Loki: recensione della serie Marvel sul dio dell’inganno
Loki è tornato per la terza volta dopo la morte, ma anche questa volta vi è sotto un inganno
Era chiaro sin dall’inizio che con Avengers: Endgame il primo grande arco narrativo dei Marvel Studios si sarebbe chiuso; ciò che rimaneva avvolto nel mistero era: cosa sarebbe successo dopo? A causa della pandemia il MCU si è fermato per quasi due anni, ma anche senza lo stop non ci saremmo aspettati un ritorno del genere. Facendo due conti, i prodotti Marvel previsti per il 2021 sono ben 10, tra film e serie tv; precisamente 4 lungometraggi, 5 serie live-action ed una serie animata. Kevin Feige con la Fase 4 sembra aver pensato ad un ampliamento degli orizzonti, ingrandire l’universo a più non posso avvicinandosi sempre di più alla struttura della controparte cartacea. Loki, la nuova serie di cui vi proponiamo la recensione è il primo passo verso quell’obbiettivo.
Gli show televisivi sono ancora una novità per il pubblico e con WandaVision e Falcon and The Winter Soldier non era ben chiaro quali effetti avrebbero avuto sulla macro-trama generale. Per cui viste anche le ingannevoli affermazioni degli attori durante il rilascio delle serie, si faticava a credere alle parole di Feige quando parlava di un impatto generale sull’intero universo. Al di là del “grande piano”, bisogna considerare anche Loki in quanto serie televisiva presa a sé stante e se l’hype per il futuro è tanto, si deve sottolineare come questa non sia una serie perfetta, anzi. Dopo due show tanto acclamati, Loki è la prova del 9, il terzo tentativo della Marvel, e possiamo assicurarvi che, nel bene o nel male, le cose sono andate diversamente dal solito.
Indice
- Trama: “here we go again”
- Il quartier generale del tempo
- Viaggi nel tempo o versioni alternative?
- Considerazioni finali
Trama: “here we go again” – Loki, la recensione
Durante gli eventi di Avengers: Endgame, i vendicatori sono tornati indietro nel tempo per recuperare le gemme dell’infinito; nel farlo, però, permettono a Loki di rubare il Tesseract e fuggire via. Questa versione di Loki è ferma ancora alla battaglia di New York, poco dopo la sua sconfitta contro gli Avengers, con la differenza che questa volta è riuscito a fuggire. Poco dopo essere scappato, però, degli agenti armati di bizzarri bastoni luminescenti lo catturano e lo trascinano via. Questi fanno parte della TVA (Time Variance Authority), un’organizzazione che monitora il flusso dello spazio e del tempo. Non era previsto che Loki sfuggisse alla sua cattura, la fuga ha reso questa versione una variante, un Loki alternativo che non sarebbe dovuto esistere.
Il tempo scorre in un unico flusso e ogni qualvolta una variante tenta di evadere dal percorso prestabilito genera un’anomalia; questi eventi comporterebbero la frattura della Sacra Linea Temporale ed il caos totale. Per questo motivo gli agenti intervengono, catturano e processano le varianti cancellandole dall’esistenza. Loki però è più di una semplice variante, è il dio dell’inganno e un agente con le sue capacità potrebbe tornare utile. Gli viene fatta così un’offerta: collaborare con la TVA per sventare una pericolosa minaccia, oppure essere cancellato. “Scelta difficile” potrebbe pensare qualcuno, ma non Loki, che si ritrova così invischiato in una caccia all’uomo tra lo spazio e il tempo.
Il quartier generale del tempo – Loki, la recensione
Come la serie precedente anche Loki adotta il formato di 6 episodi a cadenza settimanale e come accaduto con WandaVision, lo show ha generato sempre più attesa ed aspettativa con il passare del tempo; ma partiamo dall’inizio. Loki prende il via con un’introspezione e un approfondimento psicologico dei personaggi che non ci saremmo aspettati. I primi due episodi esplorano il carattere del protagonista ed il suo rapporto con l’agente Mobius interpretato da Owen Wilson. Quest’ultimo sembra essere l’unico ad avere fiducia in lui e nonostante tutto pensa che possa ancora cambiare. I due hanno grande chimica e si vede chiaramente la passione ed il divertimento che gli attori hanno provato interpretando i personaggi. Il rapporto tra Loki e Mobius funziona addirittura meglio di quello tra Bucky e Sam; protagonisti di una serie che si supponeva dovesse avere atmosfere da buddy movie.
L’intera TVA è presentata nelle fasi iniziali e sin da subito cattura l’attenzione dello spettatore. La base dell’agenzia ha un’estetica retrò con vecchi computer e infinite montagne di fascicoli, mentre gli agenti si dividono tra burocrati e quelli che lavorano sul campo. Il contesto fantascientifico funziona incredibilmente bene grazie ad una cura delle scenografie e dei costumi che fanno sembrare la TVA una sorta di FBI temporale. Inoltre sono presenti numerose citazioni e riferimenti a prodotti fantascientifici del passato oltre ai numerosi easter egg riferiti ai fumetti Marvel. Proprio perché si occupa del controllo del tempo la TVA si muove entro confini nebulosi e poco chiari. Durante il corso della serie infatti non sempre le spiegazioni fornite tornano e più volte ci si rende conto di incongruenze ed elementi inspiegabili; evidenziate ancor di più proprio dalla cadenza settimanale.
Viaggi nel tempo o versioni alternative? – Loki, la recensione
Ciò che viene mostrato in Loki non si era mai visto nel Marvel Cinematic Universe. Il viaggio nel tempo è stato introdotto nell’ultimo film sugli Avengers eppure restava ancora un argomento delicato ed incerto. Puntare tutto sulle manipolazioni temporali ed addirittura aggiungere il mistero delle Varianti/Versioni alternative dei personaggi forse è stato un po’ troppo. Alla fine della corsa le spiegazioni fornite risultano soddisfacenti ed appaganti, ma se si analizza con la lente quanto realmente successo ci si rende conto che molti tasselli mancano al puzzle. Continuando con il paragone, come le serie passate, anche in Loki si è deciso di risolvere tutte le sottotrame nell’ultimo episodio con il rischio di portare a conclusione poco e niente. In questo caso ci sono però ben due differenze. La prima e forse più importante è che Loki avrà una seconda stagione, il che permette di rinviare eventuali misteri al futuro.
In secondo luogo l’ultima puntata è un lungo ed intricato spiegone, di quelli in cui personaggi si siedono attorno ad un tavolo con un caffè e risolvono i problemi. Passando oltre la messa in scena, i problemi non vengono risolti tutti e numerose questioni restano inspiegate, perlomeno vi è la parvenza di un finale che si possa definire tale. La regia, in particolare nell’ultimo episodio, ma si può allargare il discorso all’intero insieme di puntate, conferisce al tutto un’eleganza e maestosità degna del personaggio protagonista. Il suo viaggio lo porta da un pianeta all’altro combattendo minacce colossali sempre più pericolose e finalmente anche in una serie Marvel riusciamo a percepire l’epicità della missione. Missione narrata però con un ritmo fortemente discontinuo, con puntate quasi riempitive che spezzano il crescendo.
Considerazioni finali
Dunque, dopo il terzo show rilasciato su Disney+, la Marvel ha fatto centro con queste serie? Si e no. Per quanto riguarda Loki, lo abbiamo già detto in questa recensione, è un turbinio di emozioni e momenti epici. Il suo problema è il come si arriva allo sconvolgente finale. Troppe volte la narrazione della serie si sofferma per dare spazio a rapporti già sviscerati o elementi poco utili alla storia, quasi si sentisse il bisogno di allungare il brodo. Il problema principale di Loki è il suo essere intricato e complesso, un groviglio che nemmeno gli sceneggiatori sono riusciti all’apparenza a srotolare. Piuttosto che proseguire con la storia e svelare il mistero puntata dopo puntata, hanno cercato di ridurre tutto al finale e inevitabilmente determinate parti risultano superflue, o quantomeno prolisse, proprio perché la storia non procede.
Per quanto riguarda il lato tecnico non c’è molto da dire, ormai è chiaro che i prodotti Disney+ hanno un budget esorbitante e i registi scelti riescono sempre a tirar fuori idee interessanti. Con Loki la Marvel ha rivelato le sue carte, ha dimostrato l’impatto che le serie possono avere sull’intero universo e gettato le basi per il futuro. Purtroppo però, nonostante i tanti pregi, restano dei difetti che accomunano questi prodotti e ormai è lampante che la scrittura non sia il loro forte. L’impressione è quella di voler architettare storie epiche e di grande portata per poi ridurle ad una scaramuccia verso le fasi finali; quasi non fossero convinti o avessero paura di andare fino in fondo e rischiare. Nessuna serie rilasciata fin ora ha saputo convincere pienamente, ma Loki è stata la migliore finora e se questi sono i presupposti non vediamo l’ora di scoprire cosa ci aspetta.
Loki
Voto - 8
8
Lati positivi
- Introspezione psicologica del personaggio di Loki
- Storia epica e di forte impatto per il futuro del MCU
- Lato tecnico: regia, effetti visivi, scenografia e colonna sonora
Lati negativi
- Incongruenze ed elementi non spiegati
- Ritmo discontinuo che interrompe più volte il climax
- Finale soddisfacente ma che non risolve tutti i misteri