Platonic: recensione della serie comedy di Apple Tv+

Può esistere amicizia fra uomo e donna? È questa la domanda su cui si basa Platonic, la nuova serie comedy di Apple Tv+ con Seth Rogen (qui nei panni del protagonista che del produttore) e Rose Byrne ideata da Francesca Delbanco e Nicholas Stoller.
Platonic si allontana dalla retorica secondo cui l’amicizia tra uomo e donna non può esistere, così in voga nelle commedie degli anni Novanta, per parlare dell’amicizia come un valore che va oltre il romanticismo, più prezioso di molte relazioni romantiche soprattutto se vissuta da due protagonisti che si ritrovano dopo un matrimonio disastroso.

Indice

• Trama
• L’amicizia prima di tutto
• La forza della serie
• Conclusione

Trama – Platonic, la recensione

Sylvia e Will erano migliori amici durante l’infanzia, ma le loro strade si sono divise quando sono diventati adulti e hanno messo su famiglia. Will è co-prorietario di un pub ed è anche un mastro birraio che ha da poco divorziato da Audrey;  Sylvia invece ha lasciato la carriera da avvocata quando si è sposata ed è diventata madre di tre figli. Quando Sylvia scopre che Will si è separato decide di ricontattarlo per riallacciare i rapporti. Ben presto i due riscoprono l’affinità che li ha uniti per anni in un modo totalmente destabilizzare soprattutto per Sylvia che non solamente riscopre un amico, ma prova nuovamente il piacere di vivere una vita anche lontana dalle mura domestiche.

L’amicizia prima di tutto – Platonic, la recensione

Platonic nasce da un presupposto semplice e un po’ abusato – lui ha la sindrome di Peter Pan mentre lei al contrario è chiusa in rigide regole casalinghe che la vogliono solo madre e moglie -, ma è come si sviluppa ad essere il vero centro nevralgico della storia che evita di cadere in qualsiasi cliché e relazione romantica platonica tra i due. Era facile cadere nella facile storia d’amore, ma gli eventi che sconvolgono la vita dei due protagonisti e il sentimento che lega i due è ancor più profondo dell’amore e ha radici più solide.

È questa la tematica sviluppata dai creatori Nicholas Stoller e Francesca DelBanco che si erano già approcciati al raccontare un rapporto d’amicizia profondo in Friends from College su Netflix, ma che con Platonic fanno il salto di qualità. La relazione tra Will e Sylvia è sincera e ricalca i bei momenti che hanno passato assieme quando erano più giovani con l’aggiunta che, soprattutto per Sylvia, si ricordano cosa voglia dire avere qualcuno al proprio fianco con cui avere avventure, ridere, scherzare e sentirsi giovani anche quando si ha una routine quotidiana astringente e rigida.

La forza della serie – Platonic, la recensione

Gli attori protagonisti riescono perfettamente ad incarnare lo spirito di Will e Sylvia, ma ancor più riusciti sono i personaggi secondari e le dinamiche che si instaurano tra di loro. Seth Rogen interpreta un se stesso più arrogante e svogliato, un hipster che non vuole crescere mentre Rose Byrne riesce bene nel dare l’idea della casalinga che ama la sua vita anche se ha dei dubbi e una quotidianità incentrata sulla cura degli altri, ma non di se stessa.

La forza di Platonic è il chiarire fin dal primo momento che tra Sylvia e Will nulla di romantico accadrà per concentrarsi sulla loro evoluzione sia nella riscoperta dell’amicizia e dell‘importanza di avere un amico nella propria vita sia sulla loro vita personale.

Conclusione – Platonic, la recensione

Entrambi hanno i loro problemi – la gelosia per i loro rispettivi partner, la crisi dei 40 anni, le situazioni lavorative-, ma il loro rapporto riesce a rendere leggero tutto il resto. Un rapporto che viene consolidato dalle relazioni assurde che entrambi vivono, vicende al limite dello psicodelico: da citazioni a X Files (l’ultima serie che poteva essere citata in una storia di questo tipo), alla visita di una strana casa di cura, strambi incontri lavorativi e una serata a base di allucinogeni. 

Platonic è un piccolo diamante grezzo nel catalogo di Apple Tv che riesce a coniugare il più puro intrattenimento con una sceneggiatura comedy ben congeniata, personaggi ben scritti e situazioni divertenti. Le dieci puntate scorrono in maniera fluida riuscendo nell’intenzione di ritagliare momenti di quotidianità realistica che riescono ad avvicinare lo spettatore ai personaggi con elementi demenziali e trash il giusto.