Royalteen: recensione del film teen drama disponibile su Netflix
Un teen drama norvegese racconta le vicende di due adolescenti alle prese con gli amori e un passato da gestire
Royalteen recensione. Il film è il nuovo titolo norvegese che si aggiunge alle produzioni Netflix dei paesi scandinavi. Dopo I Delitti di Valhalla e Love and Anarchy (tra i tanti) la piattaforma propone un coming of age dalle tinte drammatiche che sebbene non convinca del tutto riesce a proporre delle riflessioni interessanti su tematiche trattate. Il coming of age prevede una crescita del personaggio che attraverso la fase adolescenziale ne esce più maturo, cosa che accade in parte anche a questi protagonisti. Come molti prodotti degli ultimi tempi anche Royalteen è tratto da un libro: Arvingen di Randi Fuglehaug e Anne Gunn Halvorsen.
Il cast del film è composto da giovanissimi attori e attrici norvegesi: Ines Høysæter Asserson veste i panni della protagonista, Lena una sedicenne che si trasferisce in una nuova scuola; Mathias Storhøi e Elli Müller Osborn sono invece i principi ereditari di Norvegia che frequentano proprio la nuova scuola di Lena. Alla regia la coppia Per-Olav Sørensen ed Emilie Beck. Analizziamo meglio Royalteen e cosa ha convinto di più e cosa meno.
Indice:
La trama – Royalteen recensione
Lena è un’adolescente che si trasferisce in una nuova città insieme ai genitori e al fratellino. La sua scuola però è molto particolare: è frequentata dai due principi di Norvegia, Kalle e Margrethe. Il primo è affascinante e ha tutti gli occhi su di se, in apparenza festaiolo e votato al divertimento; la seconda invece è molto più riservata e anche guardinga nei confronti di chi si avvicina alla sua famiglia. Lena è l’ultima arrivata e si inserisce in una scuola e nella classe di ragazzi che hanno già un buon rapporto con i principi. Fin dal primo incontro scatta qualcosa tra lei e Kalle, una connessione che si rafforza quando lui la invita ad una festa.
Qui Lena si scontrerà apertamente con Margrethe che è sempre sulla difensiva, non si fida della nuova arrivata e cerca di proteggere suo fratello e la sua famiglia. Lena nel frattempo è tormentata dai ricordi del passato: le sue azioni l’hanno spinta a lasciarsi dietro la vita di prima pronta a ripartire da zero. Si rende conto molto presto che non è possibile sfuggire al passato e dovrà affrontarne le conseguenze.
Una generazione “reale” – Royalteen recensione
Uno dei punti di forza di Royalteen è indubbiamente la realtà rappresentata. Se da una parte la vita degli adolescenti sembra davvero stereotipata, dall’altra è invece specchio di una realtà che è sempre più diffusa. Adolescenti ricchi e viziati con grandi dimore a disposizione in cui fare feste e ubriacarsi, conseguenza di una famiglia assente e forse troppo presa dai propri problemi per vedere quelli dei propri figli. Una parte di questa stessa adolescenza affronta una delle altre tematiche importanti del film: l’uso dei social per fini differenti. Questi vengono spesso usati con lo scopo di denigrare i diretti interessati mettendo in atto una vendetta. Il tutto è utile per innescare una riflessione non solo sui social ma sulle dinamiche stesse di gruppo, in cui il branco punta il dito sulla vittima, o il più forte prende di mira il diverso o il più debole.
Sempre attraverso i social c’è poi anche la rappresentazione di un mondo che esiste solo nella dimensione immaginaria e non reale. Il ruolo della comunicazione è fondamentale così l’immagine che viene fornita dai reali attraverso le lenti esterne è un’immagine fuorviata, unita forse alle aspettative delle persone che proiettano le proprie aspirazioni su chi famoso lo è per davvero. La cosa ha ovviamente un risvolto psicologico importante perché crea aspettative quando non ci sono e mette pressione sui diretti interessati. In relazione a questo Royalteen propone quindi un immagine meno distaccata e altezzosa di adolescenti che hanno un titolo nobiliare e che si dimostrano in realtà più simili ai loro pari di quanto in apparenza non siano.
Considerazioni tecniche e conclusione – Royalteen recensione
Traendo le conclusioni nella nostra recensione di Royalteen il film è promosso ma non oltre la sufficienza. Le tematiche trattate sono interessanti e il genere misto della pellicola riesce anche a tenere gli spettatori incollati allo schermo. Il mistero che circonda il passato di Lena – e la scoperta della verità – sono stati ben costruiti tanto che oltre ad un coming of age può effettivamente essere un dramma che incuriosisce. Dal punto di vista tecnico la fotografia sfrutta gli ambienti tipici dei paesi nel Nord che si sposano bene con la storia, avvolgendola nella patina di una piccola moderna favola di un amore adolescenziale.
Una favola però dove ne il principe ne la ragazza che ama sono perfetti, anzi l’opposto: nelle loro imperfezioni riescono a convincere e dimostrano di non essere personaggi bi-dimensionali. Tra i lati negativi (se così lo si vuole considerare) c’è sicuramente la semplicità della storia e gli schemi narrativi ad essa associati. Il cliché del principe ricco che si innamora dell’ultima arrivata, ricambiato, e con lei che si apre e si confessa. In più nel film si accennano aspetti legati ad altri personaggi senza però approfondirli. Tuttavia se la tematica interessa e il genere può piacere il film diventa una visione piacevole per un pomeriggio. In più il finale, che lascia gli spettatori con una domanda senza risposta, incuriosisce e fa presupporre un secondo film.
Royalteen
Voto - 6
6
Voto
Lati positivi
- Interessanti le varie riflessioni sui giovani e sul ruolo dei social
- Immagine dei reali non presentata come distaccati e altezzosi
Lati negativi
- Film dalla trama molto banale e scontata per il genere
- Altre storyline accennate ma non approfondite