Space Jam – New Legends: recensione del ritorno dei Looney Tunes con Lebron James
I Looney Tunes sono tornati e devono giocare ancora a basket per salvarsi, questa volta affiancati da Lebron James
Alcuni film non muoiono mai. Non importa quanto tempo passi, o quanto invecchiano, saranno sempre ricordati dal pubblico come delle pietre miliari. È il caso del primo Space Jam; lungometraggio in cui il futuro dei Looney Tunes dipende da una partita di basket e si ritrovano in squadra con Micheal Jordan. Sono anni ormai che i Tunes hanno abbandonato le scene e non capita poi così spesso di trovarli in sala. Ma come dicevamo, alcuni film non vengono dimenticati ed ecco che ritornano al cinema con un sequel. Space Jam: New Legends, di cui vi proponiamo la recensione, è un seguito spirituale del primo, visto che con la pellicola precedente ha ben poco a che fare.
I Looney Tunes sono sempre presenti, ma stavolta ad accompagnarli c’è Lebron James. La minaccia è leggermente diversa, non sono più alieni, ma un algoritmo senziente fuori controllo, ed il destino del mondo si deciderà ancora con una partita di pallacanestro. Con il dolce ricordo nel cuore dell’originale Space Jam, è spontaneo per il pubblico effettuare un paragone e, a quanto pare, il film sta deludendo tanti. Spesso però si tende ad idealizzare pellicole che in passato ci hanno regalato grandi emozioni, senza riuscire a dare un giudizio imparziale. Perchè a voler essere puntigliosi, il film con Michael Jordan non si avvaleva di certo di una trama articolata, per non dire sensata. Space Jam: New Legends, è il seguito di un film che forse necessiterebbe un rewatch, affinché si possa contestualizzare meglio questo nuovo capitolo ed apprezzarlo per quel che è.
Indice
- Trama: benvenuti nel Serververso
- Caotico e folle come i Looney Tunes
- In viaggio tra i franchise Warner
Trama: benvenuti nel Serververso – Space Jam: New Legends, la recensione
Lebron James è uno dei giocatori di basket più forti di tutti i tempi e per arrivare sulla vetta ha sudato tanto. Sin da piccolo, l’atleta è stato allenato con determinazione e gli è stato insegnato che senza impegno e sacrificio non si arriva da nessuna parte. Per questo motivo, quando tenta di allenare il figlio, si dimostra severo ed impaziente. Dietro questo suo atteggiamento burbero vi è soltanto la volontà di renderlo un giocatore migliore, ma forse non riesce ad vedere più in là del suo unico punto di vista. Dominic, infatti, è un ragazzino con una sconfinata passione per i videogiochi, a tal punto da averne creato uno tutto suo. Lebron sembra sottovalutare la faccenda e quando arriva l’occasione di partecipare ad un game camp organizzato appositamente per giovani sviluppatori, il padre decide che il figlio dovrà piuttosto andare al basket camp.
Nel frattempo, Lebron viene invitato agli studi della Warner Bros. per discutere la sua partecipazione ad un nuovo importante progetto, ideato esclusivamente da Al-G-Ritmo, l’algoritmo dei server della Warner. Il suo scopo è quello di appropriarsi dell’immagine di Lebron per acquisire più fama per se stesso; così attraverso un losco stratagemma rapisce il figlio Dom e costringe il giocatore a stare alle sue regole. Il tutto sarà deciso con una partita di basket ambientata nel videogioco di suo figlio. Se James vince, tutto tornerà come prima, ma in caso di sconfitta entrambi saranno bloccati per sempre all’interno del Serververso. Al compone la propria squadra con grandi stelle del basket, potenziate dagli effetti del videogioco, mentre Lebron è scaricato tra i reietti, gli ormai antichi e dimenticati Looney Tunes.
Caotico e folle come i Looney Tunes – Space Jam: New Legends, la recensione
Parliamoci chiaramente, la trama di Space Jam: New Legends non ha il minimo senso. Tutto ciò che vediamo si svolge in assenza di nessi logici e non vi è traccia di coerenza narrativa. Ci viene detta una cosa e poco dopo accade l’opposto, viene spiegata una regola e subito la si infrange. I personaggi si muovono all’interno di un contesto schizofrenico e se si prova a ragionare, anche poco, su ciò che accade ci si accorge facilmente che non torna niente. I Looney Tunes in fondo non hanno mai rispettato le regole. Sono cartoni, fanno quel che gli pare, se non fosse che questo non è soltanto un film sui Looney Tunes; anzi i Tunes sono quasi in secondo piano rispetto a ciò che la pellicola ha da mostrare. Appurato che questo seguito è un’accozzaglia di elementi mal amalgamati tra loro, bisogna ammettere che nonostante tutto è incredibilmente divertente.
Rivedere Bugs Bunny, Daffy Duck e tutta l’allegra combriccola scalda il cuore, senza contare che i personaggi sono spesso protagonisti di azioni folli e spassose. Muovendosi in un “server” che comprende tutti i franchise Warner, hanno a che fare con elementi provenienti dalle più disparate saghe; Matrix, Harry Potter, Mad Max, Il Trono di Spade, tutti trovano posto senza mai risultare sovrabbondanti. Space Jam: New Legends si divide tra una pesante assenza di logica e trovate tanto folli quanto divertenti. C’è quindi chi lo ha apprezzato per la bizzarra ironia e chi lo ha trovato insulso; tutto sta nel come ci si approccia al film. In fondo, ci ripetiamo, non è che il capitolo precedente brillasse per la sua ineccepibile logica, per cui si può dire che in tutto questo caos c’è coerenza.
In viaggio tra i franchise Warner
Come abbiamo già detto in questa recensione di Space Jam: New Legends, il film si contraddistingue per una comicità folle, in pieno stile Looney Tunes. Dall’inizio alla fine vi è una sequela di riferimenti e citazioni ai più svariati brand, ovviamente tutti di proprietà Warner. Inutile parlare del continuo spam del logo della società per tutto il film, considerando che si ambienta effettivamente all’interno dei loro server e quindi è anche lecito. Visti i trailer c’era chi si aspettava qualcosa in stile Ready Player One, ma fortunatamente gli easter egg sono stati ben dosati ed il focus rimangono i personaggi principali. Tra i Tunes, c’è, ovviamente, chi ha più spazio e chi meno, con Bugs Bunny che fa da protagonista morale; mentre Lebron James, pur con i suoi difetti, risulta piuttosto credibile per un giocatore di basket che si reinventa come attore.
Resta però un dubbio: un pubblico di bambini e giovani ragazzi è capace di cogliere i riferimenti e le citazioni del film? La componente comica è data, infatti, principalmente da come i Looney Tunes si sono ambientati nel Serververso, uscendo dal loro mondo e gettandosi a capofitto in realtà alternative. Chi ha visto il primo film da piccolo è ormai cresciuto e risulta più facile cogliere tutto, ma ad un ragazzino cosa arriva? Questo secondo Space Jam non è nient’altro che un film d’intrattenimento senza alcuna pretesa, tanto che latita addirittura lo sforzo di scrivere una storia decente. Il punto è che la pellicola intrattiene e fa davvero ridere; basta soltanto spegnere il cervello e godersi la nonnina che si solleva da terra in ralenti e combatte come Neo.
Space Jam: New Legends
Voto - 6
6
Lati positivi
- I Looney Tunes a spasso per i franchise Warner sono esilaranti
- Citazioni, battute e riferimenti al mondo del basket, al film precedente e ad altre saghe iconiche
Lati negativi
- La trama non ha il minimo senso logico