Marcel the Shell: la recensione del film d’animazione di Dean Fleischer Camp candidato agli Oscar
Al cinema ci sono una nuova storia e un nuovo amico: Marcel the Shell, candidato agli Oscar 2023, è in sala dal 9 febbraio (e noi vi consigliamo di non perderlo)
Marcel the Shell è il lungometraggio d’esordio di Dean Fleischer Camp, un mockumentary girato tra live-action ed animazione in stop-motion. Un’impresa tecnicamente notevole e una scelta ambiziosa, quella rinunciare alla CG, perfetta per restituire il massimo del realismo possibile. È il 2010 quando Dean Fleischer Camp carica su YouTube un cortometraggio intitolato Marcel the Shell with Shoes On, scritto insieme a Jenny Slate, che alla piccola conchiglia che indossa le scarpe e ha un occhio solo presta anche la voce. Il simpatico protagonista del video conquista la piattaforma e Dean Fleischer Camp dedica alle sue avventure altri due corti (il primo del 2011, il secondo del 2014) e due libri prima di impegnarsi, ancora insieme a Jenny Slate, nella realizzazione del lungometraggio. Al cinema dal 9 febbraio, Marcel the Shell è uno dei protagonisti dell’Award Season di quest’anno e ha ottenuto una candidatura agli Oscar 2023 come Miglior film d’animazione.
Marcel è una conchiglia alta poco più di tre centimetri che vive insieme a nonna Connie in una casa che Dean (interpretato dallo stesso regista) affitta su Airbnb. Incuriosito dai suoi piccolissimi coinquilini, Dean decide di girare un documentario su di loro. Mentre nonna Connie si dedica all’orto e alla cura dei piccoli animali che popolano il giardino, Marcel escogita ogni genere di stratagemma per muoversi in uno spazio per lui fuori misura, vivere comodamente e anche divertirsi un po’. Marcel e Connie sono rimasti soli in quella casa dopo la traumatica separazione dal resto della loro comunità. Il legame tra i due è fortissimo, ma entrambi sentono la mancanza del resto della famiglia. Quando Dean pubblica su YouTube il suo documentario, Marcel diventa una star e la sua storia virale. Per la conchiglietta è l’occasione perfetta per mettere a frutto nel modo migliore tutta questa notorietà e cercare la sua famiglia.
Indice:
Un senso di meraviglia – Marcel the Shell recensione
C’è un senso di meraviglia che permea Marcel the Shell. Sin dal primo momento in cui lo si vede comparire sullo schermo, Marcel conquista chi guarda. È un tipetto intraprendente, curioso, positivo, uno che ha imparato a ricostruirsi una vita facendo tesoro di quel che gli è rimasto nel momento in cui tutto sembrava perduto. La conchiglietta con le scarpe non si è certo persa d’animo quando, in maniera totalmente inaspettata, è stata bruscamente separata dalla sua famiglia. Marcel si è piuttosto concentrato su quanto ancora la vita poteva offrirgli. O meglio, su quanto lui in prima persona poteva prendersi di bello dalla vita, senza mai perdere la speranza di potere, un giorno, ricongiungersi con la sua comunità. Con nonna Connie accanto, che gli ha insegnato in ogni momento a leggere il mondo, pur con tutte le sue avversità, attraverso una lente d’ingrandimento fatta tanto di meraviglia quanto di necessaria concretezza.
È letteralmente impossibile, lo diciamo fin da subito, non lasciarsi catturare da Marcel. Dean Fleischer Camp ce lo presenta intento a muoversi in uno spazio che se è certo troppo grande per i suoi tre centimetri e mezzo non lo è affatto per la sua enorme immaginazione, né per la sua intraprendenza senza confini. Restiamo incantati e il senso di meraviglia di Marcel diventa il nostro. Buffo col suo occhio solo e con le sue scarpette, sveglio e con la risposta sempre pronta, il protagonista di Marcel the Shell è manifestamente pensato per essere irresistibile. Tempo zero e tra noi che guardiamo e quel che accade sullo schermo non c’è più alcuna distanza mentre la storia, che è semplice quasi in maniera disarmante, svela la profondità dei suoi risvolti.
Piccole cose per cuori grandi
Marcel the Shell parla di affetto e ricordi, di perdita, di speranza e di paura. Racconta dell’importanza delle piccole cose per i cuori grandi, con genuinità e delicatezza. Il tutto senza macchiarsi di retorica, che non ha spazio nelle dinamiche di una storia limpida, in cui è facilissimo rivedersi e ritrovarsi. Perché Marcel è un piccolo eroe imperfetto che, pur determinato e ottimista, non teme di abbandonarsi alle incertezze e scoprire il fianco alle debolezze. Ed è in questi momenti che trova in nonna Connie una formidabile spalla cui appoggiarsi.
Quello di Connie – splendidamente doppiata da Isabella Rossellini – è un altro personaggio che ruba il cuore. Per certi versi, forse addirittura più del piccolo Marcel. Nonna Connie, dolce e risoluta nel suo guscio segnato dal tempo, è tutto quel che a Marcel è rimasto dopo la separazione dalla sua comunità. Il loro è un legame strettissimo e chi guarda potrà certo ritrovare in nonna Connie echi di una risposta emotiva profonda e personale. Dean Fleischer Camp, dentro e fuori lo schermo, racconta questo legame esaltandone i tratti poetici, anche nei più piccoli dettagli resi indimenticabili dalla splendida tecnica di animazione.
Peaceful Easy Feeling – Marcel the Shell recensione
C’è una bella canzone degli Eagles, Peaceful Easy Feeling, che Marcel intona in un momento particolarmente toccante del film e che si può prendere in prestito per sintetizzarne il messaggio. Marcel the Shell racconta proprio di quel peaceful easy feeling, quel sentimento di pacifica serenità che si prova quando l’amore ci rende completi. Sia esso amore per una persona, per un luogo o per un ricordo. O magari anche “solo” per quelle piccole cose la cui importanza fa grande un cuore. Marcel the Shell, nella sua poesia, ci ricorda che quel sentimento è a portata di mano anche quando tutto sembra perduto.
Anche le cose più belle nella vita sono destinate a finire, occorre esserne consapevoli e occorre concedersi il lusso di salutarle come si deve. E se il dolore è parte inevitabile di qualunque esistenza, Marcel ci ricorda che c’è sempre qualcosa per cui valga la pena sorridere. Scontato? Forse. Confortante? Senz’altro. Il film di Dean Fleischer Camp, in fondo, parla di ognuno di noi e a ognuno di noi riuscirà certo a parlare in maniera diversa. Chiunque potrà rivedere un pezzetto di sé in questa storia tanto semplice quanto poetica, tanto immediata quanto profonda. Un piccolo grande gioiello che vi consigliamo di non lasciarvi sfuggire.
Marcel the Shell
Voto - 8
8
Lati positivi
- Marcel e nonna Connie sono i protagonisti irresistibili di un mockumentary impeccabilmente girato tra live-action ed animazione stop-motion
- Un film dolce, poetico e profondo in grado di legarsi in maniera indissolubile alle corde emotive di chi guarda