Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar: recensione del film con Johnny Depp

Recensione del film Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar, da poco su Netflix

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar è l’ultimo capitolo, per ora, della saga dei bucanieri Disney. Uscito nel 2017, il film segue le vicende del nostro caro Jack Sparrow, che però dovrà vedersela con nuovi compagni e, soprattutto, nuovi nemici. La regia è di Joachim Rønning ed Espen Sandberg, coppia che non aveva messo mano a grandi progetti prima di questo. La star del film è Johnny Depp, che sembra sempre più lontano dall’interpretare di nuovo questo ruolo, per lui molto fortunato.

Questo capitolo non sembra essere dello stesso livello dei primi tre, che hanno fatto innamorare milioni di persone di questo mondo piratesco. In compenso pare migliore del quarto film della saga, che appariva molto spento e decisamente meno interessante degli altri. La ragione di questa pellicola potrebbe essere proprio il non voler lasciare i fan del brand con l’avventura di Jack contro Barbanera. Ovviamente questo film non è esente da problemi, che coinvolgono soprattutto la storia e la caratterizzazione dei personaggi. Entriamo più nello specifico.

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar: trama

Il film inizia con un bambino che, su una barca in mezzo al mare, si butta, con una roccia legata al piede. Il ragazzo affonda e arriva su una nave, che, uscendo dalle acque, si rivela essere l’Olandese Volante. Scopriamo che il bambino altri non è che il figlio di Will Turner (Orlando Bloom), che vuole che il padre lasci la nave e torni con lui e la madre, cosa impossibile, come sappiamo. Henry (Brenton Thwaites), così si chiama il bambino, promette che troverà il tridente di Poseidone, manufatto leggendario che dovrebbe spezzare ogni maledizione.

Henry vuole essere un marinaio, o meglio, un pirata. Nell’attesa di diventare un bucaniere si arruola in marina. Sulle tracce di una nave di pirati, la nave su cui Henry si trova entra nel triangolo della morte, luogo misterioso su cui aleggia una leggenda: chi ci entra, difficilmente esce. In questa grotta si imbattono nella ciurma di Capitan Salazar (Javier Bardem), lì confinata, come lui stesso dirà, per colpa di Sparrow. La ciurma viene interamente trucidata, non Henry, che viene lasciato vivere come testimone oculare, con il compito di avvertire Sparrow, che entrambi cercano, che Salazar lo troverà, prima o poi.

Ci spostiamo in un paesino caraibico. Jack e i pochi rimasti della sua ciurma cercano di rapinare una banca, con scarsi risultati. In questa località Jack incontra Henry, che lo trova in prigione. Henry viene ricercato con l’accusa di aver tradito i suoi compagni, Jack con quella di essere un bucaniere. Ai due si aggiunge una terza ricercata: Carina Smith (Kaya Scodelario), che viene tacciata di stregoneria a causa dei suoi studi scientifici e astronomici. Carina ha un diario, unica cosa che le resta di suo padre, sul quale sono scritte le indicazioni per trovare il tridente di Poseidone. I tre scappano per cercare il manufatto. Salazar, però, riesce a liberarsi, per colpa di un gesto di Jack, e si mette alla ricerca del suo nemico. Il film seguirà le vicende che ruotano attorno a questi personaggi.

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar: recensione

Fin da subito è evidente che manchi qualcosa. Già la prima scena ci mette di fronte al fatto che un bambino riesca a trovare l’Olandese Volante solo tuffandosi nell’oceano. Probabilmente aveva fatto i suoi calcoli, oppure si voleva sottintendere che l’Olandese lo potesse scortare nel mondo dei morti, come suo compito, ma nei film precedenti abbiamo visto che non era proprio questo il modo. La sceneggiatura è stata scritta da altre mani rispetto alle prime, ed è evidente, ma ciò non toglie che i film precedenti vadano quantomeno seguiti.

La storia è molto vaga su vari aspetti, lascia intendere delle spiegazioni che però, non sempre, funzionano. A volte le spiegazioni non ci sono proprio. Ad esempio: perché la Marina si preoccupa così tanto di uccidere Carina, accusandola di stregoneria, salvo poi fare appello ad una vera strega per trovare il Tridente? Potevano sfruttare Carina e le sue conoscenze per trovarlo, ma non pensano a questa ipotesi. Il problema rispetto ai precedenti capitoli si crea, soprattutto, con l’inserimento di un manufatto così potente. Sarebbe come se in Harry Potter si scoprisse, tempo dopo l’inizio della guerra, che esiste un interruttore, molto difficile da trovare, che uccide Voldemort.

Tutti i film dei Pirati dei Caraibi erano incentrati su delle maledizioni. Inserire un oggetto che le può spezzare tutte nello stesso momento, il quale tra l’altro sembra essere noto a tutti, rende poco chiaro il perché non sia stato cercato anche nei film precedenti. La risposta è semplice: i film precedenti vengono cancellati in questo. Molto buona l’idea del villain, un non banale Javier Bardem. Ottima, ovviamente, la colonna sonora di Hans Zimmer.

Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar recensione

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar: problemi

Nella trilogia di Verbinski ci viene presentato un personaggio ironico ma estremamente convinto e convincente: Jack Sparrow. Complice la forma smagliante di un Johnny Depp che aveva voglia di divertirsi in quella parte, Sparrow risultava un Don Chisciotte dei sette mari. Irriverente e smaliziato, ma al contempo consapevole dei propri mezzi e astuto, Jack era un vero e proprio pirata. In questo capitolo il personaggio viene reso parodia di se stesso. Alcune scene sono divertenti, bisogna ammetterlo, ma la figura di riferimento del film manca.

Altri punti critici rispetto ai precedenti film riguardano la storia. Noi sapevamo che la bussola, oggetto importantissimo per Jack, gli era stata fornita dalla dea Calipso, ragion per cui non se ne sarebbe mai privato. In questo film non solo vediamo una consegna della bussola del tutto differente, ma anche un’azione che, in rapporto ai precedenti film, non ha senso. Ci viene detto che, qualora Jack avrebbe tradito la bussola, Salazar e la sua ciurma sarebbero stati liberi. Jack, in preda alla disperazione, scambia l’oggetto per una bottiglia di rum, e i fantasmi si liberano. La cosa di per sé avrebbe senso. Ma noi sappiamo che: primo, Jack non avrebbe mai fatto una cosa simile a cuor leggero; secondo, Jack aveva già dato ad altri la sua bussola!

Potrebbe sembrare una cosa da poco, ma non lo è. Sarebbe bastato trovare un altro espediente per far liberare la ciurma fantasma. O magari vedere i film precedenti. Altro problema è la Marina, che era sempre stata una soluzione intrigante nei film precedenti, distogliendoci da una semplice lotta tra pirati. Ora i buoni scompaiono, o fanno cose insensate. Se poi negli altri film avevamo la percezione che lo spazio coinvolto dal racconto fosse molto ampio, qui tutto si svolge in tre luoghi: paesino, mare, isola del Tridente. Fa eccezione un’altra isola, poco rilevante. Il personaggio storico che, forse, ne esce meglio, è Barbossa, di cui scopriamo il passato. Geoffrey Rush lo interpreta con molta classe.

Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar: conclusioni

Si poteva fare meglio, sicuramente. Si poteva dare più profondità ai personaggi introdotti. Forse il personaggio di Carina è più interessante, ma le viene assegnato il ruolo di tappare, troppo frettolosamente, qualche buco di sceneggiatura. Tutto sommato un film gradevole, soprattutto nella parte finale anche ben fotografato, con bei colori. I pochi punti a favore, di fronte ad una storia così poveramente stiracchiata, non valgono la sufficienza.

Mezzo punto in meno per la sequenza finale. Se non avete visto il film è consigliabile non leggere queste righe. Henry e Carina, dopo aver distrutto il Tridente, sono su una spiaggia. Dalle acque esce l’Olandese, la cui maledizione è spezzata. Will non riconosce suo figlio prima che questi gli dia una collana. Dunque capiamo poco del perché si trovino sulla stessa spiaggia. Ma dopo questo ricongiungimento, il motivo appare da dietro una collina: Elizabeth, madre di Henry e moglie di Will, che in teoria avevamo lasciato come regina dei pirati. Elizabeth non dice nulla.

Poi la scena si sposta su Jack che se ne va all’avventura, ma questo è un finale classico. Il finale stucchevole di prima è il problema: sembra abbiano voluto tirare tutti in ballo, anche in silenzio. Sarebbe stata più interessante una svolta nella relazione tra Henry e Carina. Ma chi lo sa, forse in un capitolo futuro…

 

Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar

Voto - 5.5

5.5

Lati positivi

  • Il villain: Salazar
  • La colonna sonora

Lati negativi

  • Caratterizzazione di Jack Sparrow
  • Storia trattata in modo troppo superficiale

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