La recensione di Loving Vincent – il film dipinto dedicato a Van Gogh
Rating - 6
6
The Good
- Innovativo
- Impatto visivo
The Bad
- Storia piatta
- Poche emozioni
Vi presentiamo la recensione di Loving Vincent, un film di animazione interamente dipinto incentrato su Van Gogh e sul mistero della sua morte.
Loving Vincent di Dorota Kobiela e Hugh Welchman è un film d’animazione che racconta gli ultimi giorni della vita di Van Gogh e il mistero della sua morte. La particolarità consiste nel fatto che le scene sono state inizialmente girate con attori veri e successivamente trasformate in dipinti realizzati “frame per frame”; grazie al lavoro di ben 125 artisti che dipingendo circa 65 mila tele in 6 anni, hanno dato vita a dei veri e propri quadri viventi.
I dipinti seguono lo stile pittorico di Vincent Van Gogh e ripercorrono le sue opere più famose. I personaggi che danno vita alla storia raccontata nel film sono realmente esistiti; tra questi ce ne sono alcuni che sono stati immortalati da Van Gogh su celebri quadri: un esempio su tutti la figura del dottor Gachet il cui ritratto dipinto è stato venduto alla cifra record di circa 82,5 milioni di dollari all’ asta.
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La trama:
Il film è ambientato poco dopo la morte del pittore olandese. Armand Roulin (recitato da Douglas Booth) viene incaricato da suo padre, un postino, di consegnare una lettera che Vincent aveva scritto al fratello Theo. Nel ricercare quest’ultimo Armand ripercorre i luoghi della vita di Van Gogh ed entra in contatto con le ultime persone che lo hanno conosciuto. Il suo ruolo lentamente evolve: da semplice postino assume i panni di un detective che, insospettito da certi dettagli e racconti, inizia ad indagare sul mistero della morte del pittore (si è trattato realmente di suicidio? È stato ucciso?). Nel film inoltre sono presenti scene in bianco e nero ambientate nel passato che raccontano gli ultimi giorni della vita di Van Gogh.
Analisi tecnica:
L’ opera è sicuramente singolare per il modo in cui è stata realizzata. L’ impatto visivo di un dipinto animato pieno di colore è forte ed insolito per il nostro occhio. Il vedere personaggi e ambientazioni dei famosi quadri di Van Gogh prendere improvvisamente vita con tanto di doppiaggio sonoro genera una sensazione di stranezza e curiosità che può giustificare la visione del film. Lo schermo del cinema si trasforma in un’ immensa tale dove vigorose pennellate dalle ruggenti cromie compongono le varie scene. L’effetto è piacevole e particolare anche se i colori e i continui tratti di pennello che “vivacizzano” le immagini possono a volte confondere la vista e risultare, alla lunga, stucchevoli.
Da premiare quindi il coraggio e il tentativo di imbattersi in una produzione così complessa e particolare il cui risultato non è affatto scontato.
C’è da chiedersi: ma se fossimo abituati a vedere tutti i film esistenti come dipinti su tela cosa rimarrebbe di bello ed esclusivo di Loving Vincent? Probabilmente ben poco. La storia è semplice e si basa su fatti storici. Sembra quasi assumere i toni di un documentario su Van Gogh sotto forma di storia romanzata anche se si concentra principalmente sugli ultimi giorni della sua esistenza tormentati dalla malattia mentale e sul mistero della sua morte.
Non viene cioè ripercorsa l’ intera vita dell’ artista, né viene analizzata in maniera dettagliata la sua arte. E’ “solo” una fotografia di parte della vita di Van Gogh che non analizza la complessità della figura del pittore in toto ma coglie solo gli aspetti più drammatici degli ultimi periodi. Gran parte delle scene del film inoltre sono ambientate “post mortem”. Lo spettatore è quindi slegato sentimentalmente da Van Gogh; rimane distante, non si affeziona, non riesce a cogliere appieno il pathos della sua vita travagliata e della sua morte.
Conclusioni:
Cosa rimane allora di Loving Vincent? Rimane il motivo per cui probabilmente siete andati al cinema: la curiosità di vedere un film di animazione interamente dipinto. Questo è però un esercizio, sebbene interessante e ben realizzato, puramente estetico che sazia solo la vista lasciando la mente digiuna di riflessioni ed emozioni sulla figura di Van Gogh. Il film è esteticamente accattivante ma nel complesso è assolutamente freddo (forse complice anche l’ assenza di veri attori) e non trasmette molto; racconta solo in maniera parziale un qualcosa di già noto.
In definitiva Loving Vincent è un film di animazione particolare che potrebbe non piacere a tutti proprio per come è concepito. E’ preferibile andare al cinema conoscendo la vita di Van Gogh e le sue opere per apprezzare meglio le varie sfumature e “citazioni” pittoriche. Se siete anche solo minimamente curiosi, merita almeno di essere visto una volta.
Il film sarà nei cinema italiani solo il 16-17-18 ottobre. Info e biglietti su nexodigital.it
Vi lasciamo con il consueto trailer del film in italiano. Buona visione!