Joker: Folie à Deux, la recensione del film di Todd Phillips con Joaquin Phoenix e Lady Gaga – Venezia 81

Todd Phillips porta al Lido il sequel del film con Joaquin Phoenix premiato con Leone d'Oro nel 2019, la nostra recensione di Joker: Folie à Deux - Concorso

A cinque anni dallo straordinario debutto al Lido di Joker, premiato con il Leone d’Oro e poi vincitore di due Academy Awards agli Oscar 2020, Todd Phillips porta in concorso a Venezia 81 il sequel Joker: Folie à Deux, tra i film più attesi della selezione di quest’anno, se non il più atteso in assoluto. Joaquin Phoenix torna a vestire i panni di Arthur Fleck che gli sono valsi il primo Oscar della sua carriera e questa volta è affiancato da Lady Gaga nel ruolo di un altro dei personaggi più iconici dei fumetti DC, Harley Quinn. Se con Joker Todd Phillips aveva rivisto in maniera sostanziale il format del cinecomic – confezionando un vero e proprio cinecomic d’autore – con Joker 2 porta in scena un’altra novità, sviluppando in maniera piuttosto coraggiosa il genere sotto forma di musical. La folie à deux, la follia a due che dà il titolo al film, è una condizione psichiatrica il cui un disturbo psicotico è condiviso e in qualche modo “trasmesso” dalla persona dominante all’altra. Con uno spunto del genere, col successo del primo film alle spalle e con Lady Gaga a interpretare Harley Quinn in un musical le premesse per eguagliare o doppiare il successo di Joker c’erano davvero tutte. Ma quindi com’è Joker: Folie à Deux?

joker 2 recensione

Village Roadshow Pictures, DC Studios, Joint Effort

Indice:

Joker 2 è un sequel spento, che aggiunge poco alla storia di Arthur e non approfondisce a sufficienza il rapporto tra i due protagonisti

Nel primo film avevamo lasciato Arthur Fleck, ormai divenuto Joker, all’Arkham Asylum dopo l’omicidio in diretta tv di Murray Franklin. In Joker 2 lo ritroviamo nel penitenziario ed è proprio qui che incontra Lee, che diventerà Harley Quinn, a sua volta rinchiusa nel manicomio criminale di Gotham e grazie alla quale scopre di non essere più solo. Joker: Folie à Deux prende avvio laddove si era concluso il primo film. Arthur è internato e in attesa di un processo in cui il procuratore distrettuale Harvey Dent (Harry Lawtey) ha intenzione di chiedere la pena di morte. E grande spazio è dedicato alla vicenda processuale del protagonista, con l’avvocata di Arthur (interpretata da Catherine Keener) che imposta la difesa sulla dimostrazione dell’infermità mentale e di un disturbo psicotico frutto di un’infanzia segnata da traumi e abusi che ha portato a uno stato dissociativo. Chi ha ucciso in maniera così brutale non è stato Arthur, è stato Joker.

Molto ruota attorno alla doppia personalità del protagonista, sin dall’introduzione con un cartone animato che mostra Joker e la sua ombra dalla quale non riesce a staccarsi. In Joker 2 Todd Phillips punta molto, anche in maniera metacinematografica, sull’analisi critica che ruota attorno a come il primo film è stato ricevuto e assimilato dal pubblico. La fascinazione della popolazione di Gotham e, più tardi, di Lee/Harley Quinn nei confronti di Joker rimanda a quella di un pubblico che ha vissuto e interpretato quella figura come positiva, quasi eroica. Una ricezione che, per sua stessa ammissione, ha colpito e impressionato Todd Phillips. E se Lee rappresenta in qualche modo lo sguardo del pubblico su Joker, la parte razionale e tramite la quale Phillips sviluppa la sua analisi è quella dell’avvocata di Arthur Fleck, che tenta in tutti i modi di riportare il suo assistito con i piedi per terra e con lui anche lo spettatore. Questa è senza dubbio lo spunto più interessante e fertile di un film che altrimenti finisce col tradire le aspettative e avere poco da dire.

Folie à Deux è privo della potenza del primo film e non riesce a fare la differenza nonostante la bravura di Joaquin Phoenix e uno splendido comparto tecnico

La trama fatica ad andare avanti e rimane quasi in stallo tra lo svolgimento del processo e i troppo rari momenti di interazione profonda tra il Joker di Joaquin Phoenix e la Harley Quinn di Lady Gaga. Phoenix è ancora una volta e senza sorprese, magistrale in ogni sfumatura della sua interpretazione, magnetico nel restituire la scissione del suo personaggio che in questo sequel si fa più marcata. Se Joaquin Phoenix riesce ancora una volta a centrare in pieno l’obiettivo, lo stesso non si può dire di Lady Gaga, che fatica a risultare convincente in tutti quei momenti che non la vedono impegnata in numeri musicali. La colpa – se di colpa si può parlare – non è tanto e solo dell’interprete in sé quanto di uno sviluppo troppo sommario del personaggio. Manca la giusta attenzione al rapporto di dipendenza e manipolazione reciproca che avremmo voluto vedere tra i due personaggi e che era stata promessa sin dal titolo, manca l’analisi di quella follia a due che avrebbe dovuto essere centrale nel film. A livello di narrazione il sequel aggiunge davvero poco alla storia di Arthur e rimane troppo in superficie quando invece avrebbe dovuto andare in profondità nel ritratto della relazione con Harley Quinn.

Va invece apprezzato il coraggio di fare di Folie à Deux un musical, in cui i numeri musicali vengono utilizzati come principale (se non unico) strumento di indagine del rapporto tra i due protagonisti. Per sfuggire dalla realtà e a causa del disturbo che li accomuna, Joker e Harley si rifugiano in un mondo illusorio rappresentato e messo in scena proprio attraverso i numeri musicali. E se il talento di Lady Gaga come performer è fuori discussione, anche qui la stella che brilla maggiormente è quella di Joaquin Phoenix, che sfoggia una dote non comune anche in questo genere di performance. In questi numeri la macchina da presa indugia spesso e volentieri sui primi piani degli attori, avida di un’alchimia che si percepisce purtroppo solo a tratti. La parte musicale funziona e ancora una volta la colonna sonora di Hildur Guðnadóttir rappresenta un commento perfetto alle immagini. Privo della potenza del primo film e con un finale spiazzante e anticlimatico che potrebbe scontentare buona parte del pubblico, Joker 2 ha nella fotografia in particolare, ma in tutto il comparto tecnico in generale, uno dei punti di forza maggiori. Splendido l’utilizzo della palette del blu, del rosso e del giallo, tanto nell’utilizzo delle luci quanto in quello dei costumi e degli oggetti di scena. Ripetersi non è mai semplice e qui l’impresa era particolarmente ardua. Folie à Deux lascia una sensazione di amaro in bocca e il dubbio che, forse, sarebbe stato meglio lasciare il film del 2019 come opera a sé, meravigliosamente autoconclusiva e in grado di fare la differenza. Al cinema dal 2 ottobre (qui il trailer).

joker 2 recensione 2

Village Roadshow Pictures, DC Studios, Joint Effort

 

Joker: Folie à Deux

Voto - 6

6

Lati positivi

  • Joaquin Phoenix è ancora una volta straordinario
  • La fotografia, la colonna sonora e il comparto tecnico in generale

Lati negativi

  • A livello di narrazione Joker 2 aggiunge davvero troppo poco alla storia di Arthur
  • Un sequel che non ha la stessa potenza del primo film e con un finale destinato a far discutere

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