Supernova: recensione del film di Harry Macqueen con Colin Firth e Stanley Tucci
Colin Firth e Stanley Tucci protagonisti di Supernova, al cinema da giovedì 16 settembre
Arriverà al cinema giovedì 16 settembre Supernova, secondo lungometraggio del regista Harry Macqueen di cui vi proponiamo la nostra recensione. I protagonisti, al centro di questo dramma intimo e garbato, sono due attori che non avrebbero bisogno di presentazioni: Colin Firth e Stanley Tucci. Una coppia da Oscar, è il caso di dire; con Firth che vince la statuetta come miglior attore protagonista nel 2011 per Il discorso del Re e Tucci che nel 2009 ottiene la candidatura come non protagonista per Amabili resti. Una coppia da Oscar che nel film presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma porta sullo schermo una coppia nella vita messa a dura prova da una patologia che non lascia scampo. Sam (Firth) è un concertista, un pianista affermato, partner da vent’anni di Tusker, uno scrittore cui è stata diagnosticata una demenza a esordio precoce.
I due decidono di intraprendere un viaggio per l’Inghilterra a bordo del loro camper; un viaggio per trascorrere quanto più tempo possibile insieme e far visita ad amici e familiari. Supernova è un road movie che fa dell’amore e del valore del tempo le sue colonne portanti. Così come lo sono Colin Firth e Stanley Tucci, che reggono sulle spalle l’intero film, quasi sempre da soli. Che sia negli spazi della loro casa su ruote o in quelli dei suggestivi paesaggi che attraversano. Il viaggio diventa l’occasione per assaporare ogni momento possibile di quell’intimità alla base del loro rapporto. Con la consapevolezza che i momenti sereni, a causa della malattia di Tusker, saranno sempre più rari. Accanto a Firth e Tucci, nel cast, anche Pippa Haywood, Peter MacQueen, Nina Marlin e James Dreyfus.
Indice:
Percorrere la via della grazia e della semplicità – Supernova, la recensione
Nel costruire il suo Supernova, Harry Macqueen sceglie di percorrere una via tutt’altro che scontata, data anche la natura dell’argomento. La via della grazia e della semplicità. Una via che passa attraverso gli schemi e l’impostazione del road movie. E la scelta non è scontata perché spesso e volentieri, per raccontare la malattia terminale, si percorrono altre vie e si prediligono altri approcci. Macqueen costruisce la narrazione attorno alla coppia e attorno agli attori che questa coppia la portano in scena. La dimensione del viaggio è sia concreta che metaforica; c’è la strada che Sam e Tusker percorrono attraverso i luoghi della loro storia e c’è il viaggio verso la consapevolezza. Sam programma una vacanza, un’ultima vacanza prima che la situazione del compagno peggiori senza lasciar scampo.
È consapevole che i momenti buoni saranno sempre meno ma non è pronto a smettere di combattere. Non aggrappandosi a una speranza cui la diagnosi di Tusker non lascia spazio, ma restando attaccato alla voglia di poter fare qualcosa per lui. Tusker, invece, ha la consapevolezza di chi la malattia la vive in prima persona; è meno disposto a venire a patti con la sua condizione ma ha intenzione di sfruttare ogni momento di lucidità che gli rimane con il pieno controllo. Tutto il film si regge sull’equilibrio e sul contrasto fra le due posizioni dei protagonisti. Senza mai calcare la mano su derive melodrammatiche e con la massima attenzione alle sfumature, Supernova racconta una storia difficile con grande semplicità. Una semplicità che non è mai banale e sa toccare le giuste corde portando chi guarda a far parte del viaggio – concreto e metaforico – di Sam e Tusker.
Due interpretazioni straordinarie
Come già detto all’inizio della nostra recensione i protagonisti di Supernova sono due attori che non avrebbero bisogno di presentazioni. Harry Macqueen, che si è formato dall’altro lato della macchina da presa, sa come sfruttare il talento di Colin Firth e Stanley Tucci. I personaggi di Sam e Tusker hanno caratteristiche e comportamenti diversi, che i due attori sanno rendere e accentuare. Le loro prove rispecchiano il contrasto dei rispettivi personaggi, per certi versi opposti ma uniti e complementari. Sam è misurato, poco incline a manifestare i propri sentimenti ma non per questo meno affettuoso e premuroso nei confronti del compagno. Il personaggio di Tusker è invece in qualche modo il fulcro della coppia, sempre brillante e ironico nonostante la sua condizione.
L’amicizia ventennale che li lega ha sicuramente aiutato i due attori a restituire sullo schermo la chimica, l’affetto e la complicità che unisce i due protagonisti. Il ritratto che ne scaturisce è completo e a tutto tondo; nonostante la storia passata della coppia sia solo accennata, si ha sempre l’impressione di avere di Sam e Tusker una conoscenza profonda, quasi familiare. Merito delle interpretazioni di Firth e Tucci e di quella semplicità di scrittura che, come già accennato, è la forza del film. C’è una tensione latente, poi, che si percepisce dall’inizio e che progredisce in crescendo. Una tensione malinconica che sta tutta negli sguardi e nel non detto e che sfoga quando Sam scopre che Tusker ha preso una decisione dolorosa ma lucidissima.
Conclusioni – Supernova, la recensione
Supernova non percorre mai la via dell’eccesso drammatico, né cerca mai di andare oltre quando si tratta di sentimenti, empatia o comprensione. Certamente si partecipa al viaggio di questa coppia, al peso che portano sulle spalle, ci si sente loro vicini. Tuttavia, come i personaggi secondari che conosciamo strada facendo, non riusciamo mai completamente a metterci nei loro panni. Non perché ci sia distanza fra Sam e Tusker e noi che osserviamo, tutt’altro, ma per una sorta di rispetto nei loro confronti. Non perché non si partecipi emotivamente a quello che accade, ma perché il dolore è il loro, non il nostro. Possiamo comprendere, sentirci colpiti e commuoverci, ma senza la presunzione e l’egoismo che quella sofferenza diventi la nostra. Macqueen adotta quindi un approccio – anche nei confronti dello spettatore – che rende la storia ancora più d’impatto. Senza forzature, lasciando che siano storia e personaggi a parlare.
Avviandoci verso la conclusione della nostra recensione di Supernova, il consiglio è quello di non lasciarsi sfuggire il secondo lungometraggio di Harry Macqueen. Un film dove le parti sembrano cucite addosso ai due interpreti, al confronto con due prove che se non sono le migliori della loro carriera, certamente ci vanno vicino. Una storia d’amore, un dramma che non manca di suscitare riflessioni profonde, un road movie dove il viaggio è simbolo e metafora. Impreziosito dalle riprese dei paesaggi delle campagne inglesi che a loro volta, coi loro silenzi, i colori e la quiete del loro cielo, impreziosiscono la storia e il suo significato di bellezza e nostalgia. Al cinema da giovedì 16 settembre.
Supernova
Voto - 7
7
Lati positivi
- Colin Firth e Stanley Tucci hanno i rispettivi personaggi cuciti addosso e sanno esaltarne ogni singola sfumatura
- Un film che fa della semplicità la sua arma vincente
Lati negativi
- C'è il rischio che semplicità e scelta di concentrarsi su una dimensione così intima ed essenziale possano essere scambiate per un approccio dallo scarso impatto