La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: la recensione della serie Netflix
Una dark comedy targata Netflix poco originale e molto prevedibile
Dal 28 Gennaio su Netflix La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, di cui vi presentiamo la recensione, è una miniserie statunitense creata da Rachel Ramras. La serie è divisa in otto episodi della durata di 22-28 minuti. Classificata come genere commedia nera e thriller, ha per protagonista l’attrice Kristen Bell, che molti ricorderanno per il ruolo di Veronica Mars. Fin dall’inizio, La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra si mostra come una rivisitazione in chiave più soft del film Netflix La donna alla finestra, tratto dal romanzo di A.J. Finn. Come vedremo nel corso della recensione sono diverse le analogie e si può dire che la serie di Rachel Ramras non faccia altro se non giocare con alcuni cliché del cinema di genere, purtroppo con esiti non particolarmente memorabili, né innovativi.
Al netto degli otto episodi, la serie Netflix è definibile come un ibrido tra la dark comedy e il thriller. Se l’esperimento può incuriosire, soprattutto durante le prime puntate, il suo svolgimento purtroppo fa deragliare presto la narrazione verso binari a dir poco prevedibili e scontati. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, quindi, va inquadrata sotto l’etichetta di un divertissement grottesco, che in verità non provoca complessivamente grande ilarità. È lontano da alcuni classici del genere come Arsenico e vecchi merletti e l’intrigante La congiura degli innocenti (1956) di Alfred Hitchcock. In questi film il black humor era sottile ma al contempo affilato, cosa che purtroppo non si può dire del film oggetto di questa recensione, che, pure, cita esplicitamente Hitchcock ad esempio con La finestra sul cortile. Al contempo, in quanto parodia, la verosimiglianza logica del thriller viene del tutto abbandonata in sede di scrittura.
Indice:
Trama e citazionismo – La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra recensione
La protagonista Anna (Kristen Bell) è una pittrice che ha subito un grave trauma dopo la morte della figlia. Segnata psicologicamente, ha maturato una ombrofobia, paura della pioggia. Tende a passare la maggior parte delle giornate in casa, a volte con acute allucinazioni. Il vino, i farmaci e lo spiare i vicini sono i suoi passatempi preferiti. L’arrivo di un nuovo vicino, Neil (Tom Riley), che è vedovo, con figlia e nuova fidanzata, attrae la morbosa curiosità di Anna. Un giorno, dalla sua finestra, Anna assiste allo sgozzamento della fidanzata di Neil. La ragazza corre verso la casa di fronte, in cui la donna alla finestra è stata uccisa, ma, purtroppo la pioggia la fa svenire. Il giorno dopo sembra che nessun omicidio sia avvenuto. Ma ciò che ha visto Anna è vero o reale? Ad Anna non resta che indagare per capire se la sua sia follia o meno.
Tema principale del film è l’indagine di una testimone inattendibile, la quale ha assistito ad un fantomatico delitto e cerca di scoprire la verità su quanto accaduto e su se stessa. Chi ha visto La donna alla finestra, si accorgerà in sostanza che la trama è identica. Il personaggio interpretato da Amy McAdams, infatti, ha le stesse fobie e gli stessi problemi di quello interpretato da Kristen Bell. Da qui, anche il finale “a sorpresa” di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra si può facilmente intuire, se ci si ricorda dell’altro film Netflix, quasi gemellato al primo. A sua volta La donna alla finestra cita chiaramente Hitchcock e La finestra sul cortile, di cui rappresenta una variazione, sostituendo un paio di elementi: ad esempio si passa dal protagonista con le gambe ingessate, che è costretto a stare a casa, alla donna che ha paura della pioggia.
Sit-com di serie b, scarsa originalità, poco divertimento – La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra recensione
Ma qual è l’incidenza narrativa di tutte queste citazioni sul film? Per noi, si tratta di un apporto quasi fine a se stesso, che di certo non brilla di originalità. Fin dal principio la serie creata da Rachel Ramsas ha l’obiettivo quasi esclusivo di giocare un po’ con il thriller e la commedia nera. Tuttavia, se il black humor non risulta divertente, nonostante le molteplici false piste che si possono creare per ingannare lo spettatore, il risultato finale non può che essere scialbo e poco incisivo. È ciò che accade alla serie tv oggetto di questa recensione. Sebbene presenti degli scenari thriller assurdi e inverosimili, questi, una volta scoperti dallo spettatore, non sono particolarmente “appetitosi” per chi guarda. Si risolvono in piccoli giochi di prestigio, un po’ monotoni. Se l’intento era quello di divertire con l’assurdo, si sarebbe potuto prendere come riferimento Invito a cena con delitto.
Per fare qualcosa di simile però sarebbe stato necessario rendere la storia e i personaggi di gran lunga più esagerati e fuori dalle righe. Il tutto per far comprendere subito che si trattasse di una parodia. Lo stile prudente della regia, invece, guarda quasi più alla sit com di serie b, da far scorrere con mezzo occhio sulla tv e mezzo occhio sul cellulare. Siamo quindi dinanzi ad una serie tv davvero soft e superficiale, a tratti un romance con lievi tocchi dark. Un thriller volutamente sconclusionato, insomma, la cui assurdità però non provoca grande ilarità. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, inoltre, si fonda quasi esclusivamente su cliché già rodati. La sceneggiatura sembra girarci attorno a più riprese, ma quando si viene al dunque, al centro della storia, la debolezza del plot appare evidente. L’interpretazione di Kristen Bell, con qualità altalenante, non basta a tenere in piedi il tutto.
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra
Voto - 4.5
4.5
Lati positivi
- La serie scorre come potrebbe farlo una sit-com di serie b da vedere con mezzo occhio alla tv e mezzo occhio al cellulare
Lati negativi
- Una dark comedy affatto brillante, che non fa ridere
- Citazioni fine a se stesse e poca originalità
- Tante false piste per poi arrivare ad un finale deludente