Tatami: Recensione del film Orizzonti – Venezia 80
Recensione di Tatami, film in concorso nella sezione Orizzonti di Venezia
Nella sezione Orizzonti, considerata un po’ quella delle “perle nascoste” della Mostra del cinema di Venezia, è stato presentato Tatami, primo lungometraggio nella storia ad essere co diretto da un regista israeliano e una regista. A formare questo nuovo connubio sono Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, la quale è anche presente nel film come attrice co protagonista e che recentemente è stata a Cannes col bellissimo Holy Spider. Ad ogni modo, questa pellicola merita una visione? Scopritelo leggendo la recensione.
Indice:
Trama – Tatami Recensione
A metà dei campionati mondiali femminili di judo, la judista iraniana Leila sta facendo faville, sconfiggendo tutte le sue avversarie. Lei e la sua allenatrice Maryam sono convinte di arrivare alla fine della giornata con un oro per la loro nazione, ma improvvisamente la loro stessa nazione le si ritorce contro: il governo iraniano incita infatti a Leila di abbandonare la competizione, visto che rischia di trovarsi in finale contro un’avversaria israeliana.
E così, Leila si trova davanti ad una scelta impossibile: quella di obbedire allo Stato, che sta minacciando lei e la sua famiglia, o continuare a combattere per l’oro.
Un fondo di verità? – Tatami Recensione
La storia narrata in questa pellicola non si ispira a una specifica storia vera, ma fa comunque riferimento a tanti eventi simili tristemente realmente accaduti. Queste le parole della regista Zar Amir Ebrahimi al riguardo: “La storia che raccontiamo in questo film è la storia di troppi atleti iraniani che hanno perso le opportunità della vita e sono stati talvolta costretti a lasciare il proprio Paese e i propri cari a causa del conflitto tra sistemi e governi. Possa questa collaborazione artistica e cinematografica con Guy essere un omaggio alla loro memoria, al di là delle frenesie dell’odio cieco e della distruzione reciproca”.
Effettivamente, questa collaborazione registica è essa stessa un voler superare barriere geografiche e politiche in favore del raccontare la realtà di molti cittadini. Queste le parole del regista Guy Nattiv: “È un immenso onore collaborare con quelle che considero autentiche forze creative della natura – Zar, Arienne ed Elham – per dare vita a questa importante storia. Per noi è più di un film. È una dichiarazione creativa rivolta al mondo, mentre migliaia di iraniani innocenti stanno pagando per la libertà a prezzo della propria vita”. Zar Amir Ebrahimi non è nuova alle critiche nei confronti del regime iraniano, visto che nel già citato Holy Spider, seppure nelle vesti “solo” di attrice già lo faceva, seppure in maniera diversa
Analisi del film – Tatami Recensione
Nel complesso, ci troviamo davanti ad un buon prodotto. La regia è di alto livello, riesce a farti immergere nelle emozioni dei personaggi e rende molto cinematografico il judo, facendo immergere completamente lo spettatore in ogni singolo incontro, rendendolo quasi partecipe. Il film è in bianco e nero e, per quanto questo effetto sia realizzato molto bene, la scelta non è narrativamente giustificata. Molto particolare poi la colonna sonora, formata da pezzi rap orientali.
Ottime anche tutte le performance attoriali. Qualche pecca c’è però nella sceneggiatura: il ritmo risulta talvolta discontinuo e alcuni dei personaggi sono scritti in maniera un po’ superficiale. Nello specifico, rimane ignoto il destino di questi personaggi, il che è un peccato, visto che nel film più volte si crea tensione attorno a loro. La sceneggiatura ha comunque anche dei meriti, visto che la storia viene raccontata in maniera per lo più convincente e rende lo spettatore curioso di saperne di più, di arrivare alla soluzione, senza avere però la certezza che ce ne sarà una.
Tatami
Voto - 8
8
Lati positivi
- Il lato tecnico è ben realizzato
- La storia è piuttosto coinvolgente
Lati negativi
- In alcuni punti, la sceneggiatura pecca