L’universo in espansione di Ashley Garcia: recensione della serie Netflix
Un genio alle prese con l'adolescenza, e una combriccola di amici e parenti tutta particolare
Ashley è una giovanissima studentessa fresca di dottorato, che decide di trasferirsi per un po’ dallo zio Victor per lavoro: la NASA l’ha voluta come membro del team, e lei non vede l’ora di tuffarsi in questa nuova avventura. Ecco la recensione della nuova serie targata Netflix, L’universo in espansione di Ashley Garcia, di Seth Kurland (produttore di Speechless e Melissa & Joey) e Mario López (attore e conduttore tv). Si tratta di una sit-com teen, che ricalca le serie per ragazzi di Disney Channel e Nickelodeon.
La prima stagione è composta da 8 episodi, della durata di mezz’ora ciascuno. Fanno parte del cast Paulina Chávez nei panni della protagonista Ashley Garcia e Jencarlos Canela alias zio Victor. Troviamo poi i nuovi amici Tad (Conor Husting) e Stick (Reed Horstmann), e l’amica d’infanzia Brooke (Bella Podaras). La serie dal sapore latino ha in cantiere per Netflix 16 puntate, che presuppongono già una seconda stagione.
Non possiamo permettere agli altri di dirci quello che dobbiamo fare! (Ashley)
Indice
La trama – L’universo in espansione di Ashley Garcia recensione
Ashley Garcia è una 15enne molto sveglia, che a 9 anni stava già frequentando il college, mentre ora si ritrova a collaborare con la NASA, al JPL (Jet Propulsion Laboratory), come ingegnere robotico e scienziato dello spazio. Per svolgere il suo nuovo lavoro però deve trasferirsi per un periodo dallo zio Victor, che abita a Pasadena, vicino al laboratorio. Nonostante le ferree raccomandazioni della madre bacchettona, la ragazza è decisa a viversi finalmente un po’ della sua adolescenza. Con le prime cotte, le prime prove di amicizia e la necessità di confrontarsi con il mondo esterno.
Lo zio Victor comincia ad entrare nell’ottica genitoriale, dato che adesso deve badare alla nipote, anche se sembra poco deciso ad abbandonare la sua routine da latin lover e eterno Peter Pan. Promessa del calcio con i Dallas Cowboys, adesso fa il coach per una squadra di ragazzi delle superiori ed è co-proprietario della caffetteria Pat’s. Quando Ashley piomba nella sua vita, è costretto a rivedere le sue priorità ma tenta i tutti i modi di farla sentire a casa, presentandole alcuni suoi allievi, tra cui Tad, del quale la giovane si innamora subito. Riuscirà Ashley a portare avanti i suoi nuovi e difficili compiti alla NASA, in contemporanea alla sfida quasi impossibile di superare l’adolescenza?
Quanto contano i sogni – L’universo in espansione di Ashley Garcia recensione
Se perdi i tuoi sogni, perdi anche parte di te stessa. (Victor)
Ashley ha studiato duramente da tutta la vita. Per questo non ha molti amici e non sa cosa sia la vita sociale, complice anche una mamma oppressiva e severa. Quando le capita l’occasione di avvicinarsi al sogno di lavorare alla NASA, sente che non può rifiutare, nonostante la paura di non farcela. Quando arriva dallo zio, ad accoglierla c’è l’amica d’infanzia Brooke, diventata la ragazza modaiola e popolare del posto, e alcuni giocatori della squadra di calcio dello zio. Ashley comprende all’improvviso quanto sia importante per lei provare ad essere adolescente, innamorarsi per la prima volta, andare al ballo, partecipare ad un pigiama party. Teme però che queste distrazioni possano allontanarla dal suo obiettivo. Che valga la pena, abbandonare tutto per lo studio? Non sarebbe più semplice non essere sempre considerata la “secchiona” strana e impacciata? Sì, però quella non sarebbe la vera Ashley.
Dobbiamo cercare di essere il più possibile fedeli a noi stessi, per quanto i nostri sogni possano sembrarci irrealizzabili o incompatibili con il resto della nostra vita. Se perdiamo quelli, ci perdiamo, come la voglia di migliorare sempre e superare i paletti fisici e mentali che ci siamo imposti. Perseguire un obiettivo aiuta a non farsi demoralizzare e a sentire di avere uno scopo. Ashley tenta così di coltivare le passioni scientifiche ma anche i rapporti sociali. Non è l’unica assalita dai dilemmi: lo zio ha inseguito il sogno del calcio professionale fino a quando non ha abbandonato, e ha accantonato anni prima la passione per la musica non ritenendola abbastanza forte. Adesso è coach e proprietario di un locale, ma sente che dentro di lui quei fuochi non si sono ancora spenti. Quanto contano, in definitiva, i sogni?
Telenovela e serie tv americana
La telenovela nasce in Brasile con non poche difficoltà, ma comincia ad attirare l’attenzione dagli anni 60 del 1900, proponendo agli spettatori puntate brevi e a cadenza giornaliera. Le sue caratteristiche sono tenere alta l’attenzione dei telespettatori tramite assurdi colpi di scena, plot twist e rivelazioni scioccanti di un nucleo familiare. La serie tv americana invece deve le sue origini ai teledramas della metà del ‘900, di impostazione teatrale e sempre a puntate. Ognuna di queste seguiva un genere o un argomento ma i protagonisti cambiavano di volta in volta. Come si può notare, già dal principio le caratteristiche delle serie latine e americane differivano parecchio, ed è solo negli ultimi tempi che si cerca di far coesistere i due mondi, apparentemente così lontani.
Nel suo piccolo, è quello che tenta di fare anche L’universo in espansione di Ashley Garcia: ricalca le serie tv classiche, i protagonisti sono per la maggior parte con sangue latino e non c’è alcun riferimento allo stile della telenovela, come avviene per esempio in Jane the Virgin. Se in quest’ultima serie i meccanismi principali della telenovela sono presenti ma solo al fine di omaggiarli e prenderli bonariamente in giro, qui invece ci sembra di guardare una nuova Big Bang Theory. Con le risate registrate che partono ad ogni battuta e l’obiettivo di ironizzare e intrattenere, senza prendersi mai troppo sul serio. La serie di López e Kurland quindi dissemina all’interno delle puntate delle pillole di cultura latina; in particolare alcune informazioni storiche sul Messico, paese d’origine dello zio di Tad, amico della protagonista, e informazioni sulla cucina tipica della famiglia Garcia.
Considerazioni tecniche – L’universo in espansione di Ashley Garcia recensione
La serie si rivolge ad un pubblico molto giovane, e questo lo si deduce sia dal taglio semplicistico della trama, sia dai messaggi che lancia. In un universo “seriale” pieno di adolescenti emancipati e irrealisticamente indipendenti, da Gossip Girl a Riverdale, questa sit-com guarda invece a contenuti “puliti”, privi di riferimenti ad alcol, sesso e drammi. Solo una ragazzina alle prese con le prime esperienze, ma senza i pericoli della vita reale. Il prodotto Netflix promette di strappare un sorriso senza troppe pretese, e i riferimenti alla cultura latina pur restando un format americano lo rendono interessante. Da un punto di vista tecnico, le riprese sono esclusivamente interne: si tratta di set interamente costruiti negli studios e piuttosto semplici. Nelle 8 puntate della prima stagione, si vedono pochissimi ambienti, come la casa di Victor e Ashley, la caffetteria e il laboratorio della NASA.
Le inquadrature sono spesso campi totali che mostrano l’intero spazio di una stanza, e i piani più ricorrenti sono medi e americani, volti a porre attenzione anche allo spazio che circonda gli attori. Per quanto riguarda il sonoro, un jingle ricorrente segna il passaggio da una situazione all’altra, e i dialoghi si caratterizzano per essere botta e risposta ironici. Tutto sommato è una serie adatta alle famiglie, per la storia raccontata dal punto di vista di una ragazzina che comincia ad affacciarsi al mondo reale ma che è ancora molto protetta e tutelata. È scorrevole grazie alla durata degli episodi e al dinamismo delle scene molto corte e suddivise dalla colonna sonora. Questi pregi vengono meno se il pubblico è adulto; la trama semplicistica e non originale potrebbe annoiare e incuriosire poco. Resta comunque un prodotto godibile, che merita la sufficienza e che permette di tuffarsi nella spensieratezza più totale.
L'universo in espansione di Ashley Garcia
Voto - 6
6
Lati positivi
- Una storia per tutta la famiglia
- Puntate brevi e scorrevoli
Lati negativi
- Una trama non molto originale
- Potrebbe risultare noiosa per un pubblico adulto