Jesus Rolls: recensione del film di John Turturro
John Turturro torna sul grande schermo con Jesus Quintana, uno dei suoi personaggi più iconici
“No se escherza con Jesus“. Quante volte ci siamo trovati a citare questa frase cult con i nostri amici?. Un personaggio iconico, nonostante lo si veda solo per pochi minuti ne Il Grande Lebowski. Jesus Quintana è tornato e molti non vedevano l’ora. Stavolta, però, bisogna evidenziare che non c’entrano i fratelli Coen. Turturro si mette in proprio e raduna un cast di tutto rispetto, in cui spiccano i nomi di Susan Sarandon e Cristopher Walken. Come vedremo più avanti i questa recensione di Jesus Rolls, però, non è tutto oro ciò che luccica.
Jesus Quintana si rivela un personaggio inaspettato rispetto a quello che avevamo intravisto nel film dei Coen. Come Turturro ci tiene a sottolineare, il personaggio è suo, lo ha inventato una trentina di anni fa portandolo nei teatri americani, dove i registi lo hanno visto e rubato. Ora la storia fa un passo indietro, John ritrova il suo Jesus, e ci fa quello che vuole lui. Una riunione che sembra estremamente forzata, con tanti elementi che i fan del film cult dei Coen stenteranno a spiegarsi.
Indice
Jesus Rolls – Trama
La storia ripercorre di pari passo le vicende del libro francese Le Valseuses, da cui nel 1974 fu tratto un film. Jesus esce dal carcere di Sing Sing, fuori dal quale lo aspetta il suo amico Peetey. I due sono amici di vecchia data e decidono di godersi immediatamente la libertà vigilata. Arrivati nel centro abitato, i due rubano una macchina davanti al negozio di un parrucchiere e vanno a trovare la mamma di Jesus, che esercita ancora il mestiere più antico del mondo, nonostante l’età. Dopo questa visita riportano la macchina dov’era, ma non tutto va secondo i piani.
Il parrucchiere derubato, infatti, li aspetta sulla soglia, con una pistola e la sua compagna. La ragazza si scopre essere Marie, anche lei amica di Jesus. L’incontro non è tuttavia buono per Peetey, che rimedia un proiettile nei sacri pendagli. Il parrucchiere si trova derubato della macchina, di nuovo, e della compagna, che si accoda ai due protagonisti. Il trio a questo punto si imbarca in una avventura senza meta per le strade della campagna statunitense. L’obiettivo del viaggio sembra la scoperta di se stessi, in un vortice di passione sessuale che accompagna continuamente i pensieri dei nostri protagonisti.
Ci saranno degli incontri particolari, con personaggi unici e sfaccettati anche se sono i tre protagonisti a rimanere il fulcro della storia. I tre hanno uno strano rapporto tra loro e con il resto del mondo. La loro simbiosi è quasi totale, tanto che non riescono a vivere senza condividere ogni cosa. Il viaggio non sembra poter avere interruzioni, ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
Jesus Rolls – Recensione
Per quanto risulti difficile credere a quanto stiamo per dire l’invito è quello di fidarvi di noi: il film non esiste. L’intera pellicola non ha né capo né coda. Jesus è un personaggio veramente cult, che con poche battute aveva fatto innamorare milioni di appassionati. E se è vero che no se escherza con Jesus allora questo film non ha senso. Turturro si riprende la sua creatura e la distrugge. Non esiste più il Jesus de Il grande Lebowski. In questo film il regista e attore ha ammesso di voler esplorare nuovi orizzonti, una scelta che a posteriori si è rivelata scellerata. C’erano pochi elementi che avevamo capito di questo personaggio, e vengono tutti accantonati. La caratteristica distintiva di Jesus è la sua straordinaria abilità nel giocare a bowling; nonostante la cosa risulti essere molto importante per il personaggio viene solo accennata ad inizio storia e mai più ripresa.
I rotolamenti – “rolls” – di cui parla il titolo, infatti, più che richiamare la palla da bowling, ricordano quelli che si fanno sotto le coperte. Il film è pieno di sesso, quando non se ne fa se ne parla. Questa caratteristica è propria del film originale sopra citato, ma c’entra assai poco con questo personaggio così misterioso. Ogni scelta risulta forzata e di conseguenza sbagliata, non c’è nulla che funzioni. Unica nota positiva è il personaggio della magnifica Susan Sarandon, troppo poco per reggere l’intero film. Ogni sequenza è uno sketch sconnesso dal resto. Solo il finale sembra portare una svolta degna di nota, ma tutto viene rovinato dopo pochi secondi. Un vero peccato se si pensa all’infinito potenziale di questo personaggio.
Jesus Rolls – Aspetti tecnici
In un film completamente sbagliato, nel 2019, difficilmente si può sbagliare anche il comparto tecnico. Jesus Rolls riesce nell’impresa di aggiungere ad una scrittura imbarazzante una serie di errori tecnici da cinema amatoriale. Le sequenze indicative della deriva di questo film sono quelle proprie di ogni road movie: la camera sulla strada davanti all’auto che corre. Queste sequenze sembrano del tutto amatoriali. La scena più ridicola è invece l’unica in cui Jesus fa il duro prendendo a calci il parrucchiere. I colpi vengono evidentemente dati all’aria, fuori campo, con degli stacchi osceni.
Altra linea di sequenze da cestinare in toto sono quelle alla base della trama: le scene di sesso. Queste ultime sono girate con pochissima consapevolezza di gestione dei mezzi, ad eccezione di quella con Susan Sarandon. Ogni cosa sembra gestita con incredibile superficialità, inspiegabile vista l’esperienza delle parti in causa. C’è un’evidente carenza di idee dietro ad un progetto che avrebbe fatto meglio a restare nel cassetto di Turturro. Incredibilmente qualcosa di buono c’è: la musica. Un buon mix tra salsa, mambo e Gipsy Kings accompagna delle immagini che non meritano questa cornice sonora.
Il montaggio non ha nulla da rimproverarsi, mentre la fotografia è patinata come se stessimo guardando il film originale del ’74. Un insieme di dettagli che fanno un grande errore complessivo. Inspiegabile la scelta di Cristopher Walken per una parte di 30 secondi ad inizio film come proprietario del carcere, speriamo non sia la scusa per un nuovo, inutile, spin off.
Considerazioni finali
Quintana è tornato. Anzi no, non possiamo e non vogliamo parlare di ritorno. Questo non è Jesus. Questo personaggio è una trovata assurda ripresa da un film di successo e trasposta in un prodotto audiovosivo imbarazzante. La visione non è sconsigliata, è proibita. Quando un giorno vi chiederanno un parere su questo film siete autorizzati a fargli leggere questa recensione di Jesus Rolls, senza aver visto il film. Lo diciamo per voi. Uscendo dalla sala il sentimento più ricorrente era la rabbia, dovuta al tempo perso.
Un’ultima battuta va dedicata ai due attori coprotagonisti. Cannavale e Turturro sono amici da moltissimi anni, mentre Audrey Tatou restituisce un’interpretazione imbarazzante. Basti pensare che a Peetey sparano nel punto più vulnerabile in assoluto e sembra che abbia preso una medicina dal sapore amaro, tanto rende male l’espressione. La Tatou vorrebbe tornare nei panni di Amelie, ma ha una credibilità che rasenta il livello dello zero assoluto. Film superficiale, che presumibilmente verrà presto dimenticato, lasciando il ricordo di un personaggio ricco di potenziale ma appena accennato.
Jesus Rolls
Voto - 2.5
2.5
Lati positivi
- La colonna sonora in alcuni punti
- Susan Sarandon
Lati negativi
- Esiste