Snatch – Lo strappo: recensione del film cult di Guy Ritchie con Brad Pitt e Jason Statham
Ecco la recensione di Snatch - Lo strappo, film cult di Guy Ritchie con Brad Pitt e Jason Statham
Snatch – Lo strappo, film cult del regista inglese Guy Ritchie. Nel cast Brad Pitt, in una delle sue migliori performance, e Jason Statham, qui non solo muscoli e calci, ma anche talento.
Se siete amanti dei film che trattano il tema dei gangster, ma anche dei film comici, siete capitati nel posto giusto. Snatch è uno di quei film che sono destinati a entrare di diritto nel catalogo dei film di culto. Diretto dall’allora giovane Guy Ritchie, ex marito di Madonna, Snatch è un film del 2000 che non faticherà a diventare uno dei vostri film preferiti. Parola di Filmpost. Nel cast Brad Pitt, in una delle sue migliori performance, e Jason Statham, qui non solo muscoli e calci, ma anche talento.Ma facciamo un passo indietro. Di cosa parla Snatch?
Snatch: la recensione
Snatch si può inserire in una fantomatica trilogia sul crimine londinese ideata da Guy Ritchie, composta da Lock & Stock, Snatch e Rocknrolla.
La storia di Snatch, ambientata a Londra, si incentra sulla ricerca di un diamante che è stato rubato da un trafficante, interpretato da Benicio del Toro. Il diamante, infatti, interessa anche alla mafia russa, che è pronta a fare di tutto per trovarlo e soffiarlo ai ricchi commercianti ebrei. Nel frattempo, Turco, interpretato da Jason Statham, e l’amico Tommy, due manager di incontri di boxe clandestina da quattro soldi, decidono di organizzare degli incontri truccati con un vecchio boss di Londra; i loro destini si incroceranno con quelli di un gruppo di zingari capitanati da Mickey (Brad Pitt).
Già dalla trama si intuisce il primo pregio della pellicola: Ritchie ama creare storie con tanti personaggi, fra i quali nessuno può essere definito come il protagonista. Questi, infatti, vengono seguiti in egual misura, e la sapiente scrittura della sceneggiatura è riuscita a creare intrecci che permettono a tutti i personaggi di venire in contatto fra di loro.
Snatch: fra gangster e comicità
Un altro punto di forza del film è quello di aver trovato un equilibrio perfetto fra la componente gangster e quella comica. Il tutto è dovuto dalla presenza di personaggi violenti e psicopatici come il vecchio boss Testarossa Polford, insieme a quella di personaggi provenienti dal mondo dalla malavita, ma caratterizzati da una forte componente comica. Si può fare riferimento a Franky Quattrodita, intepretato da Benicio del Toro, dedito al gioco d’azzardo, e a Tommy, spalla di Statham, perennemente in situazioni al limite del grottesco. Tutti i personaggi riescono a creare un’atmosfera allo stesso tempo violenta e irriverente, dove anche la morte ha una forte componente umoristica.
Nulla di tutto questo sarebbe riuscito così bene se non fosse per la scrittura dei dialoghi. Geniali, diretti, volgari, recitati in slang (soprattutto se visto in lingua originale), spassosi: i dialoghi del film sono il fulcro della narrazione.
Ciò in cui Ritchie è maestro, tuttavia, è l’abilità di montare le scene in maniera tale da non lasciare respiro allo spettatore. E, per far ciò, il regista inglese fa valere il suo gusto personale in materia musicale. La musica, infatti, detta costantemente il ritmo delle scene, con brani che vanno dal rock a musiche tipiche dei vari stereotipi sociali che ogni personaggio rappresenta.
Brad Pitt: lo zingaro
Gli stereotipi, infatti, sono una parte fondamentale nella delineazione della storia: l’autoironia nei confronti degli inglesi e l’irriverenza nei confronti degli stereotipi stranieri è presente durante tutta la durata del film. Russi, neri, americani, ebrei, zingari, inglesi: nessuno viene risparmiato dall’humor nero e dall’ironia del film.
Avendo citato gli zingari, è impossibile non soffermarsi sulla performance di Brad Pitt, qui nei panni del gitano Mickey. Qui il bel Brad da, ancora una volta, prova di un talento innato, soprattutto quando si tratta di caratterizzare personaggi dai tratti decisamente guasconi. Qui, oltre a sfoggiare tutto il suo fascino, in particolare il suo fascino più rozzo e selvaggio, Pitt recita in inglese con un forte dialetto gitano. Dispiace dover ripeterlo sempre, anche perché il doppiaggio italiano è ottimo; ma, sicuramente, vale la pena vedere la pellicola in lingua originale anche soltanto per Pitt.
Snatch – Lo strappo: recensione – Conclusione
Snatch è un film che va assolutamente visto, soprattutto se si è amanti dell’humor inglese e delle trame ad intreccio. Non mancheranno tante botte, degrado, personaggi indimenticabili, dialoghi brillanti e una colonna sonora fantastica.
Recensione Snatch
Recensione Snatch - 9
9
The Good
- Personaggi memorabili conditi da un cast di alto livello
- Brad Pitt in una delle sue migliori performance
- Montaggio perfetto e colonna sonora azzeccatissima
The Bad
- Andrebbe visto in lingua originale per essere apprezzato al 100%