Rocknrolla: recensione del film di Guy Ritchie
Un cast stellare al servizio di un action movie frenetico e dalla trama ricca
Guy Ritchie ci ha recentemente deliziato con The Gentleman, film che ha sancito un vero e proprio ritorno al passato; un passato ricco di action movie frenetici e ricchi di colpi di scena. Tra questi impossibile non citare Rocknrolla una delle opere più sottovalutate del regista londinese e di cui vogliamo proporvi la recensione. Il film uscito nel Regno Unito nel 2008 è stato da poco aggiunto al catalogo Netflix. Un’ottima occasione per recuperarlo se non l’avete mai visto. Cosa aspettarsi dunge dal regista del film cult The snatch – Lo strappo se non una trama complessa e ricca di intrecci, una manciata di gangster pericolosi mescolati a tanta azione e divertimento? Rocknrolla mantiene infatti quelli che sono i capisaldi dello stile di Guy Ritchie anche se complessivamente rimane un po’ meno sopra le righe rispetto alla sua opera regina.
La storia si ambiente a Londra ai giorni nostri. Al centro della vicenda c’è la speculazione edilizia, figlia di una realtà dove tutto viene mosso dai soldi ma soprattutto dalle giuste conoscenze. Entra in gioco così una delle figure principali del film, Lenny Cole che grazie ai suoi contatti politici è in grado di scavalcare qualsiasi vincolo burocratico nell’ambito delle licenze edilizie. Tutto inizia con un semplice raggiro che comporterà delle inaspettate conseguenze in una vera e propria reazione a catena. Nel cast figurano Gerard Butler, Tom Hardy, Mark Strong, Tom Wilkinson e Thandie Newton.
Indice:
Trama – Rocknrolla, la recensione
I delinquenti One Two (Gerard Butler) e il suo amico Mumbles (Idris Elba) tentano la fortuna nel business immobiliare londinese. I due chiedono un prestito a Lenny Cole, vero e proprio magnate dell’edilizia locale. Se si vogliono fare affari in questo campo infatti bisogna rivolgersi direttamente a lui che grazie al suo potere e alle sue conoscenze può rendere tutto possibile. In particolare la sua abilità consiste nell’aggirare qualsiasi vincolo burocratico sia nei tempi che nelle leggi. Lenny è però avido e spietato; attraverso i suoi agganci riesce segretamente a non far rilasciare a One Two e Mumbles le licenze d’uso.
I due quindi si ritrovano padroni di una proprietà non utilizzabile ed allo stesso tempo sono anche in debito con Lenny. Ed è qui che le cose si complicano con tutta una serie di conseguenze a catena che rappresentano la vera essenza del film. Per ripagare Lenny infatti One Two e Mumbles rubano circa 7 milioni di sterline a Yuri Omovich, un potente malavitoso russo in trattative proprio con il magnate dell’edilizia londinese. Il destino vuole però che Lenny diventi il sospettato numero uno di Yuri, complicando una situazione già di per se ingarbugliata. Da un semplice raggiro iniziale si arriva a un vero e proprio confronto tra diverse organizzazioni criminali. A questo si aggiunge anche la scomparsa di un misterioso quadro portafortuna che Lenny aveva ricevuto in prestito dallo stesso miliardario russo.
Analisi del film – Rocknrolla, la recensione
Guy Ritchie è un Tarantino che non ce l’ha fatta.
Questa è solo una delle tante frasi che si leggono spesso sui social. Un modo per offendere due grandi maestri con uno stile che può sembrare apparentemente simile ma che in realtà è profondamente differente. Chi conosce Guy Ritchie ed inizia a vedere un suo film sa già quello che si aspetta. Tanti personaggi, una trama che parte lineare ma poi si complica in un intreccio ricco di sotto-trame e personaggi secondari che sembrano non avere nulla a che fare gli uni con gli altri.
Poi mano a mano che la storia va avanti i nodi iniziano a venire al pettine e tutto è maledettamente collegato come i più complessi circuiti di una bomba a orologeria. Questo è il cinema gangster di Guy Ritchie ed è questo che il suo pubblico si aspetta sempre di vedere; un’esplosione di divertimento ed ironia, azione, colpi di scena e tanti malviventi senza scrupoli. Come avviene solitamente nei suoi film il “mcguffin” che smuove gli eventi sono sempre i soldi. Ma ciò che lega indissolubilmente gli ingredienti di questo cocktail esplosivo sono un montaggio frenetico e soundtracks all’ultimo grido.
L’oceano di Guy Ritchie
L’universo narrativo malavitoso che prende forma nella mente del regista britannico può essere rappresentato da un metaforico oceano. Scena dopo scena si assiste all’arrivo di pesci sempre più grandi che cercano di mangiare quelli più piccoli, questi ultimi però faranno di tutto per evitare di finire vittime dei loro predatori. Rocknrolla non fa di certo eccezione a tutto questo riproponendo schemi ormai classici. Divertente e intrigante allo stesso tempo, un film decisamente riuscito nelle quasi due ore di girato che mantengono sempre un buon ritmo. A mantenere alta l’attenzione dello spettatore si aggiunge anche un immancabile alone di mistero su alcune vicende chiave del film.
Conoscendo anche altri lavori di Guy Ritchie forse ci saremmo aspettati qualcosa in più dai colpi di scena che sono sì presenti ma comunque non numerosi e stravolgenti come ci si aspetterebbe. Alcune scene del film (poche in realtà) sono un po’ prevedibili contraddicendo in questo modo la natura intrecciata e complessa della trama generale. In più verso la fine le sotto trame di alcuni personaggi secondari vengono un po’ abbandonate e raccontati solo indirettamente e in modo poco approfondito.
Aspetti tecnici – Rocknrolla, la recensione
Rocknrolla è un film perfettamente funzionante anche sul versante tecnico. Pur avendo un montaggio ed un’azione sicuramente meno frenetici rispetto a titoli come Sherlock Holmes, The Snatch e The Gentleman la pellicola ha comunque un ritmo incalzante e coinvolgente. Questo grazie ad un sapiente lavoro dietro la camera da presa del regista che riesce a rendere giustizia alle scene action come pochi altri sanno fare.
Sul piano della fotografia invece la scala cromatica adottata e la gestione delle luci sono sicuramente più sobrie, equilibrate e meno smaliziate ma non per questo meno appaganti. Meno luci al neon e più luci naturali. Sono molte infatti le scene girate al chiuso in penombra con la luce che filtra dalle finestre. Il vero punto di forza di Rocknrolla sono però i personaggi che vengono magistralmente caratterizzati, sia quelli principali che quelli secondari. Non poteva essere da meno la selezione delle colonne sonore come è giusto che sia considerando che una delle figure chiave che da il nome al film è proprio un giovane “rocker”; efficace anche la scelta delle canzoni che accompagnano le scene cruciali, a dir poco sublime.
Considerazioni finali
Un film divertente che rispetto ad altri lungometraggi dello stesso regista si racconta anche molto per metafore ed ideali artistici dei suoi personaggi. Ci sono tutti gli ingredienti che più caratterizzano i film gangster di Guy Ritchie: malavitosi, intrecci complessi, azione, raggiri e tanto divertimento. Il tutto elevato da un livello tecnico decisamente alto in tutti i diversi settori, dalla regia alla fotografia, passando per il montaggio. Come avviene spesso in questo genere non ci sono veri e propri buoni; i personaggi principali appartengono essenzialmente tutti al mondo della malavita ma la storia è strutturata in modo tale da poter distinguere comunque i protagonisti per cui “fare il tifo” dagli antagonisti.
Un film completo e divertente sotto diversi aspetti in grado di appassionare non solo gli amanti del genere ma anche un pubblico più ampio. Se fate parte di quelli che non si sono mai approcciati a questo tipo cinema avete di fronte l’occasione perfetta. Grazie alla fruibilità odierna delle piattaforme streaming e alla nostra recensione più che positiva non avete più scuse per non vedere Rocknrolla di Guy Ritchie.
Rocknrolla
Voto - 7.5
7.5
Voto
Lati positivi
- La caratterizzazione dei personaggi
- Fotografia, regia, montaggio e soundtrack: Guy Ritchie è una garanzia
- Trama e divertimento
- Ci sono elementi della trama (pochi per fortuna) eccessivamente prevedibili
- Alcune storyline non vengono approfondite adeguatamente
Lati negativi