Ms Marvel: recensione della serie Marvel
Lo show dedicato al personaggio di Kamala Khan inizia con i migliori auspici salvo perdersi nel finale
Il quarto film con protagonista il Dio del Tuono è arrivato nelle sale (leggi qui la nostra recensione di Thor Love and Thunder), mentre su Disney+ proseguivano avventure differenti. Da Thor e Jane Foster contro il Macellatore di Dei a Kamala Khan, molte differenze ma, nel bene e nel male, stessi universi. E, inevitabilmente, stesse logiche produttive. Dopo avervi parlato dei primi due episodi (qui la recensione in anteprima di Ms Marvel), è giunto il momento di tirare le somme sulla serie tv dedicata all’eroina di Jersey City. Lo show con protagonista Iman Vellani è riuscito a rispettare le ottime premesse del primo approccio o non ha superato la prova del tempo? In questa recensione di Ms Marvel proviamo a fare chiarezza a riguardo.
Lo show prodotto dai Marvel Studios e Kevin Feige segue le vicende della giovanissima Kamala, studentessa pakistana alle prese con una frenetica vita fra scuola e riti familiari a cui è impossibile mancare. Una vita con la testa fra le nuvole, esempio perfetto di quell’identità giovanile che fatica ed emergere e lascia vagare la mente senza prender nulla sul serio. Ciò che riesce a scuoterla è solo l’idea di poter essere come Carol Denvers, aka Captain Marvel, suo grande idolo e unico punto di riferimento. Il momento di maturare però arriva quando un antico oggetto appartenente alla famiglia entra in suo possesso, donandole dei poteri fuori dal comune. Con alle calcagna umani e demoni, ognuno di essi con i propri scopi, la giovane eroina dovrà prendere consapevolezza di chi è e cosa vorrà diventare.
Indice
Diventare grandi – Ms Marvel recensione
Fin dall’esordio su in streaming su Disney+, era chiarissimo che tipo di progetto voleva essere Ms Marvel. La storia di Kamala Khan non era solo una versione in salsa supereroistica di Lizzie McGuire ma provava a sfruttare proprio il suo legame con un universo condiviso per potenziarne gli aspetti più comuni. La sua devozione per Captain Marvel (nonché la conoscenza di tutti gli avvenimenti recenti in cui quest’ultima è stata coinvolta) e l’arrivo inaspettato dei poteri non erano due aspetti della vita della protagonista slegati dal resto ma in stretta connessione con un contesto molto più ampio. Scuola, amici, interessi sentimentali ma soprattutto il legame con le tradizioni familiari che, giorno dopo giorno, inizia a starle stretto.
Ciò che la serie aveva ben costruito era un solido legame tra il mondo dei superpoteri e quello di una giovane musulmana di Jersey City, capace di intrattenere e far sorridere. E che, al netto di alcuni passaggi un po’ troppo meccanici e una serie di forzature nella volontà di parlare di tanti argomenti importanti, tutto sommato non se la cavava male. Portando con sé una dose di freschezza coinvolgente e un ottimo ritmo, sembrava destinata a lasciare il segno su un target molto più vasto di quello che si potrebbe immaginare dalle atmosfere teen. Ma come abbiamo visto in quasi tutte le opere televisive del Marvel Cinematic Universe (forse solo Hawkeye è riuscita a mantenere stabili le premesse del pilot, non rischiando però molto), chi ben comincia non è sempre a metà dell’opera.
Il problema della serialità – Ms Marvel recensione
Una delle difficoltà maggiori della serialità di casa Feige è stata dall’inizio la poca resistenza alla prova del tempo; lo sviluppo degli show che dopo un inizio convincente non hanno mantenuto le aspettative. Già in questo 2022 Moon Knight aveva registrato l’ennesimo cambio di rotta nel secondo atto (salvo poi riprendersi leggermente sul finale) e Ms Marvel sembra ricalcare quel discorso. Dopo l’inizio scoppiettante accennato, la serie inizia ad incartarsi su se stessa, perdendo facilmente il focus e accentuando i già evidenti – ma non significativi, almeno allora – limiti mostrati in precedenza: tra tutti, l’assenza di veri ostacoli significativi (in uno show su supereroi, per quanto giovani e impreparati, ci si aspetta molto di più dal carisma di eventuali villain, che qui patiscono un trattamento ridicolo in fase di scrittura) e le effimere considerazioni sul contesto socio-culturale di riferimento.
Quello che era un frizzante affresco metropolitano e adolescenziale inizia a perdere di vista Kamala, le sue emozioni e ogni contatto con la sua persona e i poteri da poco acquisiti. In breve, viene a mancare ciò che, quando mixato a dovere, era il vero (e forse unico) motore della serie. E non ne trae mai vantaggio neanche la narrazione legata alla partizione, alla storia politica di India e Pakistan (ottimo l’approccio all’atmosfera ma meno l’approfondimento), alla tradizione culturale dei personaggi ma soprattutto il loro sviluppo. Perché a spiccare è sempre e solo Iman Vellani: l’attrice protagonista è straordinaria, brillante interprete in ogni circostanza e perfetta sia per il ruolo da nerd che per quello da paladina della sicurezza della città e dei suoi cari.
Passato, presente e futuro – Ms Marvel recensione
E sembra che l’interesse a focalizzarsi solo sulla protagonista sia anche la prerogativa di un comparto visivo che si esalta quando incontra sulla sua strada Kamala e i poteri di quest’ultima, per poi sprofondare in tutto il resto con un uso della computer grafica controverso. Ms Marvel, alla fine dei sei episodi, mostra perfettamente il ragionamento produttivo dei Marvel Studios. Per quanto importanti nell’universo condiviso e per la narrazione globale (l’episodio finale riserverà delle sorprese da lasciare a bocca aperta, soprattutto i fan più rodati), i prodotti seriali del MCU fanno fatica a trovare una loro identità precisa e un equilibrio che possa garantire una decisa e convincente godibilità a lungo termine.
Ed è tanto l’amaro lasciato da un finale di stagione convincente che certifica, come già detto nella recensione di Moon Knight, quanto un lungometraggio forse sia più adeguato a progetti di questo tipo, incapaci di gestire l’insieme dall’inizio alla fine. Ms Marvel da grande sorpresa iniziale non trova mai modo di evolversi, perdendo la strada e finendo senza infamia e senza lode, quasi accontentandosi di strizzare l’occhio al futuro ma non realizzarsi appieno nel presente. Come del resto quasi tutta una Fase 4 che fatica a decollare pur facendo vedere segnali positivi. L’ennesima occasione sprecata e l’ennesimo prodotto appena sufficiente che sembra non voler trovare la forza per spingersi oltre e distinguersi.
Ms Marvel
Voto - 6
6
Lati positivi
- Iman Vellani è un’ottima Kamala Khan/Ms Marvel
- Le premesse per il futuro – vista l’importanza di alcuni elementi della narrazione – e la freschezza dell’atmosfera adolescenziale dei primi due episodi…
Lati negativi
- … che però strada facendo, provando ad allargare il target con tematiche più interessanti e particolari, si perde e porta con sé parte della riuscita dello show
- L’assenza di un ostacolo vero, un villain che si rispetti, smorza spesso la tensione