Ricky Stanicky: recensione del film con Zac Efron
Peter Farrelly dirige una commedia brillante con protagonisti Zac Efron e John Cena: la nostra recensione di RIcky Stanicky, su Amazon Prime Video
Regista insieme al fratello Robert Farrelly di film come Tutti pazzi per Mary, Io, me & Irene, e vincitore del premio Oscar per Green Book, Peter Farrelly dietro la macchina da presa con Ricky Stanicky anche noto con il titolo di Ricky Stanicky: L’amico immaginario e presente nel catalogo Prime Video di marzo 2024 a partire dal 7 marzo. Con un cast che comprende Zac Efron, John Cena e William H. Macy, Ricky Stanicky (qui il trailer) è un film simpatico e allegro, una commedia spiritosa con un tocco brillante.
Indice
Trama – Ricky Stanicky, la recensione
Durante la notte di Halloween tre bambini si vendicano contro un uomo che si è sempre rifiutato di partecipare al famoso “dolcetto o scherzetto” e che ogni anno è sistematicamente l’unico a non riempire le loro sacche di dolci. Lo scherzo finisce però male e la casa dell’uomo va a fuoco. Per fortuna non c’era nessuno dentro, ma i bambini temono comunque le conseguenze dell’incendio di un’abitazione. Decidono così di dare la colpa a Ricky Stanicky, il nome inventato di una persona che non esiste e che viene ritenuta colpevole. Lo stratagemma effettivamente non ha poi tanti punti deboli: c’è perfino una felpa lasciata lì e semi bruciata avendo preso fuoco nell’incendio con scritto il nome del proprietario, appunto Ricky Stanicky. A distanza di 25 anni gli amici Dean, Wes e JT usano ancora Ricky per i loro comodi, in particolare riescono a fuggire dal baby shower del figlio di JT e a passare un weekend in totale libertà.
La situazione si complica quando amici e famiglia iniziano a insistere per conoscere il fantomatico Ricky, tra il sospetto di qualcuno che non esista e una serie di coincidenze che lo porterebbero ad essere presente durante una cerimonia insieme alle compagne di Dean e JT, al fidanzato di Wes e, soprattutto, al capo di Dean e JT, Ted Summerhayes. Durante il weekend del baby shower, il caso vuole che i tre conoscano un attore poco noto e alla ricerca di un lavoro che sembra avere inoltre voglia di passare la serata in loro compagnia. Lo chiamano e lo ingaggiano per diventare Ricky Stanicky, spiegandogli chi è, il suo passato e tutto ciò che può servire. L’attore si rivela perfetto per il ruolo e capace di memorizzare alla perfezione il background di Ricky. Tutto va oltre le aspettative e Ricky conquista popolarità nel giro dei tre ragazzi. Tanto da venire sempre invitato, apprezzato e richiesto da tutti e in ogni situazione.
Una commedia simpatica – Ricky Stanicky, la recensione
Divertente e irriverente, di stampo dichiaratamente statunitense, dove si esce sempre vincitori, sempre eroici, e magari anche fin troppo sempre appariscenti. Ricky Stanicky funziona su ogni fronte. In particolare ciò che lo rende un film di tutto rispetto è il suo essere una commedia leggera a tutti gli effetti, dall’inizio alla fine: i momenti più drammatici sono solo sprazzi di vita quotidiana, di passati difficili, di piccoli intermezzi volti a spiegare alcuni comportamenti e che si inseriscono perfettamente in una comicità né banale né scontata. Il film di Peter Farrelly ironizza inoltre su un personaggio che sarebbe unanimemente visto da tutti come un eroe americano, come l’amico giusto al momento giusto, la sorpresa inaspettata che sa gestire ogni situazione. Ma che in realtà è un uomo da cui tutti, anche chi può apprezzare le sue capacità d’inventiva, vorrebbero stare alla larga. Ricky Stanicky è credibile, amato e venerato proprio nel suo essere immaginario, fuori dagli schemi, inesistente, ma anima, corpo e fattezze di una figura con il quale si empatizza fin da subito. Ed è qui che entra in gioco John Cena.
Da attore squattrinato a volgare showman che non riesce a smettere di coprirsi di ridicolo, a dare vita a Ricky Stanicky è appunto John Cena, ottimo nel ruolo e che passa dell’essere la star del momento nell’America più benestante e abbiente, il fantomatico Ricky, a chi è realmente, il maldestro imitatore che lavora nei locali più osceni e insulsi degli Stati Uniti. Perfetti anche Zac Efron, Jermaine Fowler e Andrew Santino, tre amici che ritrovano svago, divertimento e spensieratezza solo lontano da quella vita che hanno tanto ricercato e della quale vanno anche abbastanza fieri. Per non parlare di William H. Macy che non manca di regalare performance indimenticabili ed esplosive, che sia protagonista o personaggio secondario. Ricky Stanicky per i tre amici è quel capro espiatorio a cui dare la colpa, ma che si trasforma poi nell’amico che è stato male, e che ora ha di nuovo bisogno di loro. E quando le scuse finiscono Ricky Stanicky torna ad essere tanto incorreggibile quanto stravagante e per questo oggetto del desiderio di tutti. Stanicky è la verità, la sincerità, la spontaneità senza mezzi termini.
Brillante e realistica – Ricky Stanicky, la recensione
Sorge però spontanea la domanda: Ricky sarebbe stato così amato e adorato se i suoi amici non l’avessero abbellito di un passato che lo vede sempre pronto ad aiutare e occuparsi dei popoli e dei Paesi più poveri e bisognosi? Forse no. Ed ecco che qui il film di Farrelly osa e lascia intendere quanto essere simpatico, bizzarro, instabile e senza freni è maggiormente consentito a chi può avere la coscienza pulita. Ricky Stanicky è così spassoso quanto sfacciato, tanto ironico quanto sarcastico, tra gag repentine e giochi di equivoci estemporanei. La commedia di Farrelly intrattiene e coinvolge, con momenti inaspettati e assurdi che rendono difficile staccarsi dallo schermo. Uno schermo che esplode di colori sgargianti e brillanti, con una macchina da presa che riprende con attenzione gesti ed espressioni, che rendono i personaggi tridimensionali. Figure caratterizzate quanto basta per essere verosimili, per far sì che il pubblico possa immedesimarsi in quelle che sono le loro problematiche quotidiane: amorose, lavorative, familiari e relazionali.
Difficoltà semplici, come sono quelle della vita, ma che diventano poi fonte di problemi e situazioni che finiscono per far male. È un progetto al quale si lavora che viene affidato a qualcun altro, una visibilità a lungo ricercata che sfuma improvvisamente, un sogno nel cassetto che si lascia andare per paura che si riveli una delusione. Ricky Stanicky fa ridere e sorridere creando più strati di comicità, più fattori di ilarità, alzando ogni tanto l’asticella, ma tornando poi, per fortuna, sempre con i piedi per terra. E con un ritmo che mai si perde, neanche in quegli intermezzi più melò e drama che aumentano lo spessore di alcuni personaggi, senza mai esagerare. Come altri prodotti del genere Ricky Stanicky punta sul suo non prendersi troppo sul serio, sul suo essere un film comico, che vuole unicamente far ridere. Una commedia quindi né troppo brillante, né che cerca di dire più di quanto serva su personaggi e situazioni. Come una delle più recenti serie tv Netflix, anch’essa un’opera definibile senza troppe pretese: Obliterated – Una notte da panico, che tra momenti improbabili e un carattere surreale, ma non per questo inverosimile, riusciva nel suo intento, proprio come fa Ricky Stanicky.
Ricky Stanicky, l’amico mai avuto – Ricky Stanicky, la recensione
Nonostante il reale personaggio interpretato da Cena, l’attore sull’orlo del tracollo, non abbia nulla a che vedere con Ricky Stanicky, a venire apprezzate sono la genuinità, bontà d’animo e semplicità nell’agire per qualcosa di più di un ottimo stipendio, una posizione lavorativa di rispetto o la buona reputazione agli occhi degli altri. È il suo prendere così seriamente quell’incarico, il suo riuscire a risolvere questioni spinose e cercare poi di volgere tutto non solo a suo favore, ma anche verso chi lo ha aiutato quando ne aveva bisogno, a definirlo, a renderlo lo Stanicky mai conosciuto, ma sempre desiderato come amico. Dall’ambiente da cui proviene, all’opportunità di vita data dai tre, fino alla sua indole ormai provata da qualsiasi delusione, lo fanno apparire ed essere molto più vero di coloro che volevano solo servirsene. Quelle persone che lo hanno amato solo quando era Ricky Stanicky, sono le stesse alle quali fa lui fa poi aprire gli occhi, e capire che il loro Stanicky ha forse bisogno di qualche modifica per diventare reale. Ma al quale potranno comunque continuare a brindare, come fanno dall’inizio alla fine: “A Ricky Stanicky, l’amico mai avuto“.
Ricky Stanicky
Voto - 7
7
Lati positivi
- Ironica e divertente
- Un ritmo incalzante e una trama dinamica