Pam & Tommy: recensione della serie tv disponibile su Disney Plus
Spellman porta sullo schermo una denuncia all'ipocrisia di Hollywood e alla condizione femminile
“Pam & Tommy: la più grande storia d’amore mai venduta” recita la locandina della nuova serie tv di Disney Plus che racconta la vicenda che ha come protagonisti Pamela Anderson e Tommy Lee, una tra le coppie più famose e sopra le righe degli anni Novanta. Ma c’è ben poco di romantico nella storia che li ha visti coinvolti, e c’è ben poco di sentimentale nella serie creata da Malcolm Spellman.
La curiosità del pubblico è stata catturata non tanto dall’annuncio, quanto dalle prime foto sul set che vedono un perfetto Sebastian Stan nei panni di Tommy Lee e un’irriconoscibile Lily James ad interpretare Pamela Anderson durante gli anni d’oro di Baywatch, serie che l’ha consacrata come sex symbol americana.
Lo showrunner, fortunatamente, non cade nell’errore comune di guardare alla vicenda come se stesse raccontando una storia romantica, ma anzi Pam & Tommy è la serie su uno dei casi di revenge porn più famoso. Spellman crea una serie dal gusto retrò che mette in luce la condizione femminile, l’ipocrisia che domina Hollywood nel sessualizzare le attrice, ma nel giudicarle senza pietà ed empatia, in un’epoca in cui internet stava prendendo piede con tutte le implicazioni che ha portato.
Indice
Trama – Pam & Tommy, la recensione
La seconda metà degli anni Novanta sono gli anni delle band grunge, delle serie tv diventate poi iconiche come Buffy, Dawson’s Creek e Baywatch e dei primi, timidi passi di internet.
Ma, soprattutto, il 1997 è l’anno del matrimonio tra il batterista dei Mötley Crüe Tommy Lee e la modella e attrice Pamela Anderson.
I due si sposano pochi giorni dopo essersi conosciuti e vanno a vivere assieme nella villa di Tommy che, per l’occasione, sta venendo completamente restaurata. È qui che Tommy fa la conoscenza di Rand Gauthier, il falegname che si occupa dei lavori di ristrutturazione e il colpevole di aver rubato il sextape privato di Tommy e Pamela.
Come in tutte le situazioni che diventano man mano fuori da ogni controllo, il caso nasce da un evento ben più piccolo: un diverbio tra Rand e Tommy, che non vuole pagarlo.
Rand, teologo autodidatta, crede fermamente nel karma e decide di dargli una piccola spinta: introdursi a casa dei due, rubare la cassaforte che contiene soldi, gioielli e pistole di valore e chiudere i conti in questo modo. Ma quando trova la videocassetta con immortalata la luna di miele inclusi i rapporti sessuali tra Tommy e Pamela, Rand immagina il profitto che ne può guadagnare e diffonde senza pensarci due volte il nastro, creando ad hoc un sito internet dove chiunque ne può ordinare una copia comodamente da casa.
Ipocrisia hollywoodiana – Pam & Tommy, la recensione
Pam & Tommy dipinge, con delle atmosfere e un’estetica da serie tv degli anni 90, la discesa della carriera e del matrimonio di Pamela Anderson e Tommy Lee dopo la pubblicazione del loro videotape. Il loro matrimonio e l’andamento della loro carriera va di pari passo: entrambi sulla cresta dell’onda, i due si sposano dopo essersi conosciuti pochi giorni prima. Un matrimonio chiacchierato che ha invaso le riviste e gli show televisivi con i gossip tra i due. Gossip che sono diventati sempre più invadenti e molesti dopo che Rand Gauthier ha rubato e diffuso il video amatoriale della loro luna di miele.
Il cinema non ha uno sguardo neutro, ed è un concetto che Spellman sa molto bene. Pam & Tommy, infatti, non vuole essere solo una serie che racconta una vicenda che, più o meno tutti, conoscono, ma vuole condannare aspramente il gesto di revenge porn e mettere in luce le dinamiche patriarcali di una Hollywood ipocrita.
La figura di Pamela Anderson, su cui la serie si focalizza principalmente, è il tramite perfetto per far emergere la condizione femminile e come l’industria hollywoodiana abbia dipinto per decenni i personaggi femminili come macchiette sessualizzate per lo sguardo maschile, ma che si volta dall’altra parte quando la sex symbol del periodo viene condannata e non le viene riconosciuto lo status di vittima.
Due punti di vista della stessa storia – Pam & Tommy, la recensione
Pamela Anderson e Tommy Lee, quando il loro video inizia impropriamente a circolare, si trovano in due momenti opposti della loro carriera: la band di Tommy ha vissuto momenti di gloria. L’apice del successo durante il quale i loro singoli e CD vendevano milioni di copie sono finiti a causa di un mercato sempre in continua evoluzione. La carriera di Tommy riceve un arresto causato da gusti che si evolvono e nuove band che si affacciano nel panorama musicale, i Nirvana in primis. Il successo di Pamela Anderson invece è solo agli inizi.
Le reazioni al sextape sono diverse: entrambi sono indubbiamente vittime, ma mentre Tommy viene elogiato e riacquista parte della fama perduta, Pamela viene molestata, sbeffeggiata e la sua carriera subisce un tracollo.
Nessuno vuole più lavorare con lei, i colleghi sul set di Baywatch non la rispettano, ma anzi guardano il sextape sul luogo di lavoro, incuranti di poter urtare la sua sensibilità.
Meraviglioso è il lavoro fatto da Lily James che porta sullo schermo una Pamela Anderson sfaccettata, capro espiatorio di una società patriarcale che non le riconosce il ruolo di vittima a causa della sua carriera.
Pamela Anderson – Pam & Tommy, la recensione
La performance di Lily James supera qualsiasi aspettativa. Crea una Pamela Anderson fuori dagli schemi degli stereotipi che la dipingono come sex symbol e poco altro. L’operazione più interessante dell’intera serie è proprio come viene costruito il suo personaggio e come vengono smontati i classici cliché che vogliono che una donna canonicamente attraente sia bidimensionale e superficiale.
Ma la Pamela Anderson interpretata da James non cade nell’errore banale di portare sullo schermo una bambola e poco altro, o, ancor peggio, quello di stravolgerne completamente la personalità per renderla una vittima più credibile. Un aspetto che i personaggi maschili ignorano totalmente.
Gli avvocati, i giudici e lo stesso Tommy la giudicano per come si veste, per i ruoli che interpreta e per il suo passato da modella. La sua vita viene smontata e analizzata per addossarle colpe che non ha. Il vero colpevole (verrebbe da dire paradossalmente, ma non c’è nulla di paradossale) passa in sordina, mentre Anderson viene incolpata e dipinta come la sola responsabile, per essere colei che ha diffuso anonimamente il video per ricercare delle attenzioni.
Il suo essere bella, sopra le righe e, per molti, frivola diventano delle motivazioni per metterla alla gogna.
La sua vita sentimentale e personale diventa un filtro con la quale può essere vista e giudicata, soprattutto la sua carriera.
In conclusione – Pam & Tommy, la recensione
Se vi approcciate a Pam & Tommy con l’intenzione di vedere una serie tv leggera e romantica, resterete delusi.
I primi episodi hanno un ritmo brillante e coinvolgente che lascia ben presto spazio a tematiche più pressanti, il tutto condito dall’interessante nascita di internet e di come le autorità competenti non avessero la minima idea di come affrontare un caso che non ha nessuna giurisdizione fisica.
Non sono pochi i momenti amari, le scene in cui si prova rabbia e impotenza per quello che si sta vedendo. Sequenze che vedono sempre Pamela Anderson come protagonista, spesso in una stanza di soli uomini che le rivolgono accuse e domande infamanti.
Pam & Tommy è una serie coraggiosa, che prende una posizione netta e la mantiene fino all’ultima puntata. Questo anche grazie all’interpretazioni dei due attori protagonisti, ma soprattutto, come già detto, alla bravura di Lily James che rende giustizia ad una storia ancora tremendamente troppo attuale.
Pam & Tommy
Voto - 8.5
8.5
Lati positivi
- Un cast all'altezza delle aspettative, specialmente Lily James
- La ricostruzione di Pamela Anderson lontana dai soliti cliché
- Le atmosfere da serie tv degli anni Novanta