La ruota del tempo 2: recensione dei primi episodi
Questi primi episodi riprendono le caratteristiche della prima stagione, ma dimostrano anche la volontà di crescere e ampliare il suo mondo narrativo
Le ultime uscite testimoniano che il genere fantasy è ancora fiorente e può dar vita a storie sfaccettate ed interessanti. La ruota del tempo è l’esempio lampante che l’adult fantasy è un genere che può ancora regalare tanto, che si può sviluppare e ripensare gli stilemi classici.
La seconda stagione ha esordito il 1 settembre su Prime Video con i primi tre episodi, per poi proseguire con l’uscita settimanale scongiurando così la tentazione di cedere al binge watching, una scelta che si conferma ancora una volta essere quella più azzeccata. Così come la prima stagione, infatti, questi nuovi episodi di La ruota del tempo si concentrano più sui personaggi e meno sulla lore, già ampiamente analizzata durante la precedente stagione
Indice
Due anni dopo – La ruota del tempo 2, la recensione
Dopo due anni di attesa dalla prima stagione, La ruota del tempo si avvale di un escamotage classico, ma sempre efficiente. Il mondo creato da Robert Jordan è vasto e complesso, l’unico modo per seguirlo quindi era dedicare il più tempo possibile a spiegare le regole del mondo fantastico e ad introdurre i personaggi. Una scelta coerente, ma che ha alimentato le critiche da parte di alcuni spettatori che lo hanno trovato troppo lento.
Una critica infondata visto, per l’appunto, la natura dell’adattamento, ma che lo showrunner ha accolto con estremo entusiasmo. Conosciamo già i personaggi che ora sono divisi in molteplici punti della vasta mappa, quindi questi nuovi episodi dimostrano la volontà di concentrarsi maggiormente sulle singole storyline prima di introdurre nuove battaglie e sfide.
Da dove riprendiamo – La ruota del tempo 2, la recensione
Rand al’Thor (Josha Stradowski) dopo aver realizzato di essere il Drago rinato si separa dal resto del gruppo e approda a Cairhien dove è colpito dalla profezia di tutti gli uomini che hanno i poteri magici. Profondamente cambiato, Rand è più angosciato e ad un passo dal perdere il senno. Moiraine (Rosamund Pike) dal canto suo ha perso la connessione con l’Unico Potere e si è rintanata con il suo compagno Lan (Daniel Henney), sebbene il loro legame magico si sia spezzato e i due scoprono per la prima volta le divergenze che li allontanano l’una dall’altro.
Nel frattempo, l’aspirante maga Egwene (Madeleine Madden) si trova nella Torre Bianca per essere addestrate da Liandrin; mentre Perrin e Liolal sono alla ricerca del Corno di Valere e Mat (che ha cambiato attore e ora lo interpreta Dónal Finn) è rinchiuso nelle segrete sotto la supervisione dell’Aja rossa.
I protagonisti sono i rapporti umani – La ruota del tempo 2, la recensione
Il mondo de La ruota del tempo è incredibilmente vasto e Rafe Lee Judkins è intenzionato a non lasciare indietro nulla ed adattare con minuzia il mondo creato prima da Robert Jordan e poi ripreso da Brandon Sanderson per una saga che conta 14 volumi. Un’operazione complessa quindi, che richiede un enorme carico di lavoro, ma che la serie sembra supportare bene. Se la prima stagione poteva risultare troppo lenta, questi nuovi episodi godono di una lentezza narrativa differente più incentrata sui rapporti umani e tra i personaggi. Ognuno di loro sta vivendo un’evoluzione o un’involuzione, ma comunque sono tutti i protagonisti in una storia corale che procede a piccoli passi.
Ogni tassello è soppesato, ogni storyline è curata e, sebbene la descrizione possa dare l’impressione di episodi tediosi, non è questo il caso. La ruota del tempo si sta abituando a nuovi equilibri, a una situazione inaspettata per i character, ma non per noi spettatori che passiamo da un tropo narrativo – sconosciuti che hanno un fine comune e diventano un gruppo eterogeneo, ma che funziona – ad un escamotage classico, con i protagonisti che evolvono in contesti diversi e separati l’uno dall’altro.
In conclusione – La ruota del tempo 2, la recensione
In sostanza, quindi, come sono questi nuovi episodi? Nel complesso, La ruota del tempo si riconferma essere una serie intrigante che utilizza gli stilemi del fantasy classico con abilità, senza tuttavia risultare noioso o cadere nel tranello del “già visto”. La serie si poggia, come la prima stagione, su una sceneggiatura che predilige i rapporti umani e dà spazio ad essi, piuttosto che preferire un continuo di scene d’azione anche se ci sono tutte le premesse necessarie anche per momenti più concitati.
Ad essere al centro della storia è il personaggio interpretato da Rosamund Pike che qui veste anche i panni della produttrice; Moiraine è il filo conduttore della serie, il collante che tiene uniti tutti anche se dislocati in luoghi diversi. Una storia che procede a gonfie vele, facendo presagire una stagione migliore della prima.
La ruota del tempo
Voto - 7
7
Lati positivi
- L'utilizzo degli stilemi classici
- Questi nuovi episodi si concentrano maggiormente sui rapporti umani e sull'evoluzione dei personaggi
Lati negativi
- La serie continua a prendersi i suoi tempi potendo risultare un po' lenta, ma è una lentezza giustificata dal voler adattare un universo narrativo vasto