Regina rossa: la recensione dei primi 2 episodi della serie Amazon Prime Video

Regina rossa, basata sul romanzo di Juan Gómez-Jurado, è la nuova serie tv crime-detection di Prime Video, disponibile dal 29 febbraio 2024

Adattamento per il piccolo schermo dei romanzi dello scrittore Juan Gómez-Jurado, Regina rossa è diretta da Julian de Tavira e Koldo Serra ed è il nuovo thriller crime della piattaforma Prime Video, ultimo prodotto del catalogo di febbraio 2024. Con nel cast principale l’attrice spagnola Vicky Luengo e Hovik Keuchkerian, volto di Bogotà nell’acclamata La casa di carta, Regina rossa (qui il trailer), disponibile dal 29 febbraio 2024, è costruito su tematiche e vicende già viste e ampiamente trattate, ma con una struttura e un carattere capaci ancora di intrattenere e coinvolgere.

Indice

Trama – Regina rossa, la recensione

Antonia Scott viene definita la persona più intelligente della Terra, vederla a lavoro sarebbe uno spettacolo inimmaginabile e capace di lasciare esterrefatto chiunque. Se non fosse che lei non lavora più e niente potrà farla tornare indietro. L’arrivo di Jon Gutiérrez nel suo appartamento vuoto sembra iniziare a cambiare le cose, ma non quanto basta. Tanto Antonia quanto Jon sono mossi da motivazioni differenti: Jon è un poliziotto basco che rischia di finire in prigione per corruzione e Mentor si offre di aiutarlo se lui riuscirà a controllare e lavorare con Antonia.

Regina rossa

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Antonia sa che c’è in gioco la vita di una madre, che l’assassino non si fermerà e che solo lei ha una possibilità di porre fine a quello che potrebbe rivelarsi un massacro. Mentor sembra inoltre avere un potere su di lei: la conosce, sa quello che ha passato e ciò di cui ha bisogno. Ma non solo, perché Mentor è stato il suo capo, colui che l’ha formata, che l’ha reclutata per lavorare insieme a Regina rossa e che quindi, quel giorno di anni prima, le ha dato uno scopo, un lavoro, un modo per mettere a frutto delle potenzialità fuori dal comune. Regina rossa ha adesso di nuovo bisogno di lei quando all’omicidio del figlio di un potente magnate segue il rapimento della figlia dell’uomo più ricco di Spagna.

Dinamiche già note ma sempre appassionanti – Regina rossa, la recensione

A funzionare maggiormente nella nuova serie tv Prime Video è il rapporto, striato di divergenze e problematiche relazionali, dovute probabilmente a entrambi, che si instaura tra Antonia e Jon Gutiérrez, con quest’ultimo inaspettatamente simpatico, dall’ironia brillante e mai scontata, e anche pronto all’azione. A unirli sono cause di forza maggiore, soprattuto per quanto riguarda lui, ma insieme raggiungono il valore aggiunto che serve a uno show come Regina rossa. E cioè un prodotto dove tutto il resto è estremamente già visto. Gli elementi che in passato e ancora oggi spopolano nel mondo della serialità sono però quelli che non hanno mai smesso di appassionare il pubblico. Si conoscono le organizzazione segrete che operano nell’ombra, si conoscono i profiler imbattibili, i poliziotti corrotti che si rivalutano nella strenua difesa della legge, il dono dell’intelligenza che rende irrimediabilmente diversi e l’assassino seriale che non lascia tracce e la cui brutalità non conosce limiti.

Regina rossa

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Ecco che tra Criminal Minds, The fall, Profiling e The Mentalist, per citarne solo alcuni, la protagonista, provata da un dolore atroce, non ha solo un QI altissimo, ma possiede una mente in grado di fare collegamenti indecifrabili, capace di basarsi sul tono della voce, sul movimento degli occhi, su quei piccoli particolari insignificanti che tanto raccontano della personalità e del privato di una persona. Ecco che qui ricorda lo studio del comportamento umano di Criminal Minds, l’arguta e attenta osservazione del protagonista di The Mentalist, la ferocia violenza del killer di The fall e quel pizzico di follia che contraddistingueva la detective di Profiling. Se Antonia capisce tutto degli altri nessuno però può realmente capire lei. Qui si inserisce alla perfezione Jon Gutiérrez, forse l’unico reale personaggio con il quale da subito si empatizza. Lui è quella spontanea normalità che, seppur corrotta, segue canoni e principi che l’organizzazione di Regina rossa ha scelto, da sempre, di violare. Qualche colpo di scena inaspettato che si spera, nel corso delle puntate successive, possa aumentare.

Conclusioni – Regina rossa, la recensione

Niente di eccessivamente nuovo quindi, ma una tematica che sicuramente ancora interessa gran parte del pubblico: da piccoli dettagli che delineano quadri completi dei personaggi, spiegati dalla stessa Antonia e che stuzzicano l’interesse suscitando cosi sorpresa nel pubblico e mettendo a nudo la grande genialità della figura principale dello show. Perché il genio, come le sue stranezze e particolarità, è sempre un protagonista vincente.

Regina rossa

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Ecco che Regina rossa non manca di essere avvincente, abbastanza dinamico e sviluppato su diversi piani temporali, e differenti storyline: il killer e le sue vittime, l’indagine di Antonia e Jon e la loro vita privata, e il passato di Antonia, quindi quello di Regina rossa. Un background doloroso e inizialmente misterioso esplicita quelle caratteristiche di Antonia che dapprima sembrano eccessive ma che trovano invece sempre di più la loro verosimiglianza. Antonia è così un personaggio completo, stratificato e con tanti punti in sospeso in un passato che solo lei può cercare di superare, capire e con cui chiudere per andare avanti.

Regina rossa

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Situazioni intriganti
  • Dinamiche tra i personaggi efficaci

Lati negativi

  • Non particolarmente originale

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