Red Joan: la recensione del film diretto da Trevor Nunn

Red Joan, un film drammatico mascherato da thriller politico: recensione

Red Joan recensione – Pellicola diretta da Trevor Nunn, uscita nel 2018 ed approdata appena un anno dopo in Italia. Red Joan è la trasposizione cinematografica di La ragazza del KGB, romanzo bestseller scritto dalla penna di Jennie Rooney ed ispirato a fatti realmente accaduti. In particolar modo la storia si riferisce alla figura di Melita Norwood, spia inglese al servizio del KGB, scoperta nel 1999. Siamo in Inghilterra, anni 2000 circa, una tranquilla donna in pensione di nome Joan Stanley (il premio Oscar Judi Dench) riceve una visita inattesa ed indesiderata.

Sulla sua porta di casa si presenta infatti l’MI5 che, con la clamorosa accusa di tradimento nei confronti della sua nazione, la dichiara in stato di arresto. Durante l’interrogatorio nella mente di Joan affiorano ricordi che risalgono ad un’altra vita quando era ancora giovane, agli inizi della sua futura carriera da scienziata. In una serie di flashback che si alternano con il presente il film ci porta a conoscere chi fosse veramente Joan Stanley prima di diventare una casalinga in pensione. Se siete curiosi di sapere qualcosa di più di Red Joan diretto da Trevor Nunn e con Judi Dench proseguite a leggere di seguito la nostra recensione.

Red Joan recensione

Inghilterra, siamo agli inizi del 2000 quando Joan Stanley, tranquilla signora in pensione, viene arrestata sulla porta di casa sua dall’ MI5. L’ accusa è grave: tradimento nei confronti della patria e della Corona. A distanza di decine di anni Joan viene incriminata con l’accusa di aver rubato e fornito dei piani per la costruzione della bomba atomica all’Unione Sovietica, negli anni dopo la seconda guerra mondiale. Viene dunque portata nella stanza degli interrogatori dove verrà poi raggiunta dal figlio avvocato che incredulo è costretto a sentire una storia che mai si sarebbe aspettato. La scena si sposta nei ricordi di Joan, risalendo al lontano 1938 quando era ancora una giovane studentessa a Cambridge.

Red Joan recensione

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Proprio qui entra in contatto con un gruppo di giovani rivoluzionari con cui stringe amicizia, capeggiati da un certo Leo Galich, un giovane e affascinante russo di religione ebraica fuggito dalla Germania antisemita. Tra i due nasce una complicata relazione amorosa. La posizione di Joan diventa particolarmente interessante agli occhi dei giovani rivoluzionari quando, dopo essersi laureata in fisica, viene assunta e coinvolta in un progetto che mira a far sviluppare agli inglesi la bomba atomica. Leo capisce che tali piani devono essere filtrati al KGB e portati in Unione Sovietica per permettere anche ai russi di costruire quest’arma letale. Joan dovrà scegliere che via percorrere se quella della scienza o dell’ amore, se quella della carriera o della propria coscienza. In gioco c’è la vita di molte persone.

Red Joan recensione: analisi i breve del film

Red Joan è un film drammatico ispirato ad un romanzo di successo basato su fatti realmente accaduti. La storia ci fa rivivere il periodo della seconda guerra mondiale sfruttando un punto di vista differente rispetto a film ambientati negli stessi anni. La pellicola diretta da Trevor Nunn segue un filone drammatico che veste i panni del thriller politico soprattutto nella seconda metà. Tanti gli elementi in gioco che ruotano attorno all’evoluzione del personaggio di Joan. Su uno scenario storico reale il film tocca indirettamente diversi argomenti come la disparità dei sessi, il  patriottismo, lo spionaggio… Accanto a questo evolve di pari passo la complessa e sofferta storia amorosa tra Joan e Leo, dove c’è complicità ma anche forse uno spiggato egoismo per interessi propri.

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L’elemento tecnico che sorregge la struttura narrativa della storia è sicuramente il montaggio del film. La scena rimbalza tra passato e presente mostrandoci chi fosse la protagonista prima e dopo. Il film parte con un potenziale narrativo molto interessante, merito soprattutto del soggetto a cui è ispirato ovvero il bestseller “La ragazza del KGB” scritto da Jennie Rooney. Tuttavia a nostro giudizio la trasposizione cinematografica della storia non è affatto riuscita.

Tante le mancanze di Red Joan, a partire dall’elemento fondamentale ovvero il coinvolgimento emotivo che dovrebbe dare un film come questo. Il filone amoroso e quello drammatico sono solamente suggeriti dagli elementi della trama, ma non sviluppati in maniera tale da far appassionare veramente il pubblico. Manca pathos e anche la giusta tensione nei momenti in cui il film si “maschera” da thriller politico. La storia vuole raccontare molto di più di quello che effettivamente riesce a farci realmente vivere durante la visione. La creatura di Trevor Nunn cerca di volare senza ali precipitando clamorosamente in scene e dialoghi che stufano e diventano noiosi.

Red Joan, conclusioni

Red Joan è un’altra di quelle pellicole che parte con le giuste intenzioni e un buon potenziale di sceneggiatura che non riesce ad esprimere nel corso dei suoi 105 minuti. L’evento storico raccontato, seppure romanzato, è interessante e poco conosciuto. La storia drammatica precipita in un susseguirsi di eventi con esiti scontati che non coinvolgono più di tanto lo spettatore. Neanche la  recitazione di Judi Dench e la presenza di personaggi ben caratterizzati riescono a salvare il film che ci ha realmente preso solo nei minuti iniziali per poi abbandonarci nella noia. Deludente.

Voto - 5

5

The Good

  • Storia potenzialmente interessante
  • Montaggio

The Bad

  • Poco coinvolgente
  • Noioso e prevedibile

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