersi il racconto di una serata fuori di testa, assaporandone ogni passaggio da una posizione privilegiata. Non è facile portare a casa il risultato lavorando su una premessa in cui, per buona parte del film, l’identità dei personaggi non corrisponde alla loro presenza fisica. Greg Jardin aiuta lo sforzo mnemonico dello spettatore con tutta una serie di suggerimenti visivi e filtri fotografici color coded che mettono chi guarda in una posizione di quasi totale onniscienza.

L’importante è stare al gioco. E si partecipa al gioco in maniera attiva, ci si diverte a tener traccia degli scambi round dopo round sino ad arrivare a un epilogo che spariglia ancora una volta le carte in tavola. Uno svolgimento che è sì complesso, a tratti forse fin troppo nonostante i suggerimenti che arrivano dalla regia, dalle inquadrature o dalle interazioni tra i personaggi, ma che dà vita a un’esperienza ad alto tasso di intrattenimento. Anche perché It’s What’s Inside è un tripudio psichedelico di luci e colori condito da un commento musicale a volte volutamente preponderante che irrompe nell’azione con un effetto straniante. Greg Jardin ci accompagna e disorienta allo stesso tempo, spingendoci a giocare e a smascherare i tranelli, lasciando che trovata dopo trovata, passaggio dopo passaggio, emerga anche un commento sulla società.

it's what's inside recensione

It’s What’s Inside. Such Content, Boldly Go Productions, Edith Productions

È quello che c’è dentro – It’s What’s Inside recensione

L’espediente dello scambio delle identità e del provare (letteralmente) ad entrare nei panni di qualcun altro dà vita a una metafora cristallina e forse al limite del didascalico. It’s What’s Inside, è quello che c’è dentro ciò che importa davvero e Greg Jardin ci sventola davanti una delle chiavi di lettura sin dal titolo. La storia ha in questo senso anche una bella circolarità, con una chiusura coerente soprattutto per quelli che emergono come i personaggi principali, ovvero Shelby e Cyrus (interpretati da Brittany O’Grady e James Morosini). Ma non si tratta solo di questo, perché Jardin trova anche il modo di infilare nelle trame di un racconto incalzante, teso e a tratti al limite del paradossale, tutta una serie di riflessioni collaterali oltre a quella principale che ruota attorno al soffermarsi sulla sostanza andando oltre la confezione esterna.

Senza prendersi troppo sul serio ma ancora una volta con una certa coerenza col linguaggio scelto, It’s What’s Inside imposta un commento sulla società, tra le difficoltà relazionali di coppia, la paura del giudizio, l’ossessione per la visibilità cui ci espongono i social, le maschere che si indossano e le bugie che si raccontano a se stessi e agli altri e perfino una breve stoccata sul white privilege. It’s What’s Inside si inserisce bene in quel filone di horror comedy di cui fa parte anche Bodies Bodies Bodies, cui per certi aspetti somiglia anche nella veste estetica, con un tocco di giallo psicologico di stampo classico a impreziosire la formula. Nulla di trascendentale magari, ma un film brillante e tutt’altro che superficiale, davvero perfetto per una serata, perché no, proprio tra amici. Dal 4 ottobre su Netflix (qui il trailer).

its whats inside recensione 2

Such Content, Boldly Go Productions, Edith Productions

 

 

It's What's Inside

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Un film brillante e ad alto tasso di intrattenimento che nelle fila di un racconto teso e incalzante inserisce riflessioni interessanti e attuali
  • La regia di Greg Jardin, coadiuvata da un'ottima fotografia

Lati negativi

  • A tratti, e soprattutto nel secondo atto, è fin troppo intricato
  • Chi cerca un horror in senso stretto potrebbe rimanere deluso

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *