Mistero a Crooked House – Recensione del film tratto dal romanzo di Agatha Christie
“IN OGNI FAMIGLIA PUO’ NASCONDERSI UN ASSASSINO”
Sono queste le tagline del film “Mistero a Crooked House”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo giallo di una dei maestri del genere: Agatha Christie. Un film che inizialmente può lasciare un po’ dubbiosi, sconvolgendo poi però con un finale pieno d’effetto in cui vediamo il registro filmico cambiare radicalmente.
Eccovi la recensione di “Mistero a Crooked House”, adattamento tratto dall’omonimo romanzo giallo di Agatha Christie.
Il film si apre in uno di tre principali scenari dove si svolgerà tutto il film, è quello del ricordo. Siamo infatti a Il Cairo, dove conosciamo il nostro protagonista, il detective Charles Hayward. Egli ha una relazione con Sophia Leonides, nipote di un ricco magnate greco: Aristides Leonides. Quest’ultimo muore in circostante molto misteriose, si verrà a sapere poi che egli è stato assassinato.
Starà allora al detective trovare l’assassino, sotto richiesta dell’amata Sophia la quale le ha promesso la mano qualora avesse svelato il mistero. Ma non sarà così semplice! Poichè nella grande magione inglese “Crooked House”, il detective dovrà trovare l’assassino tra un gran numero di sospettati: tutta la grande famiglia Leonides. Tutti i parenti del patriarca Aristides, stretti e acquisiti, hanno infatti un papabile movente per aver commesso l’omicidio. Riuscirà, inoltre, il detective Hayward a scindere tra il dovere e i fatti di cuore? Per scoprirlo, guardate il film.
Cast e personaggi:
Nel cast troviamo presenti attori di una certa rilevanza, tra tutti spicca più in alto la stella di Glenn Close che in questo film interpreta la matriarca della casa, cognata del defunto: Lady Edith. E’ il primo personaggio più forte all’interno della casa, la seconda è Sophia, dalle stesse qualità della nonna ma con molti più segreti. Una donna di ferro e dai puri principi che si capisce farebbe di tutto per tenere al sicuro la sua famiglia; ma, ahimè, anche lei ha i suoi motivi per l’uccisione del marito della sorella defunta. Questi infatti, si era ri-sposato con la seducente ballerina di Las Vegas, molto più giovane di lui: Brenda (Christina Hendricks). Ella, però, a tutti gli effetti non sembra attirare più di tanto le attenzioni del detective, nonostante sia portatrice anche lei di qualche peccatuccio (aveva nel mentre una relazione con l’amministratore degli affari di famiglia: Laurence Brown).
Nel cast troviamo anche Amanda Abbington, la Sign.ra Watson nella seria su Sherlock Holmes con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman. In “Mistero a Crooked House” è la moglie eccentrica, esperta di veleni, del figlio prediletto di Aristides Leonides: Roger (interpretato da Christian McKay). Egli è il minore dei due figli del patriarca della famiglia, fratello del maggiore ed invidioso per le attenzioni del padre: Philip, il quale è sposato con l’attrice di teatro Magda, una donna piena di vizi e che ama l’alcol più della sua famiglia, un’anti-mamma per l’eccellenza.
Nel corso del film sembrano proprio questi ultimi due personaggi quelli che avrebbero potuto, e dovuto, più di chiunque altro assassinare Arisides; sorpresa invece quando **SEGUE SPOILER** in un magnifico montaggio dinamico e colmo di suspance, si scoprirà che a commettere il crudele assassinio del nonno è stata la più piccola della casa: Josephine Leonides. Vittima anch’ella della severità del patriarca, subita forse in maniera più crudele rispetto agli altri membri della famiglia data la sua tenera età.
La dimensione tecnica:
Il film ha spesso un’aria patinata negli interni, soprattutto nel scene dei ricordi a Il Cairo. Inoltre le scene esterne sono spesso caratterizzate da colori spenti e grigi, probabilmente per rimarcare la tipica aria del tempo inglese. Il contrasto è poco, la luce è spesso morbida e soffusa negli interni, ma eccessivamente forte. Scelta conseguenziale o meno, questa caratteristica è concorde con gli elementi della scenografia, tutti estremamente curati. Dai costumi all’arredamento della casa inglese, sembra tutto elaborato nel dettaglio per trasportare lo spettatore nella seconda metà degli anni ’50, epoca questa in cui si svolge la storia.
Mirabile è il montaggio di una delle scene al culmine del film, dove la luce prende tratti psichedelici in netto contrasto con un brano classico inserito da Philip al grammofono d’epoca; la musica da diegetica passa ad essere il potente sottofondo musicale della scena in cui la piccola Josephine balla in maniera frenetica con stile ed entusiasmo. Per finire la coreografia a braccia aperte di fronte all’imponente quadro rappresentante Aristides Leonides, il quale le disse di non proseguire con la passione per la danza poichè la trovava incapace.
Nella labirintica casa è tutto uno spiare e venire spiati, con una piccola aggiunta di voyeurismo. Spiare, d’altronde, è l’abitudine principale della piccola Josephine Leonides, la quale non manca di annotare tutto sul suo diario tenuto scrupolosamente vicino e che si identifica come MacGuffin della storia.
Conclusioni:
Il film nonostante appaia poco digeribile all’inizio, da circa poco più di metà durata comincia a prendere un’andamento sempre più veloce e dal ritmo scandito. Il detective/spettatore è sempre più vicino alla soluzione dell’enigma, che senza però l’aiuto del diario/macguffin non avrebbe potuto risolvere. Finale drammatico ma con una punta di sollievo poichè indicante la fine di questo capitolo tragico capitolo della famiglia Leonides. Ma quanto durerà?
Vi lasciamo con il trailer del film “Mistero a Crooked House”