Mr. Robot – Recensione della terza stagione

Appena terminata negli USA, la terza stagione di “Mr. Robot” ha spazzato via i dubbi emersi con la precedente, raggiungendo un equilibrio strepitoso fra ricerca formale e contenuti. Molte rivelazioni, molti colpi di scena e uno scontro all’orizzonte che si preannuncia clamoroso. Eccovi la nostra recensione fresca fresca!

Ovviamente l’articolo sarà a fortissimo rischio SPOILER ALERT!!

Mr Robot Terza Stagione Recensione

Nessuno è al sicuro?

La seconda stagione ci aveva salutati mostrando il povero Elliott Alderson (Rami Malek) vittima di un colpo d’arma da fuoco. La terza stagione (anzi, la stagione 3.0) ci accoglie mostrandoci che quella ferita ha provocato danni che non potevamo immaginare. Il protagonista non riesce più a parlare con la sua controparte immaginaria, il Mr. Robot interpretato da Christian Slater. Non che questo “nemico/amico immaginario” sia sparito, anzi; semplicemente ha deciso di agire solo quando Elliott non è cosciente. Durante le ore notturne Mr. Robot “usa” il corpo del giovane hacker per compiere le sue imprese e si ritira tra le pieghe della sua psiche una volta assolto il suo dovere.

Questo porta la Malek/Slater a non incrociarsi mai per la quasi totalità della stagione, come se si muovessero su due percorsi paralleli. Tale espediente narrativo porta i due attori a un ulteriore sforzo interpretativo perché, spesso, il passaggio tra le due personalità avviene senza l’uso di trucchi di montaggio ma solo attraverso la recitazione. Vediamo spesso Slater muoversi e parlare come Malek e viceversa, generando un effetto straniante di grande efficacia.

Tutti i personaggi, in realtà, si ritrovano alle prese con drastici cambiamenti. Il piano della fsociety per distruggere il conglomerato malvagio della E Corp ha creato un’instabilità sociale spaventosa. La banda di hacker cinesi “Dark Army”, sempre gestita dal misterioso WhiteRose, intreccia interessi politici ed economici ai danni della E Corp e cerca di annientare ciò che resta della squadra di Mr. Robot. L’energica Darlene (Carly Chaikin) è divisa tra l’affetto verso il fratello Elliott e l’obbligo di collaborare con l’agente FBI Dominique DiPierro (Grace Gummer, bravissima). All’interno della stessa E Corp il CEO Philip Price deve affrontare l’assalto del rivale White Rose ma anche il suo rapporto con Angela Moss (Portia Doubleday), ragazza sempre più vittima delle sue stesse debolezze. Per non parlare di Tyrell Wellick (Martin Wallström), un tempo rivale e ora incerto alleato di Mr. Robot ma divorato dalla sua stessa ambizione. Tutti contro tutti, insomma.

La famigerata Fase 3?




Sam Esmail, creatore della serie e regista di tutti gli episodi della terza stagione, stringe le maglie della rete intorno a tutti i suoi personaggi e lo fa cercando di evidenziarne le interconnessioni. I protagonisti e i comprimari sono le rispettive fonti e cause di ogni guaio, come se si trascinassero tutti a fondo contemporaneamente. Elliott che nella prima stagione innescava l’attacco informatico e che nella seconda cercava di sfuggire alle proprie reponsabilità, ora diventa l’unica speranza di salvare tutti. Il suo percorso emotivo passa attraverso rapporti di fiducia infranti (con Mr. Robot ma anche con Angela, sempre più vicina a WhiteRose) e processi di autocoscienza.

I dieci episodi della terza stagione illustrano una progressiva presa di posizione da parte del ragazzo, perfettamente incarnata da una serie di omaggi a “Ritorno al Futuro Parte II”, il suo film preferito. Elliott sa che, come Marty McFly alle prese con l’almanacco sportivo, esiste un modo per cancellare gli errori passati e riportare tutto alla normalità ma per riuscirci dovrà prendere in mano le redini della sua vita. Così, dopo avere attivato la Fase 1 (l’hackeraggio) del piano della fsociety e alimentato quasi involontariamente la Fase 2 (attentati a decine di sedi diverse della E Corp, uno dei plot twist della stagione), di fronte agli spettatori si palesa l’ombra di una Fase 3. Sarà reale? Sarà un inganno di Elliott per battere sul tempo la Dark Army? L’unica certezza è la trasformazione del nostro protagonista in vero personaggio attivo, quasi il culmine del suo arco narrativo.

Mr Robot Terza Stagione Recensione

Un Update decisamente riuscito

Molti fan di “Mr. Robot” avevano storto il naso di fronte alla seconda stagione. Troppo lenta, troppo lunga, forse troppo compiaciuta nel suo privilegiare “come” raccontare piuttosto che il “cosa”. Grande ricerca estetica e fulminanti idee visive che non si amalgamavano alla perfezione con un’adeguata abilità narrativa. Esmail ha chiaramente capito gli errori commessi e non solo non li ha ripetuti nella terza stagione ma è riuscito ad aggiustare il tiro, tornando quasi ai fasti della prima! Il linguaggio visivo ormai codificato (inquadrature decentrate, musica opprimente, montaggio serrato) si sposa magnificamente con le vicende narrate e la scelta di imprimere un’accelerazione agli eventi risulta la ciliegina sulla torta.

Mr Robot Terza Stagione RecensionePoche variazioni nel cast per puntare sull’approfondimento dei caratteri già introdotti con una significativa eccezione: Bobby Cannavale, new entry di stagione nei panni del misterioso Irving. Baffo malandrino e acconciatura inconsueta, apparentemente un semplice galoppino di WhiteRose, Irving si trasforma nell’arco della stagione in un Mr. Wolf 2.0 (Esmail è un grande fan di “Pulp Fiction”). Abile manipolatore, capace di adattarsi a ogni situazione e probabile ex-compagno del leader della Dark Army, il suo personaggio è tra le sorprese della serie. La sua ingerenza nelle vicende è destinata a ingigantirsi in futuro, considerata la maniera estremamente sanguinaria con la quale si macchia di un omicidio nel finale di stagione.

Considerazioni di Fine-Recensione




Mr. Robot” si conferma una serie capace di giocare con le aspettative, figlia del suo tempo e abile “sfruttatrice” dei sistemi di comunicazione contemporanei. Esmail si diverte a smontare fan theories nate sul web perché è il primo a leggerle (e, talvolta, a veicolarle su forum globali come Reddit). Ormai dotata di uno zoccolo duro di estimatori può permettersi esperimenti arditi come l’episodio 3×05, costituito da un unico piano-sequenza (finto, ma poco importa) di 40 minuti! Forse non diventerà mai un successo globale conclamato ma è certo che “Mr. Robot“, con questa terza stagione, si conferma un prodotto di culto destinato sicuramente a una pesante rivalutazione futura.

Se volete ripassare gli eventi delle precedenti stagioni dopo esservi goduti la terza vi consigliamo questo articolo:

“Mr. Robot” – Cosa aspettarci dalla Terza Stagione?

 

 

 

Mr. Robot Terza Stagione

Rating - 8

8

The Good

  • Equilibrio perfetto tra forma e contenuti
  • Cast ben sfruttato a cui si aggiunge la new entry Bobby Cannavale

The Bad

  • Non è una serie che desidera "piacere" a tutti i costi e questo gli aliena una fetta di pubblico

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