La casa inquietante: recensione del nuovo mistery disponibile su Netflix
Una famiglia si trasferisce in una casa di campagna fuori città e “improvvisamente” scopre che la propria dimora è abitata da fantasmi e spiriti maligni. Ormai le case infestate sono diventate quasi un cliché al cinema, e i film horror con un incipit del genere si sono moltiplicati a dismisura. Ora si aggiunge al gruppo La casa inquietante, il nuovo mistery Netflix di cui vi proponiamo la nostra recensione. Il film è una produzione austriaca tratta dall’omonimo romanzo di Martina Wildner e non è un vero e proprio horror. Il pubblico di riferimento è infatti un composto da ragazzi e non è tanto la paura il traino del film, quanto piuttosto il mistero.
La casa inquietante è un film per famiglie condito con atmosfere horror e misteriose. I protagonisti sono alcuni ragazzi che indagano su un vecchio omicidio apparentemente irrisolto. La struttura del film è quella classica del genere e non riserva particolari sorprese o novità, ma riesce s intrattenere o quantomeno a incuriosire. Se visto superficialmente, La casa inquietante risulta quindi un buon prodotto d’intrattenimento, ma analizzandolo nel particolare ci si rende conto che ben poco in questo film funziona a dovere.
Indice
Trama: la tipica casa infestata dai fantasmi – la casa inquietante, la recensione
Henrik è un ragazzo di sedici anni che vive insieme alla mamma e il fratello in seguito alla scomparsa del padre. La madre per ragioni lavorative è costretta a trasferirsi in una cittadina di campagna al sud dell’Austria, portando con sé i due figli. Il ragazzo è furioso per questa scelta e incolpa la madre di averlo forzato ad abbandonare i suoi amici e la sua vita per trasferirsi in un luogo dimenticato dal mondo. Nel villaggio infatti tutti sembrano comportarsi in modo strano e guardano Henrik con diffidenza e sospetto. L’unico a non farlo è Fritz, che paradossalmente sembra essere il più strano di tutti. Il ragazzino spiega che la loro nuova casa è stata teatro di un efferato omicidio. Amalia Pollzmann, madre di due bambini, impazzì e in preda ad una furia delirante avvelenò i suoi figli per poi suicidarsi.
Il racconto di Fritz, inizialmente, non destabilizza Henrik, che si ricrede rapidamente quando tornando a casa scopre che suo fratello è impossessato dallo spirito di uno dei Pollzmann. Henrik, Fritz ed Ida, l’ultima aggiunta del gruppo, scoprono che i ragazzi non sono stati uccisi dalla madre e sono tornati dal mondo dei morti per reclamare giustizia. Con l’inquietante aiuto dei fantasmi, i tre giovani investitori cercheranno di scoprire la verità dietro la morte di Amalia Pollzmann e arrestare finalmente il vero assassino ancora a piede libero.
Scheletro immobile – La casa inquietante, la recensione
La casa inquietante è un titolo un po’ atipico per un film eppure, in questo caso, estremamente azzeccato. Come detto nell’introduzione di questa recensione, è un prodotto per ragazzi e non tanto un horror; ciò nonostante cerca di intimorire lo spettatore attraverso metodi e stratagemmi che, appunto, più che far paura inquietano. L’atmosfera è restituita anche da una buona fotografia capace di creare effetti luministici particolari persino negli ambienti più bui e tetri. L’intreccio narrativo è quindi sostenuto da una componente che per comodità definiremo horror, la quale aggiunge pepe al film e maggior fascino ad una storia di per sé vista un’infinità di volte. Il mistero della morte dei Pollzmann non è infatti brillante o capace di sorprendere ma riesce comunque nel suo obiettivo di incuriosire lo spettatore.
La storia de La casa inquietante è infatti anonima, priva di mordente e presenta addirittura incongruenze e falle logiche. Il film è però ben ritmato e tutto sommato riesce ad intrigare proprio perché guida il pubblico verso qualcosa a cui è già abituato. L’assenza di novità è bilanciata da un’ordinarietà capace di catturare qualsiasi spettatore proprio in quanto facile da seguire e strutturata secondo un modello già testato e funzionante. La casa inquietante è un film che va avanti per cliché, forzature e risvolti estremamente prevedibili, ma nel farlo dà allo spettatore esattamente ciò che cerca da un film del genere. Intendiamoci, questa caratteristica non è di certo un pregio della pellicola, ma è bene sottolineare che questo che gli permette di funzionare. Lo scheletro del film è ciò che lo mantiene in piedi e di per sé è un risultato. Il fatto che poi non cammini, è tutto un altro conto.
Il “compitino” – La casa inquietante, la recensione
La casa inquietante è un film pieno di errori. Tralasciando il mistero di base, raffazzonato nello sviluppo e troppo rapido nella risoluzione, i personaggi sono un totale fallimento. Partendo dal protagonista Henrik, che nei primi minuti del film assume un atteggiamento, contestualizzato dal passaggio a un’altra città, ma inevitabilmente odioso e scontroso. Il primo approccio con il protagonista non è dei migliori se questi si dimostra tutt’altro che simpatico, e se nel corso del film non ha nessun tipo di evoluzione. Ida, la ragazza, sembra essere nel gruppo soltanto per dare al protagonista una liaison amorosa e non ha carattere. L’unico più riconoscibile è Fritz e soltanto perché è un personaggio caricaturale che ricalca lo stereotipo del ragazzino nerd esperto di tutto. Fritz non è caratterizzato, è una maschera e perciò lo spettatore, tornando al discorso di prima, lo riconosce in quanto tale.
Il film, inoltre, è montato in maniera grossolana, sembrano mancare i raccordi tra un’inquadratura e l’altra e i personaggi quasi si teletrasportano tra i vari posti. Mancano anche i passaggi logici che giustifichino il loro rapporto, è tutto affrettato, quasi come fosse un trailer piuttosto che il lavoro completo. Sempre in linea con la struttura di riferimento si è deciso di inserire nel film un bullo, presente soltanto in 3 scene, completamente inutile e messo lì soltanto per fare posto. Insomma, La casa inquietante non è un prodotto degno di nota; è un film che svolge il suo compitino e si limita a quello, non si spinge oltre. L’unico interesse sembrava quello di confezionare un mistery per famiglie che rispettasse tutti gli stilemi del genere, ma per realizzare un buon film non è sufficiente replicare un modello già collaudato.
La casa inquietante
Voto - 5
5
Lati positivi
- Film ben ritmato e che riesce ad intrigare
Lati negativi
- Mancanza di idee originali
- Storia incongruente e già vista
- Personaggi piatti e non caratterizzati