Le strade del male: recensione dell’originale Netflix con Robert Pattinson e Tom Holland
Uomini e donne apparentemente scollegati tra loro ma uniti da una cosa sola: la malvagità
La corsa di Netflix sembra inarrestabile. Nonostante la pandemia, nonostante lo stop delle produzioni e i problemi sui set, la grande N non ha mai smesso di fornire nuovi prodotti originali. Che siano pessime serie o ottimi film, il catalogo della piattaforma è stato aggiornato costantemente senza sosta. Nell’ultimo mese sono uscite serie come Lucifer, Ratched, Hoops e film come Project Power e Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman. A questa lista si aggiunge ora Le strade del male, di cui vi proponiamo la nostra recensione.
Diretto da Antonio Campos, un giovane regista alle prese con il suo quarto lungometraggio, il film è tratto dal romanzo The Devil All the Time, scritto da Donald Ray Pollock. Le strade del male si mostra come un film cupo, senza filtri, che racconta le storie di vari personaggi apparentemente non legati tra loro. La pellicola presenta un cast stellare con attori quali Tom Holland (Spider-Man: Homecoming, Far from Home), Robert Pattinson attualmente in sala con Tenet, Bill Skarsgard, l’inquietante Pennywise dal film It, Mia Wasikowska (Alice in Wonderland), Il soldato d’Inverno Sebastian Stan e persino Harry Melling, il capriccioso fratellastro Dudley dalla saga di Harry Potter. Insomma, i presupposti per un gran film c’erano tutti e pur con i suoi difetti Le strade del Male riesce a colpire e convincere.
Indice
Trama: L’altra faccia dell’America – Le strade del Male, la recensione
Le strade del Male segue le vicende di vari personaggi a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, arrivando fino agli anni ’60. Bill Skarsgard interpreta Willard Russel, un ex soldato devastato dalla morte per cancro della moglie e disposto a tutto pur di ottenere un aiuto dal signore. Carl (Jason Clarke) e Sandy Henderson (Riley Keough): marito e moglie in viaggio per le strade d’America alla ricerca di giovani autostoppisti da adescare e fotografare durante atti osceni, per poi ucciderli brutalmente.
Il predicatore Teagardin (Robert Pattinson): un affascinante uomo di chiesa che di nascosto seduce giovani ragazzine per portarle a letto, ingannandole attraverso la dottrina religiosa. Il pastore Roy (Harry Melling): ossessionato dalla volontà di ricevere un segnale da Dio. Infine Tom Holland veste i panni del giovane Arvin Eugene Russell, figlio orfano di Willard Russell, cresciuto troppo in fretta e costretto a difendersi con i denti in un mondo stracolmo di malvagità.
The Devil All the Time – Le strade del Male, la recensione
L’adattamento italiano del titolo del film, Le strade del Male, non rende giustizia a quello che è il titolo originale sia del libro che della pellicola: The Devil all the Time. Questo film infatti tenta di mostrare atti di pura malvagità tramite personaggi che in un modo o nell’altro hanno come sottotesto la religione cristiana. Tutti i protagonisti compiono azioni crudeli, brutali, talvolta anche giustificate, sotto l’occhio di Dio. Un predicatore che sfrutta la dottrina per adescare giovani donne, un padre rimasto senza moglie che implora l’aiuto di Dio, un fanatico ossessionato dalla figura divina, dei pazzi sociopatici che cercano di avvicinarsi il più possibile al creatore attraverso la morte. Ognuno di loro si comporta in base alla propria interpretazione della dottrina cristiana. Efferati omicidi e atti ripugnanti vengono compiuti “in nome del Signore” ed è proprio in virtù di questo che il titolo originale del film acquista senso.
Questi uomini e queste donne, non sono guidati da un Dio buono, ma da un demone. È il Diavolo a manovrare le loro azioni, la battaglia dei personaggi è persa in partenza perché è sempre stato lui, tutto il tempo – The Devil All the Time. Paradossalmente, infatti, l’unico a non seguire la dottrina cristiana è il giovane Arvin, che così come il padre, combatte “il Diavolo” e si rivela essere il protagonista morale della storia. Le strade del male mostra l’innata malvagità dell’uomo e quanto questo possa spingersi oltre anche in modi inaspettati. La religione cristiana viene stravolta non rappresentando più il simbolo per eccellenza di pace e fratellanza. La storia viene raccontata da un narratore onnisciente che dall’alto osserva le azioni di tutti i protagonisti, quasi come un Dio. Il ruolo è stato affidato allo stesso Donald Ray Pollock, lo scrittore del libro, “il creatore” della storia.
Analisi tecnica – Le strade del male, la recensione
Tecnicamente Le strade del male si discosta da quelli che sono gli standard degli originals Netflix. Antonio Campos ha infatti compiuto un lavoro degno di nota. La regia è capace di inquadrare elementi estremamente suggestivi ed enfatizzare una violenza senza censure, ma mai fine a sé stessa. Questi elementi contribuiscono ad esprimere perfettamente la crudeltà insita nell’animo dei personaggi. Inoltre la fotografia sempre chiara e limpida, che si incupisce per valorizzare i momenti più concitati è sicuramente un valore aggiunto. La colonna sonora composta da brani tipici degli anni 50′ non risulta mai fuori luogo, variando tra generi come il Country, il Blues ed il Gospel. Inoltre il cast del film offre una prestazione formidabile. Tutti gli attori si sono calati nei panni dei propri personaggi in modo ineccepibile, dimostrandosi dei grandi interpreti.
Menzione d’onore per Tom Holland che se l’è cavata alla grande anche in un ruolo diverso da quello che è solito interpretare. Robert Pattinson e Bill Skarsgard ancora una volta danno conferma della loro grande bravura. Nonostante la maggior parte dei personaggi, ad esclusione di Arvin, non abbiano una grande caratterizzazione, gli interpreti hanno dato una marcia in più. Il protagonista infatti, seppur non venga mai esplicitato, è Arvin ed è l’unico ad avere un vero approfondimento, mentre i comprimari vengono analizzati unicamente in superficie e servono ad arricchire la storyline del ragazzo. Uno dei problemi di questo film è proprio l’eccessivo numero di linee narrative, o meglio, la sbagliata gestione di queste. Andando avanti la pellicola si focalizza sempre più sul ragazzo; così facendo le storie degli altri personaggi perdono fascino e restano sempre un gradino al di sotto della vicenda principale, contribuendo a rallentare il ritmo del film.
Considerazioni finali – Le strade del Male, la recensione
Le strade del Male ha una durata di 2 ore e 18 minuti. Considerando la lunghezza e il ritmo volutamente lento e riflessivo, il film potrebbe sembrare lungo e noioso. Scavalcato questo ostacolo però il film riuscirà a colpirvi. Gli eventi messi in scena infatti sono molto interessanti ed il passaggio da una storyline all’altra contribuisce a creare dei mini-cliffhanger che aumentano la tensione. Ciò nonostante la pellicola risulta essere fin troppo didascalica. La presenza del narratore infatti, seppur gradita, va a sommarsi alla ripresa di scene già viste. Campos effettua vari salti temporali e ritornando al presente della storia ripropone scene già viste per ricollegarsi a quanto mostrato.
Oltre ad allungare il minutaggio della pellicola la necessità di esplicitare tutto risulta eccessiva, in un film che rimane piuttosto aperto alle interpretazioni. In conclusione, la pellicola non è priva di difetti ma potrebbe essere la consacrazione di un nuovo regista che nel bene o nel male regala un bel film. Come accennato nell’introduzione di questa recensione, Netflix aggiorna il proprio catalogo costantemente e la maggior parte delle volte con prodotti discutibili; questa volta non è andata così. Le strade del male è una storia avvincente, cupa e introspettiva, che per quanto lenta terrà lo spettatore incollato allo schermo. Che possa piacere o meno, a parer nostro questo film merita una visione.
Le strade del Male
Voto - 8
8
Lati positivi
- Cast stellare, in particolare Tom Holland, Robert Pattinson e Bill Skarsgard
- Lato Tecnico: regia, fotografia e colonna sonora
- Sottotesto relativo alla malvagità dell'uomo ed alla fede Cristiana
Lati negativi
- Didascalismo eccessivo
- Mal gestione delle varie storyline che influiscono sul ritmo del film