Strange Darling: recensione del thriller di JT Mollner con Willa Fitzgerald e Kyle Gallner

Un sorprendente thriller in sei capitoli ricco di colpi di scena e omaggi al passato

Stephen King l’ha definito “un capolavoro geniale”; il regista J.J. Abrams ha dichiarato di averci perso la testa; molti critici hanno parlato di un’opera stupefacente, che sconvolge le aspettative; altri lo hanno descritto come il thriller più intrigante del suo genere e, in definitiva, una delle migliori sorprese dell’anno. Dopo aver ottenuto anche un 100% sul famigerato Rotten Tomatoes, arriva finalmente in Italia Strange Darling, di cui vi presentiamo la recensione. Scritto e diretto dall’italoamericano JT Mollner, questo thriller rivelazione rappresenta un vero e proprio omaggio al giallo argentiano e al genere neo-noir, mettendo in scena un crudele gioco tra vittima e carnefice, in cui nulla è come sembra.

Strange Darling infatti è un’opera densa di colpi di scena e ribaltamenti di prospettiva, sostenuti da una divisione in capitoli mescolati tra loro. Una scomposizione geniale, mai fine a se stessa. I protagonisti sono Willa Fitzgerald e Kyle Gallner, i quali ci regalano performance inedite e sorprendenti. Per un San Valentino “bello da morire”, Strange Darling (qui il trailer) è al cinema dal 13 febbraio, distribuito da Vertice360.

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Strange Darling. Miramax, Spooky Pictures

Indice

Un thriller in sei capitoli – Strange Darling recensione

Non è facile parlare della trama di un film come Strange Darling senza fare spoiler, ma a grandi linee è possibile illustrare le premesse narrative, che verranno sorprendentemente sovvertite in seguito. I titoli di testa, di un colore rosso sangue, scorrono presentando il lungometraggio come una drammatizzazione dell’apice di una serie di omicidi, durata anni, da parte di un serial killer negli Stati Uniti occidentali. Da questo momento ha inizio la suddivisione della storia in sei capitoli, in ordine non lineare. Siamo nelle campagne dell’Oregon: una ragazza (Willa Fitzgerald), identificata solamente come The Lady, è braccata da un uomo (Kyle Gallner), identificato come The Demon, inquietante, minaccioso e armato di fucile. Dopo aver assistito ai tentativi della ragazza di trovare un rifugio sicuro, Strange Darling mescola inaspettatamente le carte, svelando un gioco del gatto col topo molto più complesso di quanto ci si sarebbe aspettati. 

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Strange Darling. Miramax, Spooky Pictures

Il gioco intelligente di JT Mollner

Strange Darling può essere definito senza dubbio uno dei migliori thriller dell’anno, poiché è un’opera che sprizza qualità sia nella sua parte tecnica sia in quella recitativa. Il film ha la particolarità di essere in girato in 35 mm e la sua fotografia è curata dall’attore Giovanni Ribisi (Salvate il soldato Ryan, Avatar), il quale fa qui il suo debutto come direttore della fotografia, oltre ad essere uno dei produttori. Il lavoro di Ribisi è davvero incredibile e accurato, contribuisce decisamente a costruire un’estetica filmica notevole ed ipnotica. L’attore, insieme al regista, adotta un uso attento e studiato del colore, dove le intense tonalità di blu e di rosso ci riconducono a molti moderni neo-noir, ma anche alla saturazione cromatica dell’horror e del giallo di Dario Argento (Suspiria è una chiarissima ispirazione).

La qualità maggiore del film risiede però nel lavoro registico e di scrittura. Ispirandosi a Tarantino, JT Mollner costruisce un racconto a incastro intelligente e ben studiato, in cui ogni tessera di questo mosaico scomposto introduce continuamente colpi di scena che rivoluzionano il racconto, svelando progressivamente un’inquietante e inaspettata verità. Questo meccanismo non è autocompiaciuto o fine a sé stesso, ma serve a Mollner per mettere in crisi la classica fruizione filmica da parte dello spettatore, il quale ha i suoi preconcetti, le sue aspettative e supposizioni. Partendo proprio da questi elementi, il regista si diverte a giocare abilmente con i luoghi comuni dell’horror, con la figura della final girl e, si potrebbe dire, la sua iconografia. Inganna lo spettatore, illudendolo con la premessa del classico gioco del gatto del topo, che invece nasconde un sovvertimento quasi brutale degli stereotipi e dei cliché di genere. Mollner non manca poi di giocare anche con tematiche più spinose, come la cosiddetta ideologia “woke” e determinati retaggi culturali e sociali collegati.

Una scommessa vinta – Strange Darling recensione

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Strange Darling. Miramax, Spooky Pictures

Insomma le sfide e i giochi messi in campo da Strange Darling sono diversi e centrano precisamente il loro obiettivo. Riscontri positivi si trovano poi, come anticipato, anche nel cast. Willa Fitzgerald, vista ne Il cardellino, Scream: La serie e La caduta della casa degli Usher, stupisce notevolmente con la sua performance, mostrando un talento che finora era rimasto inespresso. Anche Kyle Gallner, abile frequentatore del thriller e dell’horror (Il messaggero, Smile), non nasconde le sue doti recitative e offre un’interpretazione più che solida. Apprezzabili inoltre i cameo di Ed Begley jr e Barbara Hershey, nel ruolo di due hippie che danno rifugio alla protagonista. Un apprezzamento va rivolto anche all’utilizzo della colonna sonora, ricca di brani indie e sonorità completamente dissonanti, quasi disturbanti, e in piano contrasto con le immagini ricche di violenza.

L’unico elemento che stona nell’insieme è il ritmo, non sempre ben gestito. Non si discute l’alternanza tra le sequenze adrenaliniche e quelle più pacate, ma il calo che inevitabilmente viene a crearsi in seguito al cosiddetto “scontro finale”, con un’abbondante sequenza un po’ anticlimatica. Nonostante questo, Strange Darling è decisamente una scommessa vinta, che senza le sue caratteristiche più distintive non avrebbe funzionato. Per Mollner mantenere inalterata la sua visione e la narrazione non cronologica però non è stato facile. Il regista infatti si è opposto ai produttori della Miramax, che volevano un film dalla struttura lineare, e ha vinto la scommessa, dimostrando che il pubblico è desideroso di storie originali e fuori dal comune. Strange Darling non è un capolavoro, come lo ha definito King, ma è sicuramente un’opera in grado di sorprendere, una chicca per gli appassionati di horror e thriller e un rompicapo narrativo efficace ed intrigante.

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Strange Darling

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • La trama divisa in capitoli non lineari
  • La scrittura e la regia di JT Mollner, sostenuto dall’ottimo lavoro di Giovanni Ribisi come direttore della fotografia
  • Willa Fitzgerald e Kyle Gallner offrono performance solide e sorprendenti

Lati negativi

  • Il calo di ritmo nell’ultima parte del film

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