La Bella e la Bestia: Stia con Noi (La recensione)
La Disney ci ha sempre incantato con le sue favole e sono ormai svariati anni che ripropone i suoi grandi classici al pubblico, abbandonando il “cartone animato”, sostituito da personaggi reali. Il progetto, ancora in corso, è nato nel 2014 con film “Maleficent” ed ora procede con il remake de “La Bella e la Bestia”.
La bella e la Bestia è una favola che ognuno di noi ha visto almeno una volta, ma in questa versione del 2017 emergono in modo particolare i valori della protagonista Belle, messi in evidenza con una certa attenzione.
La Favola
La storia la conosciamo tutti: la bizzarra Belle, esclusa dalla gente del villaggio per la sua intelligenza e la sua ingegnosità, si ritrova, per salvare l’anziano padre, rinchiusa nel castello di un’orrenda bestia. Questa, però, è in realtà un vanesio principe a cui, anni prima, era stata lanciata una maledizione a causa del suo egoismo. Ma come in ogni favola: solo il vero amore potrà spezzare questo incantesimo. L’inquietante mostro, fortunatamente, non è solo, infatti, è circondato da buffi personaggi animati (i mobili e i soprammobili del castello), che prima della maledizione facevano parte della corte del principe stesso.
La giovane donna, non considerando l’apparenza dell’uomo-bestia che ha di fronte, riesce a scoprire il suo lato migliore e si innamora di lui. L’incantesimo sembra spezzato, ma gli abitanti del villaggio, lasciandosi influenzare dall’aspetto spaventoso della bestia, tentano di attaccarlo, ma con scarsi risultati.
La Bestia riprende le sue sembianze da principe (così come la corte torna ad essere di carne ed ossa), in modo che lui e la sua bella possano vivere per sempre felici e contenti.
La modernità dei temi
La Bella e la Bestia, però, non è solo una storia d’amore. Questa favola, infatti, già nella sua versione del 1991 tocca argomenti importanti e fondamentali per crescere con una grande apertura mentale.
In primis, la protagonista deve rappresentare una ragazza curiosa e spensierata, tutt’altro che superficiale, in completo contrasto con la gente del villaggio in cui vive. La ragazza, infatti, si ritrova sempre isolata da questo popolo che la giudica e la addita come strana e fuori dalle righe solo per la sua passione verso la letteratura e la sua volontà di superare il divario uomo-donna.
Belle non si considera inferiore solo perché è una donna, tanto che i commenti delle persone che le stanno intorno non influenzano mai i suoi singolari comportamenti. Lei non si vergogna affatto della sua condizione e di certo non vuole cedere alle “avance” del misogino Gaston, il quale non si capacita del motivo per cui Belle lo rifiuti, quando ogni altra ragazza lo desidera.
Proprio questo personaggio è la massima rappresentazione del “maschio” nella sua accezione più negativa, in quanto egli non si cura minimamente degli ideali di Belle, anzi, tutte le sue attenzioni sono volte ad accrescere il proprio ego. Si circonda di superficiali ragazze che lo adulano per il fascino che emana il suo essere un ex-soldato, il suo portamento, ma anche la sua stessa arroganza. Sta proprio qui la contraddizione principale del personaggio: le donne frivole, che tanto lo desidererebbero, sono disprezzate da Gaston, ma sono le prime ad alimentare il suo ego.
Al contrario, Belle si dimostra disponibile ed aperta con il signore che la tiene prigioniera nel suo castello, proprio grazie alla gentilezza che egli le dimostra: la ragazza non si sofferma sull’aspetto della bestia, a lei interessano personalità e carattere.
Da non sottovalutare è la presenza, tanto dibattuta, di personaggi omosessuali, che sono dipinti, all’interno del film, in maniera del tutto naturale, senza caricature troppo pesanti che avrebbero reso il personaggio in questione una forzatura “tanto per”, in modo da evitare l’odioso politically correct.
La morale
L’argomento ‘superficialità’ o il ‘non giudicare un libro dalla copertina’ è ormai stato trattato in centinaia di altri libri o film, ma il fatto che questo insegnamento si trovi all’interno di una favola per bambini accresce l’importanza del tema, perché determinati ideali possano essere carpiti in maniera più fruibile dalle nuove generazioni. Le giovani donne non devono per forza emozionarsi di fronte ad un bell’abito: possono provare le stesse sensazioni entrando in una biblioteca, come quella che Belle può ammirare all’interno del castello della Bestia.
Il Cast
La meravigliosa Emma Watson interpreta Belle, la principessa che ha fatto sognare tutte le ragazze che almeno una volta si sono sentite inadeguate. Il personaggio calza a pennello con la personalità della giovane attrice, la quale, da sempre si definisce una femminista che non accetta le differenze di trattamento ancora troppo tangibili tra uomo e donna. Questo, che per lei è ormai diventato un impegno a tempo pieno, si riscontra perfettamente con ciò di cui si è parlato prima riguardo la moderna principessa Belle. La buonissima interpretazione dell’attrice sarà forse data dalle tante similitudini che accomunano Emma Watson al suo personaggio? Certamente i valori e gli ideali, che questa principessa rappresenta, saranno stati un forte incentivo per l’ambasciatrice dell’ONU, ma la sua bravura sta pian piano venendo fuori di sicuro grazie soprattutto al suo talento. Una piccola curiosità sul film sta proprio in una richiesta della Watson posta ai costumisti: non ha voluto indossare corsetti troppo stretti che potessero impedirle una certa libertà di movimento.
Tra il cast non spicca troppo l’interpretazione di Dan Stevens nei panni della bestia, ma un personaggio maschile davvero riuscito è quello di Gaston (Luke Evans), che ricorda molto il personaggio del cartone. Da citare è sicuramente anche l’interpretazione di Josh Gad, che interpreta il fido compagno di Gaston, Lefou.
Ma ciò che ci fa più apprezzare la pellicola è la presenza di nomi come Ian McKellen, Emma Thompson, Ewan McGregor o Stanley Tucci che elevano il calibro del film, nonostante non appaiano quasi per niente sullo schermo in carne ed ossa, poiché interpretano gli oggetti animati del castello dopo la maledizione.
La riuscita della pellicola
“La Bella e la Bestia” è nel complesso un film ben riuscito, con effetti special degni di nota e buonissime interpretazioni.
Il pubblico, poi, rimane sicuramente incantato dalla magia Disney che non smette mai di stupire, anche con trame e storie già viste. Gli adolescenti, ma anche gli adulti, che sono cresciuti con questa favola, escono dalla sala canticchiando le canzoni del cartone animato che qui sono state riproposte.
C’è anche una forte attenzione nello studio della fotografia che gioca su un’alternanza di colori caldi e freddi che rappresentano in maniera chiara il bene ed il male, con alcune eccezioni: ad esempio, la giacca di Gaston è rossa, ma in questo caso il colore va inteso come la rappresentazione della violenza che caratterizza il personaggio.
La Bella e la Bestia ci è piaciuto?
La risposta è sì: la Disney non delude mai e, nonostante si tratti di una storia conosciuta, il film è stato reso molto bene. - 8
8
The Good
- Le interpretazioni sono molto buone
- Le scenografie e gli effetti speciali rappresentano meravigliosamente la magia Disney
The Bad
- Alcune scene sono troppo confuse