Rambo Last Blood: recensione del film con Sylvester Stallone
Sylvester Stallone ha deciso di tornare prepotentemente nel mondo del cinema sfruttando due dei personaggi più famosi e iconici mai creati. Pensiamo alla serie di Rocky Balboa che dopo un ennesimo e stanco sequel è rinata sotto le mentite spoglie di Creed. E siccome il pugile di Philadelphia ormai è stato rilanciato con “successo” adesso è la volta di un altro grande personaggio. Stiamo parlando ovviamente dell’inossidabile soldato John Rambo, quello che nessuno dovrebbe mai far arrabbiare perché come diceva il colonnello Trautman “Dio potrebbe avere pietà… lui no.“. Dopo uno sfortunato sequel uscito nel 2008, in parte bocciato dalla critica, Sylvester Stallone ha deciso di riprovarci. Chi conosce la storia dietro al primo Rocky sa quanto Sly sia determinato e deciso a portare avanti i suoi progetti. Veniamo quindi alla nostra recensione di Rambo Last Blood, ennesimo capitolo della fortunata serie di John Rambo.
Non c’è più la guerriglia nei boschi e sulle montagne o in mezzo ai mujhaeddin. La serie di John Rambo evolve e per stare al passo con i tempi coglie la palla al balzo e sfrutta “la moda del momento”, ovvero il cartello messicano come nemico. Parliamo quindi di droga, prostituzione, crudeltà, corruzione e violenza; quando in gioco ci sono gang messicane la formula magica è sempre un po’ la stessa. Nei nostri giorni questa è la nuova guerra di John Rambo, un orso invecchiato e ferito che ha iniziato ad assumere farmaci e a fare i conti con un nemico invincibile: l’età. La vita idilliaca in cui si è felicemente confinato ha un equilibrio precario e chi lo rompe dovrà fare i conti con John Rambo, sempre pronto a trasformarsi in una letale e sanguinaria macchina da guerra.
Indice
Rambo Last Blood recensione
Dopo tante battaglie il veterano di guerra John Rambo (Sylvester Stallone) si è ritirato a vita privata in Arizona in un ranch da sogno dove ha deciso di trascorrere il resto dei suoi giorni. Qui convive con una sua cara amica e si prende cura di sua nipote Yvette, una giovane ragazza rimasta orfana di sua madre e abbandonata dal padre. La vita scorre lentamente e pacificamente tra i lavori da svolgere in campagna e nelle stalle degli animali. Rambo si è costruito una sorta di bunker scavando un intrigato labirinto di tunnel sotto la fattoria; è qui che trascorre gran parte della giornata, al lavoro ed in solitudine.
Nonostante l’apparente tranquillità del momento non è ancora giunto il momento di seppellire l’ascia di guerra. Dopo essere andata in Messico per cercare suo padre, Yvette viene rapita da trafficanti di esseri umani appartenenti al cartello messicano. Rambo sarà costretto a risvegliare il leone dormiente che è in lui se vuole riportarla a casa sana e salva. Preparate le armi e la mimetica, si torna nuovamente in guerra.
Rambo Last Blood: analisi in breve
L’ultimo capitolo della leggendaria serie di John Rambo è un sì sotto diversi punti di vista ma un no sotto altri. Andiamo con ordine. La prima parte del film ci mostra un Rambo che sembra essersi dimenticato del suo passato. Trascorre intere giornate immerso nella tranquillità dei lavori della fattoria in cui vive. Un uomo stanco e invecchiato che ha iniziato ad assumere anche farmaci come i comuni mortali. Dopo averci fatto ambientare in questa nuova situazione il film entra subito nel vivo. I messicani sono per l’ennesima volta i cattivi di turno. Si tratta certamente di un antagonista fascinoso e carismatico ma che inizia ad essere un po’ monotono e ripetitivo considerando tutte le recenti produzioni in cui si ha a che fare con il famoso e letale cartello (Breaking Bad, Narcos, TOTDY, Soldado, The Mule).
Il film scorre veramente bene nei circa 100 minuti di girato. La prima parte sembra far credere che Rambo Last Blood abbia una trama degna, cosa che viene poi smentita. Per come evolvono gli eventi la storia sembra più un pretesto per giustificare i massacri nei combattimenti, cuore pulsante di tutto il film. Le scene action non sono moltissime, ma il divertimento è assicurato. Rambo Last Blood è un film violento e cruento con un paio di scene che rasentano il gusto splatter alla Eli Roth in Hostel e The Green Inferno. Forse va persino oltre i confini del genere a cui appartiene con scene talmente violente da diventare macabre. Eppure il pubblico si diverte ed alla fine il film gioca tutto su questo: immagini forti ed adrenaliniche. C’è un’insana voglia di sfogare la rabbia accumulata per tutto il film con tanta violenza.
Aspetti tecnici del film
Possiamo facilmente suddividere l’intreccio narrativo di Rambo Last Blood nei classici tre atti che caratterizzano la struttura di una sceneggiatura. C’è un inizio introduttivo, un turning point che fa decollare e sviluppare la trama ed infine una conclusione ricca di azione. Inizialmente il film sembra voler raccontare più del dovuto prendendosi i tempi necessari per mostrarci situazione, luoghi e tempi. Andando avanti con il minutaggio scopriamo che diversi spunti narrativi vengono amputati e lasciati privi di uno sviluppo concreto. Lo stesso dicasi per l’approfondimento di molti personaggi secondari. Diventa sempre più importante l’azione e la violenza, vero fulcro narrativo del film che non ha alcuna pretesa di raccontare una storia memorabile dal punto di vista della trama (e ci sembra logico considerando il genere).
Dal punto di vista tecnico Rambo Last Blood si avvale di una regia caparbia in grado di farci godere appieno delle scene di azione veramente coinvolgenti e convincenti sotto diversi punti di vista. Visivamente il film è piuttosto accattivante. La fotografia è ricca di scene con dominanti colore, accesi monocromatismi di luci al neon e contrasti tra caldi e freddi. Abbondando sequenze in interni e notturne, con illuminazione prevalentemente artificiale con grande ricorso a classici tecnicismi come silhouettes. Effetti speciali ben realizzati, ottimo anche il comparto del sonoro.
Considerazioni finali – Rambo Last Blood recensione
Siamo stati estremamente sorpresi nel vedere un film che rischiava di giocarsi il tutto per tutto concentrandosi solo sulla figura di Sylvester Stallone nei panni di John Rambo. In realtà c’è molto di più a partire da un impianto narrativo almeno inizialmente convincente ed una buona fotografia. Il ritmo è decisamente scorrevole e le scene action sono divertenti, violente e adrenaliniche. Tutto quello che ci viene mostrato nella prima parte è un pretesto per la violenza successiva.
Rambo Last Blood è adatto ai fan della serie ma anche a chi non ha mai visto un suo film essendo sotto certi punti di vista svincolato dalle trame precedenti. C’è poco da raccontare e molto da mostrare. Un prodotto non perfetto e sicuramente perfettibile. Nulla di memorabile a parte essere il quinto capitolo di Rambo. Il nostro consiglio è quello di dargli una possibilità ed andare in sala a vedere Rambo Last Blood.
Rambo: Last Blood
Voto - 6.5
6.5
Lati positivi
- Azione ben congegnata e divertente
Lati negativi
- Trama non approfondita adeguatamente