RECENSIONE – PASSO FALSO – UN SERGENTE IN BILICO TRA LA VITA E LA MORTE

                                                                      PASSO FALSO

                                               

  • DATA USCITA:
  • GENERE: Thriller
  • ANNO: 2016
  • REGIA: Yannick Saillet
  • ATTORI: Pascal Elbé, Laurent Lucas, Arnaud Henriet, Caroline Bal
  • SCENEGGIATURA: Yannick Saillet, Jeremie Galan, Vincent Crouzet, Patrick Gimenez
  • MUSICHE: Thierry Blanchard, Moïse Albert
  • PRODUZIONE: Babe Film, Chelifilms, Iron Monkey
  • DISTRIBUZIONE: Istituto Luce Cinecittà
  • PAESE: Francia
  • DURATA: 78 Minuti

           

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                                                                       TRAMA:

 

Dopo essere sopravvissuto ad un attacco lampo di un esercito di talebani nel deserto afghano, Denis ( Pascal Elbè ),

passo falso5un sergente francese, unico sopravvissuto della sua pattuglia, resta bloccato con un piede incastrato su una mina. Un uomo solo stretto in una morsa di insicurezza e fragilità: dubbi e paure lo attanagliano mentre il nemico si avvicina. Ha solo un paio d’ore per riuscire a salvarsi. Un conto alla rovescia che non si può fermare. Ma il congegno a orologeria, sospeso tra un’esplosione e la salvezza, va al di là della storia, rendendo Denis un uomo dei nostri tempi. Un uomo sospeso sopra una polveriera. In quel deserto, forse, Denis non è così solo come sembra.


 

 

                                                              RECENSIONE:

Come ci sentiremmo se rimanessimo incastrati da soli, con un piede sulla mina in pieno deserto afghano senza nessuno in grado di disinnescarla, e con alle porte una terribile e tagliente tempesta di sabbia? Questa è la disavventura che vive in prima persona il sergente francese Denis. Non potendosi liberare, Denis , passa le sue giornate fumando sigarette, donategli da un suo compagno, il quale viene fucilato dallo stesso Denis, per incomprensioni sulla sorte di una scorta di eroina, e mangiando barrette di cioccolato. Denis scopre di non essere solo, ma in compagnia di una donna ostaggio legata su un carro di fronte a lui, una certa Caroline. E’ grazie a Caroline che Denis ferma i suoi istinti suicidi per non lasciarla sola e darsi forza a vicenda. Denis, riesce ad entrare in comunicazione, tramite un telefono, con gli altri lupi grigi che però, per un certo arco di giorni,  non riescono a localizzarlo tramite GPS. Ovviamente non vi svelerò il finale, ma dopo un prologo così , non ve lo potete perdere, anche perchè è inaspettato. Il regista Saillet si cimenta con un thriller survival movie costruito su un personaggio catturato in una situazione di stallo, tra la vita e la morte, una sorta di Call of Duty umano. Mi è piaciuto il ruolo di Denis perchè simboleggia davvero l’eroe positivo, colui che rimasto solo, non si perde d’animo e resiste con tutte le sue forze pur di non gettare la spugna. Particolare positivo è la breve durata del film, in modo tale da concentrare tutta l’attenzione sulla sorte del soldato, rimanendo col fiato sospeso fino alla fine, perchè come recita il tagline del film…

                                                                                                                              

                                                  ” Se si muove è morto 

 

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                                                                  TRAILER:

 

 

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