Nata per te: recensione del film tratto da una storia vera

Nata per te, diretto da Fabio Mollo, con un ottimo cast, racconta l'emozionante storia vera di Luca Trapanese

Diretto da Fabio Mollo, Nata per te si concentra sulla poco affrontata tematica delle adozioni per le persone single. Con un cast che comprende Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Giuseppe Pirozzi, con protagonista Pierluigi Gigante, affiancato da Alessandro Piavani, Nata per te (qui il trailer) è un film fortemente drammatico, carico di tenerezza e speranza.

Indice

Trama – Nata per te, la recensione

Nata per te

Vision Distribution

Luca è un uomo single, omosessuale, cattolico che desidera da anni di poter essere padre. Dapprima accettando l’idea dell’affido, che durerebbe solo 2 anni, la possibilità che il suo sogno si realizzi arriva con la nascita di Alba, neonata affetta da sindrome di down, abbandonata subito dopo il parto in ospedale. Il tribunale di Napoli valuta la richiesta di Luca, senza sapere della sua omosessualità, già restii credendo che non sia sposato o che non abbia una compagna. L’impossibilità di dare quindi ad Alba una famiglia considerata “tradizionale” rende la richiesta di Luca una delle tante da scartare. Così come lo è anche però l’opportunità per Alba di essere adottata. Luca è sincero, e in più esperto, essendo lui stesso fondatore di un centro per persone diversamente abili, ma soprattuto è entusiasta e mosso da un forte desiderio di essere genitore. La legge non è però dalla sua parte, mentre i rifiuti di adozione per Alba continuare ad aumentare. Troppo piccola per una casa famiglia e non potendo rimanere in ospedale per sempre, il futuro di Alba sembra essere appeso un filo.

Il dramma e l’importanza sociale del film – Nata per te, la recensione

Nata per te è un film fortemente drammatico, carico di dolore e di speranza, dove il dolore è intriso di nostalgia e amarezza e la speranza di rabbia e assurdità. Perché nel corso della pellicola ci si inizia a domandare se sia più contraddittorio e irrazionale negare l’adozione e l’affido a persone single o a persone omosessuali. Soprattuto quando il bambino in questione viene rifiutato da più coppie eterosessuali e quindi pronte a diventare una “famiglia tradizionale”. Quella di Luca è una storia vera, una lotta contro la legge, contro i pregiudizi e contro una burocrazia italiana che nel tentativo di fare le cose per bene rischia di non riuscire a farle, dimenticandosi che cosa è davvero importante valutare per considerare qualcuno idoneo o meno a prendersi cura di qualcuno. In questo caso di un neonato, una bambina affetta da sindrome di down, che un numero spropositato di potenziali genitori rifiuta.

Nata per te

Credits: Gianni Fiorito. Vision Distribution

Con un taglio più televisivo che cinematografico Nata per te è commovente ed emozionante e coinvolge negli eventi e nei passaggi che portano al finale, a una conclusione che meritava di essere raccontata. Fabio Mollo non giudica né si sofferma eccessivamente su quelle coppie che non se la sentono di adottare una bambina down, per lui sono un numero, che sicuramente stupisce essendo molto alto. Ma preferisce metterli a confronto con Luca, che non a caso ha competenze, abilità e conoscenze nell’interagire e aiutare persone affette da disabilità. Ha scelto e dato vita a un lavoro che si mette dalla parte dei più deboli, perché per lui non fa alcuna differenza quando si desidera davvero qualcosa, quando l’amore vero supera ogni barriera, in questo caso anche quelle legali. Nel film c’è così tanta dolcezza quanta afflizione, tanto amore quanta incomunicabilità e un pizzico di rancore, in quanto in Italia esiste una legge che prevede affidi e adozioni a persone single solo in casi particolari.

Personaggi secondari incisivi – Nata per te, la recensione

A convincere maggiormente, nonostante sia una struttura che di solito non è particolarmente funzionale, sono i ricordi del personaggio di Luca, i flashback su un’amicizia che poteva essere amore, ma che gli eventi del caso e della crescita non hanno permesso di capire a fondo. Forti di quei momenti che intervallano la storia del presente sono le ottime interpretazioni, in particolare quella della star di Mare fuori e Il bambino nascosto, Giuseppe Pirozzi, che ben si lega all’ottima performance di Silvio Minichiello. Un’estrema naturalezza, un legame intenso, un’amicizia sincera e nessun bisogno di parlare e definirsi, quell’identità che si sta costruendo e quella genuinità che si perde spesso col passare del tempo, crescendo e cambiandoAlla buona interpretazione di Pierluigi Gigante sembra però mancare qualcosa per essere completa ed equilibrata.

Nata per te

Vision Distribution

Magistrali le performance delle figure femminili che ruotano attorno al protagonista: Iaia Forte, nei panni della madre del protagonista, che rovescia ogni stereotipo e cerca di capire cosa realmente manchi al figlio per sentirsi accettato e per essere felice; Teresa Saponangelo, sempre spontanea, ironica ed empatica, fino a Barbora Bobulova, il cui atteggiamento credibile si può definire fondato nell’ambito della sua professione. La battaglia che Luca intraprende è così sia privata che collettiva, ma per lui solo personale; ne comprende l’importanza per le persone affette da disabilità e per tutti i membri della comunità lgbtq+ che un giorno potrebbero voler essere genitori e non possono, non verrebbero riconosciuti tali e vedrebbero i propri diritti negati. Per Luca è il suo desiderio di essere padre, l’amore immediato che prova per una bambina abbandonata, considerata diversa, considerata un rifiuto, proprio come lui viene valutato e ritenuto durante il colloquio per l’affidamento. Le persone che li osservano, anche solo per pochi secondi, vedono però qualcosa e capiscono che non c’è padre migliore per Alba che non sia Luca.

Nata per te

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Ottima alternanza temporale
  • Personaggi sfaccettati

Lati negativi

  • Alcune svolte appaiono prevedibili

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