Lilli e il Vagabondo: recensione del remake disponibile su Disney+
Recensione di Lilli e il Vagabondo, versione rivista del classico Disney, esclusiva della piattaforma Disney+
Era il 1955 quando Walt Disney produsse il quindicesimo classico da lui firmato. Lilli e il Vagabondo è sempre stato uno dei film meno ricordati del numeroso elenco della Disney, ma ha sempre avuto spazio tra i ricordi di quanti lo abbiano visto da piccoli. Forse consapevole di questa concezione “minore” del film, Disney ha deciso di non riportarlo sul grande schermo. Proprio questo distingue Lilli e il Vagabondo, di cui parliamo in questa recensione, dal filone di classici rivisitati a cui Disney sta lavorando in questi anni. Lilli e il Vagabondo è, infatti, il primo remake di un classico Disney disponibile esclusivamente in streaming e, nello specifico, su Disney+. Da una c’è la decisione di concedere la visione di questo film esclusivamente ai nuovi abbonati della piattaforma; dall’altra c’è senz’altro la consapevolezza che al cinema non avrebbe sbancato il botteghino.
Dunque, i due cagnolini si uniscono alla schiera di film Disney che hanno subito, tra molte virgolette, un restauro. Dopo le aspre critiche unite a grandi incassi che hanno registrato film come Il Re Leone, Aladdin o La bella e la bestia, eccoci di fronte al nuovo arrivato. Nella recensione di Lilli e il Vagabondo ci saranno ben pochi richiami al film originale, dal momento che ormai è più che chiaro lo schema con cui Disney realizza questi remake. Salvo poche divergenze di trama, infatti, i film restano molto simili agli originali e si limitano a trasporre la vicenda in chiave tecnica moderna. Passando dal cartone animato al live action, però, è indubbio che qualcosa si perda, soprattutto nella resa dei due protagonisti principali. Dei personaggi di Lilli e il Vagabondo parleremo più avanti, ora entriamo nella recensione.
Indice
Lilli e il Vagabondo – Trama
La trama è quasi del tutto simile a quella del film originale. La notte di Natale, Gianni regala a sua moglie una scatola molto grande, che contiene Lilli, una cucciola di cocker spaniel. Lilli viene accolta con grande gioia dalla sua nuova famiglia e da subito riesce anche ad ottenere un posto nel letto matrimoniale, ma “solo per stanotte”, dirà Gianni. La vicenda si sposta di qualche anno in avanti, e vediamo come la frase dell’uomo sia stata vana, dal momento che Lilli dorme ancora nel letto insieme a loro. I suoi padroni decidono finalmente di regalarle una medaglietta da indossare. Lilli è entusiasta della cosa e decide di andare a condividere la sua gioia con i cani dei vicini: Fido e Jacqueline. Ora Lilli ha ufficialmente una casa.
Chi non ha una casa né un posto dove stare è Biagio, detto Vagabondo per via del suo stile di vita. Biagio è perseguitato dall’accalappiacani, ma riesce sempre a sfuggirgli. Durante una fuga si trova per caso nel cortile di Fido, e Lilli, scambiandolo per l’amico, gli confessa che i suoi padroni la trascurano da un po’. Biagio esce allo scoperto, spaventando Lilli, in un primo momento. Le dice che viene trascurata perché sicuramente in casa sta per arrivare un bebè, e lei dovrà andar via. Un giorno Lilli viene lasciata a casa con zia Sara e i suoi due gatti, che mettono sottosopra il soggiorno. Zia Sara accusa Lilli del caos e la porta in un negozio dove le compra una museruola. Lilli fugge via e incontra di nuovo Biagio. I due vivranno insieme peripezie, inseguiti dall’accalappiacani, fino a dover decidere tra la famiglia e la libertà.
Lilli e il Vagabondo – Recensione
Effettivamente non si avvertiva nell’aria il bisogno di questo film. Con molta probabilitià non è per vedere Lilli e il Vagabondo che gran parte dell’utenza di Disney+ sottoscriverà un abbonamento. Se la prima parte della visione vi trascinerà nel mare dei ricordi, la seconda vi porterà nell’oceano delle domande. Sì, perché c’è da chiedersi il senso di un film che non riesce a trasmettere la magia del classico a cui è ispirato. Lilli e il Vagabondo non era un grande film, ma riusciva a riempire il cuore dello spettatore con quelle linee e quei colori tipici della Disney, che ovviamente questa versione non ha. Intendiamoci subito, non è un brutto film. Non potrebbe esserlo dal momento che è quasi la copia dell’originale. C’è da dire che non è un film che tiene incollati allo schermo e, anzi, a volte dà l’impressione durare un filino troppo.
I cambiamenti nella trama sono talmente sottili da risultare insignificanti. Se non fosse ispirato ad un film che ormai ha una certa età diremmo che la vicenda narrata è banale. Ormai di storie di cani e di padroni ne abbiamo a bizzeffe, dunque l’entusiasmo non è più quello del pubblico di metà anni ’50. Non c’è innovazione dal punto di vista grafico come è stato per Aladdin o il Re Leone. Sembra di star vedendo un film concepito per il piccolo schermo, e così difatti è, ma l’amaro in bocca non può che rimanere. Certo, la qualità della realizzazione è comunque altissima. Se questi sono i film meno belli di Disney+ c’è solo da ben sperare per il futuro. Il film è chiaramente figlio della poca credibilità della sua storia nella trasposizione live action. Due cani cartoon che si baciano producono un effetto, due cani reali con qualche ritocco non possono replicarlo.
Lilli e il Vagabondo – Aspetti tecnici
Non si possono certo portare le stesse critiche al comparto tecnico che risulta essere impeccabile. Ci sono sequenze che rendono la regia degna di nota. Su tutte l’inizio e la fine, che riescono ad immergere totalmente lo spettatore nell’atmosfera del film. La fotografia vorrebbe ricreare quel’aura patinata del cartone anni ’50, non sempre riuscendoci appieno, ma fornendo delle inquadrature sempre ben calibrate e piacevoli. La sequenza più nostalgica e meglio riuscita è ovviamente quella del ristorante. Sopra tutto, però, si erge la colonna sonora, pilastro portante del film. Non ci riferiamo a quelle poche canzoni cantate, che non sono in realtà nulla di che. La musica jazz che compone la colonna sonora rende molto bene come accompagnamento. Un’altra sequenza apprezzabile è, infatti, quella della barca su cui cantano i protagonisti.
Fondamentale è l’analisi della resa grafica dei protagonisti: gli animali. Già con il Richiamo della foresta, Disney ci aveva abituato alla magistrale gestione di un animale interamente in CGI. Con Lilli e il Vagabondo, ed è punto focale della recensione, siamo agli stessi alti livelli. Sappiamo che i cani che interpretano i due protagonisti sono veri, ma sappiamo anche che in alcune scene sono stati ritoccati. Bene, sarà praticamente impossibile trovare le differenze tra le due versioni degli animali. Gli attori invece non sono altrettanto convincenti. Gianni e la moglie sono quasi meno espressivi delle loro controparti cartoonesche. Su tutti spiccano l’accalappiacani e l’esilarante cameo di Ken Jeong, che interpreta il medico. Il cane, invece, più divertente è Jacqueline, curata nei minimi dettagli, che prende il posto di Whisky, presente nell’originale.
Considerazioni finali
A questo punto, anche per Lilli e il Vagabondo, come dopo ogni recensione, sorge l’arduo quesito: è da vedere? Sì. Una risposta secca che tiene conto del fatto che chi non ama la Disney e i suoi classici (ammesso che esista qualcuno di simile) abbia escluso a prescindere la visione del film. Non vi aspettate di provare emozioni esagerate o di trovarvi di fronte ad un’opera capitale. Lilli e il Vagabondo, come detto anche prima nella recensione, non è questo. Sicuramente al botteghino non avrebbe incassato grandi cifre, e dunque la scelta dello streaming si rivela fortunata. Per un pubblico di bambini si rivelerà un film molto adatto. Se non avete mai visto la versione originale e siete in dubbio su quale vedere prima, scegliete il cartone.
Non si tratta di esaltazione dell’antico o di critica aspra verso il nuovo, ma semplicemente di buon senso. Lilli e il Vagabondo degli anni ’50 è questo film e viceversa. Però, non avendone visto neanche uno, correte il rischio di scegliere di non voler vedere l’altro. Siamo solo agli inizi della sua “breve vita”, ma Disney+ ha già fatto sentire chiaramente la sua voce. La guerra alle altre piattaforme è stata ufficialmente dichiarata. Difficilmente la base molto ampia di cui Disney gode consentirà alle altre di prevalere, i numeri parlano già chiaro. Sulla piattaforma troverete decine di film che meritano di essere visti più di una volta. Non possiamo dire che Lilli e il Vagabondo meriti di essere visto e rivisto, ma merita comunque la sufficienza piena.
Lilli e il Vagabondo
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Comparto tecnico impeccabile
- Ottima colonna sonora
Lati negativi
- Del tutto simile all’originale
- Attori poco convincenti