Roma Film Festival 2017, Stronger – La recensione
Stronger – il regista David Gordon Green porta sul grande schermo la storia vera di Jeff Bauman (interpretato da Jake Gyllenhall), un ragazzo che a seguito dell’esplosione di due ordigni piazzati al traguardo della maratona di Boston perse entrambe le gambe.
Stronger – La recensione
Jeff Bauman (Jake Gyllenhaal) è un ragazzo di 27 anni come tanti: è semplice, gentile, buono, un po’ ingenuo; la sua sfortuna è di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. Mentre aspetta la sua ex-compagna Erin (Tatiana Maslany) all’arrivo della maratona di Boston viene gravemente ferito dall’esplosione di due bombe. Soccorso sul posto la diagnosi è semplice quanto crudele: perdita di entrambe le gambe, condizioni gravissime.
Operato d’urgenza e superate le prime ore critiche Jeff, al risveglio, fornisce un identikit dell’attentatore consentendone la cattura. Ma la sua lotta, fisica ed emozionale, è solo all’inizio. Dopo essere stato catapultato in un incubo vivente Jeff cercherà pian piano di riprendere in mano la sua vita grazie anche al supporto della sua famiglia e all’amore di Erin.
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Analisi
Stronger è una storia drammatica impreziosita da sfumature umoristiche. Jeff, un ragazzo semplice, vuole riconquistare la sua ex fidanzata con cui si è lasciato per la terza volta. Dopo aver perso le gambe è costretto a rivedere i suoi progetti di vita e lottare quotidianamente per ottenere anche piccole cose; la più semplice azione quotidiana diventa una sfida. Stronger è una storia estremamente realista. Jeff e le persone a lui care affrontano una tragedia. Le loro vite vengono stravolte; tutti sono messi alla prova. E’ un qualcosa che può accadere a chiunque.
Uno dei punti di forza del film sono i personaggi: imperfetti, reali ed umani senza caratteri netti ma con mille sfaccettature; hanno pregi e difetti, debolezze e virtù. L’interpretazione di Jake Gyllenhaal, nei panni di Jeff Bauman, è a dir poco stellare. La star Hollywoodiana è riuscita ad entrare perfettamente nella testa del ventisettenne protagonista riuscendo ad interpretarne i pensieri, le preoccupazioni, le paure e le speranze. Nel film è tenero ma anche egoista, a volte irresponsabile, spesso comico ma anche furioso. La sua vena umoristica squarcia il dramma dando un barlume di speranza e di positività. L’ humour di Stronger è delicato, garbato, inaspettato. Non fa ridere ma sorridere. E’ una carezza nel pianto. Tutto funziona grazie all’interpretazione sublime di Jake Gyllenhaal.
Regia e fotografia molto accurate e ricercate soprattutto nelle scene “umanamente” più delicate; ad esempio durante lo sbendaggio dei monconi di Jeff o nelle riprese fatte nell’angusta vasca da bagno.
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Quello che manca a Stronger è una vera e propria evoluzione. Dopo il dramma il film ha un andamento abbastanza ripetitivo. Inizia un cammino di riscatto ed accettazione che rimane sugli stessi ritmi risultando, a volte, prevedibile. E’ una sceneggiatura abbastanza statica sotto questo punto di vista.
Conclusione
Stronger ci insegna che la vita può improvvisamente cambiare per circostanze che non dipendono da noi. Bisogna allora sapersi rialzare e combattere aiutati dall’amore delle persone che ci vogliono bene. Stronger è una storia umana; Stronger è una storia di resilienza. Nessuno nasce eroe ma tutti possono diventarlo ed essere di esempio per l’umanità intera.
Stronger è un racconto drammatico, ma positivo. L’ interpretazione di Jake Gyllenhaal è superba e merita almeno una visione. Consigliato.
Vi lasciamo al trailer italiano del film. Buona visione.
Rating - 7
7
The Good
- Jake Gyllenhaal
- Personaggi
- Dramma e Humour ben miscelati
The Bad
- Sceneggiatura ripetitiva