Serendipity, quelle “poche ma preziosissime ore” che ti cambiano la vita: la Recensione
Il termine serendipità è un neologismo che indica la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra.
È proprio per caso che si incontrano Sara, interpretata da Kate Beckinsale, e Jonathan, alias John Cusack, quando incredibilmente cercano di comprare lo stesso paio di calzini in uno store a New York, nel periodo natalizio. I due trascorrono le ore successive passeggiando per le strade di Manhattan, chiacchierando e pattinando sotto la neve. Alla fine della serata John le suggerisce di scambiarsi i numeri telefonici, ma Sara rifiuta, dicendogli che se veramente è destino che loro debbano rivedersi, allora sicuramente non si perderanno di vista. Così entrambi scrivono il proprio nome su un oggetto: lui su una banconota da cinque dollari e lei su una copia de L’amore ai tempi del colera. Se entrambi rientreranno in possesso degli oggetti, allora il fato li sta spingendo a rincontrarsi.
Risulta anzitutto interessante come il regista Peter Chelsom citi diversi film da lui evidentemente amati, come I ponti di Madison County, di e con Clint Eastwood, per passare a Nick Mano Fredda di Stuart Rosenberg, fino a Il Padrino – Parte Seconda diretto da Francis Ford Coppola, che “può essere apprezzato solo se hai visto il primo”, dirà ad un certo punto John.
” Devi avere fede nel destino”
Durante il loro primo incontro, è Sara che pronuncia queste parole all’iperattivo John. Serendipity sarà proprio questo: un continuo gioco sul destino. Un gioco che apparentemente ci parla di come il fato sia estremamente rilevante nel decidere, quasi al posto nostro, le cose importanti della vita. Eppure il messaggio più forte che sembra passare Serendipity ci consiglia di non rimanere passivi di fronte ai segnali della vita. Siamo noi gli artefici del nostro destino. La pellicola narra la storia di due trentenni che, nonostante vivono la propria vita e stanno andando incontro ad un matrimonio con due rispettive –altre– persone, si rincorrono a vicenda. Se Sara non fosse tornata a New York e se John non l’avesse cercata per mari e monti probabilmente i due non si sarebbero mai più rivisti. Forse invece si sarebbero incontrati lo stesso. Ma se vuoi una cosa devi andartela a prendere.
Serendipity non è nient’altro che una favola, che rientra benissimo in quel genere da molti bistrattato ma da altrettanti amato alla follia. Non ci sembra il caso di schierarsi da una o dall’altra parte. Ma è corretto dire che se questa categoria di film è stata capace di creare degli archetipi sia nella società che nella cinematografia stessa, un motivo ci sarà. Conosciamo tutti quella persona che “vorrebbe un amore da film”. Serendipity è uno dei quei film. Una di quelle commedie romantiche alla Pretty Woman o Harry ti presento Sally che colpisce quella fetta di pubblico che potremmo definire più sognante.